Dove tre hilichurl fanno balli coordinati
> Kaeya <
Lisa non fu particolarmente contenta del fatto che il suo libro sulla psicologia floreale e la sua protetta straniera avevano un comune, dannoso, colpevole.
Kaeya Alberich.
Ovvero, me.
«Avresti potuto risparmiarti la cosa del libro» borbottò Diluc in attesa di farsi ricevere dal Vicario. «Lisa avrebbe una cosa in meno per cui odiarci.»
«Se non avessi gettato quel libro sotto l'annaffiatoio di Flora, la nostra cara bibliotecaria non avrebbe mai abbandonato Selene e noi non avremo potuto interrogarla» ribattei.
Diluc – tanto per cambiare – sbuffò infastidito. «Forse sarebbe stato meglio» rispose sospirando e accasciandosi allo schienale della sedia.
«È inutile rimuginarci sopra. Ormai quello che è fatto è fatto.»
Non mi pentivo per niente delle mie azioni. Come avevo sempre ribadito, mettere sotto sforzo gli ingranaggi della giovane straniera avrebbe smosso la situazione e infatti Selene aveva ricordato qualcosa.
Il fatto che i ricordi le avessero causato un paio di attacchi di panico era stata solo una coincidenza.
Una sfortunata coincidenza.
«Non ti ricredi mai, eh, Kaeya?» borbottò Diluc passando il dito sulla lama della sua spada. «Nemmeno dopo un casino del genere?»
«Non capisco di quale casino tu stia parlando» risposi alquanto scocciato. «Insomma, è stato un semplice attacco di panico, non mi pare che abbia dato fuoco a Mondstadt!»
Il rosso alzò lo sguardo su di me, per un secondo, giusto il tempo per farmi vedere quel suo odioso sorrisetto malinconico. «Tu non ti preoccupi mai degli altri...»
Alzai gli occhi al cielo, stanco di tanto moralismo. Non avevo voglia di rispondere alla versione noiosa di Diluc.
«Comunque, è stato meglio così» continuò il giovane magnate. «Sappiamo una cosa in più sull'Ordine dell'Abisso.»
«Due» lo incalzai io. «Tralasciando il fatto che si tratti effettivamente dei sacerdoti del primo popolo o meno, sembra che siano interessati a quella strana pietra che la ragazzina ha chiamato Occhio.»
«Non sembra trattarsi di una Visione, dalla descrizione» disse Diluc puntando lo spadone a terra. «Ma non mi ricorda alcun minerale della zona. Forse è semplice onice unita a-»
«Non è così.»
I miei occhi scattarono lontano da Diluc, verso la terza voce unitasi al dibattito.
Selene aveva tolto quella vecchia vestaglia e lo scialle sgualcito in favore di un corpetto tipico di Mondstadt in cuoio, con decorazioni in oro. La profonda scollatura lasciava libero spazio al petto liscio della ragazza, pieno di quelle lentiggini che le caratterizzavano anche le guance del viso mentre una larga camicia, stretta sotto al corsetto, le cadeva dalle spalle, avvolgendosi ai polsi grazie all'aiuto di due nastri corvini. I pantaloncini, in pelle nera, rendevano chiaro il fatto che quelle vesti fossero state riciclate da un vecchio armadio del Quartier Generale, troppo corti per una corporatura formosa come la sua.
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Selene || Kaeya x OC x Diluc [◬]
Fanfic[Kaeya x OC x Diluc, Genshin Impact] Selene si risveglia senza memoria in un mondo che non è il suo. Le uniche cose che riesce a ricordare sono le parole che le Gran Maestre le hanno detto prima di buttarla nel Portale Dimensionale: "Trova Varka, pr...