capitolo ottavo;

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Dove Selene farebbe bene a leggersi un libro di strategia 

Dove Selene farebbe bene a leggersi un libro di strategia 

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> Kaeya <

Amber strinse la giovane viaggiatrice in un tenero abbraccio. Sembrava non voler lasciarla andare, dopotutto. Riuscivo a vedere i suoi occhi lucidi, il corpo tremante, le lacrime che stava cercando di trattenere con tutta sé stessa.

Per un secondo, mi rivenne in mente la sensazione che avevo provato dopo la scomparsa di Diluc, in seguito alla morte di mastro Crepus. Sentii quel brivido scorrere per tutta la schiena e fermarsi sul petto.

«Mi mancherai, Lumine» mormorò l'esploratrice guardandola negli occhi. «Ricordati che io ci sono sempre se avrai bisogno di aiuto.»

«Lo so» rispose la straniera, ricambiando lo sguardo malinconico.

Nonostante quello non fosse un vero e proprio addio, la sofferenza in quel saluto era palpabile. Lumine non apparteneva a Teyvat e quindi nemmeno a Mondstadt: non avrebbe mai potuto fermarsi, non fino a che non avesse trovato suo fratello.

A interrompere quella scena dolorosa fu Jean, che si fece avanti con un'Aquila Favonia. «Cavaliere Onorario» pronunciò porgendo l'arma alla bionda «ti faccio dono di questa spada come ringraziamento del tuo aiuto verso Mondstadt.»

Lumine chinò il capo e accettò il regalo.

Il Vicario sorrise amorevolmente e, toccandole la spalla, uscì dal suo ruolo di guida dell'Ordine di Favonius e si rivolse a Lumine da amica. «Spero riuscirai a trovare tuo fratello.»

«Grazie, Jean.»

La situazione stava degenerando di brutto. Se continuava così, Lumine non avrebbe mosso un passo da lì.

«Bene, bene» dichiarai battendo le mani. «Credo sia ora di andare.»

Senza aggiungere altro, afferrai la viaggiatrice sottobraccio e la trascinai lontano dal Quartier Generale.

Non oppose resistenza.

«Credevo sarebbe stato più facile» confessò Lumine seguendomi remissiva.

Ripensai a mio padre. «Lo so.»

Passammo davanti al Good Hunter, dove Paimon si stava rimpinzando di spuntini prima della partenza. Quell'elfa sembrava vivere per mangiare.

[n/a: Ed è qui che ti rendi conto che non assomigli né a Mona l'alcolizzata senza soldi né a Bennett-mai-una-gioia. Tu sei Paimon, fattene una ragione.]

«Paimon, se non ti muovi giuro che la prossima pietanza cotta su quella padella sarai tu» la minacciò Lumine stanca di aspettare.

L'elfa farfugliò qualcosa sul non essere del cibo d'emergenza e si avvicinò a noi, mangiucchiando uno spiedino di pesce appena preparato. «Hai falutato tutti?»

Selene || Kaeya x OC x Diluc [◬]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora