-2-L'indomani mattina a svegliarmi è l'armonioso suono della sveglia, è la prima mattina che mi sveglio piacevolmente, proprio perché parto per iniziare la mia avventura.
Faccio un salto dal letto così veloce che una frazione di secondo è enorme, mentre un esercito di farfalle invade il mio povero ed esile stomaco ed una scarica elettrica attraversa la mia colonna vertebrale, facendomi schizzare subito verso la porta del bagno, mentre faccio fuoriuscire dalla mia gola un gridolino isterico.
Sono calma.
Mi lavo velocemente e indosso una tuta comoda per salire in aereo, pantaloni grigi morbidi, e una felpa nera, non mi trucco, e raccolgo i miei capelli biondo cenere in una treccia.
Do il buongiorno a mia sorella che sta attraversando il corridoio per venirmi incontro e mi stampa un bacio sulla guancia, intanto, ancora in pigiama, esce Vincent dalla mia camera, rubandomi un bacio mattutino a fior di labbra.
Perché lui in teoria la camera sua c'è l'ha, quella degli ospiti, ma dato che dormiamo assieme..ehe.
-Se già pronta, um..- dice Vincent, con la voce ancora impastata dal sonno, mentre solleva la mano per poi portarsela ai capelli, arruffati.
-Direi- scrolla le spalle mia sorella, passando tra noi due, per poi dirigersi alle scale.
Così scendo al piano di sotto e ovviamente mi prendo un caffè, voglio evitare di prenderlo in aeroporto, quello sa di pipì di topo australiano.
Dopo aver bevuto il caffè con mia sorella, trovo Vincent già pronto in cima alle scale per salire al piano di sopra, che è intento ad allacciarsi le scarpe, curvato in avanti.
Indossa una maglietta grigia e dei pantaloni blu notte, che devo dire gli stanno davvero molto bene.
Alza un attimo la testa e mi sorride, senza smettere di muovere le dita attorno ai lacci delle scarpe, poi la riabbassa.
Perdo un battito, ogni giorno è sempre più perfetto, e da oggi in poi smetterò di vedere la sua perfezione crescere di giorno in giorno, almeno per alcuni mesi. Tanti mesi.
Finalmente finisce di maneggiare i lacci delle scarpe, e scende velocemente le scale raggiungendomi, per poi stringermi tra le sue braccia.
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-Charlie sbrigati o ti faccio stuprare da Hulk e dagli elfi di Babbo Natale- urlo quasi, fissando nervosamente l'orologio che segna le 8:50, mentre saltello lievemente sulle punte dei piedi, è il mio vizio quando sono nervosa.
Finalmente mia sorella scende velocemente le scale, inciampando quasi ma si riprende subito, mentre mi guarda accennando una risata, scuoto la testa.
-Cogliona- rido e, non so nemmeno io se per mia sorella che stava cadendo, o per l'eccessivo nervosismo.
-Direi che possiamo andare- annuncia Vincent, alzandosi dal divano.
Ci infiliamo in macchina, e raggiungiamo l'aeroporto dopo venti minuti, dato che abito quasi nel centro di Miami.
Ci dirigiamo a fare il chek-in, e poi dal tizio vestito di grigio, che dirige il metal detector.
Arrivata a questo punto, mi giro con quasi le lacrime agli occhi verso mia sorella e il mio ragazzo, con un espressione mista tra tristezza, entusiasmo, nostalgia e CAZZO SOFFRO DI VERTIGINI.
Mia sorella mi si butta al collo, mentre io inizio ad avare un attacco di panico.
E se sbaglio tutto e mi rimandano a casa? Deluderò tutti.
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Il tesoro più prezioso.
RandomElaine Mavis è una ragazza di quasi 20 anni, è sensibile, testarda e tenace. Dopo aver preso la laurea alla scuola di recitazione di Oxford, viene presa per recitare nel film 'I pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna' Elaine è emozionat...