• Fan fiction che aggiorno più spesso <3
❝La sua vita era monotona. La mattina sperava di svegliarsi ad un orario decente per non arrivare in ritardo a scuola. Si sistemava gli occhialoni sul ponte del naso. Guardava fuori dalla finestra della sua c...
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Passò un'oretta. Jungkook aveva finito di cucire il mio peluche e lo aveva fatto alla perfezione. Sembrava come se non si fosse mai rotto. Io non ce l'avrei mai fatta, probabilmente, perché ero negata nel campo creativo e artistico, ma mi sarebbe davvero piaciuto imparare.
Ci fermammo a parlare del più e del meno e nel mentre mi mostrò tutte le camere della sua grande abitazione. Come la mia aveva due piani, ma era più ordinata e una delle cose che mi colpì fu la quantità immensa di libri che la sua famiglia aveva sparsi per i mobili della casa. Pensai che i suoi genitori dovevano essere molto colti, così come lui.
A questo proposito mi chiesi dove fossero. In quel momento c'eravamo solo io, lui e la domestica. Probabilmente ancora lavoravano e mi chiesi che lavoro facessero per abitare in quel bel quartiere. Probabilmente un lavoro che pagava molto. Mi sentivo quasi in colpa a fare quei pensieri.
Jungkook era così dolce e gentile, e magari essere attribuito alla figura di una persona ricca a lui non piaceva, ma questo non potevo saperlo. Non che essere ricchi fosse una cosa negativa.
Quando finimmo di fare il giro della sua casa, purtroppo gli dissi che me ne dovevo andare perché sennò mia zia si sarebbe insospettita. Si era già fatto tardi.
Così andammo verso la porta, mi rimisi le scarpe, cosa che fece anche lui, e mi accompagnò all'esterno della sua immensa casa.
"Io devo andare, grazie ancora per aver ricucito il mio peluche, Jungkook..." sorrisi e abbassai di poco lo sguardo imbarazzata, cercando di non guardarlo negli occhi. Lo vidi sorridere.
"Ma figurati..."
"Allora ci vediamo." Scossi il braccio salutandolo e allontanandomi, ma poco dopo lo sentii afferrarmi il polso.
Mi girai e lo vidi confuso. Sembrava un po' in subbuglio.
"Uhm, ci rivedremo vero?"
Sentii il mio cuore battere a quella domanda, ma cercai di fargli vedere che in realtà ero più che tranquilla.
"Oh si, s-se ti va bene va bene anche a me."
Balbettai, maledendomi mentalmente, ma per fortuna sembrava che Jungkook non lo avesse notato.
"Perfetto!" Lo vidi piuttosto esaltato e mi chiesi perché, ma di certo non mi lamentavo.
Si allontanò di poco, quasi vicino alla porta della sua abitazione e mi sorrise.
Riuscii a malapena a leggere il suo labiale, ma alla fine capii ciò che mi aveva detto.
"Pensaci per la festa. Ti ricordo che ci sarò anche io."
Io annuii solamente e poi, dopo un ultimo sorriso, mi girai definitivamente avviandomi verso casa mia.
Per quasi tutto il tragitto pensai al suo sorriso e al modo gentile con cui si era approcciato, ma poi tornai con i piedi per terra e quasi iniziai a correre rendendomi conto che fosse fin troppo tardi e che mia zia mi avrebbe fatto probabilmente il quarto grado, come al solito.