CAPITOLO 8 - L'indegno e l'Ordine della Morte

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Greencity - 1745

Era una giornata di pioggia, si sentivano le goccioline sbattere elegantemente nel vetro della finestra. Alarick osservava il vino che roteava nel bicchiere a ogni suo movimento della mano destra. Non era insolito per lui rimanere ore e ore immobile a contemplare, il creato, ma quel giorno era diverso, lui era diverso. Alle undici c'era una riunione al palazzo dell'altare, lì avrebbe rivendicato il suo posto.
Guardò l'orologio da taschino - le nove e quaranta, devo avviarmi - si alzó con un movimento felino e si incamminò al piano di sopra per cambiarsi. La cameriera Nessy stava rassetando il piano superiore, appena vide l'uomo sussultò. Indietreggiò cercando di rendere la sua presenza un mero ologramma, ma Alarick la bloccò - Nessy, devo uscire. Prepari i miei abiti e dica a Tommaso di preparare la carrozza - la cameriera annui e si affrettò ad uscire. Alarick, non amava le persone era un ragazzo molto riservato. Per la società del tempo veniva considerato un ottimo partito, ricco, bello, intelligente. Era un uomo molto facoltoso amante dell'esoterismo e della scienza. Veniva considerato con un bell'uomo, alto, slanciato, occhi di un verde profondo. Carnagione ambrata, strana per un uomo di quella regione, ma che si incorniciava alla perfezione con i suoi capelli nero corvino. Inoltre, veniva da una famiglia aristocratica Conte di Vartyford, quaratasettesimo per la successione al trono. La regione di Varryford era una delle più ricche del regno, aveva le coste più floride di tutti i mari, con un commercio fiorente. Comunque, a lui non interessa nulla di ciò, lui bramava un potere più grande e aveva tutte le carte in regola per ottenerlo. Era un ragazzo speciale, non per il suo titolo nobiliare, ma per quello che c'era dentro di lui. Lui era uno dei quattro cavalieri e presto sarebbe diventato il re. Si festii velocemente - Tommaso la mia carrozza è pronta? - chiese in tono irritato. Un uomo curvo,  di statura minuta, calvo e avanti con l'età si palesò davanti a lui - Certo Signore, i cavalli sono pronti. Quando vuole possiamo partire - ripose Tommaso con orgoglio, per aver portato a compimento il suo compito con tanta celerità.
Il viaggio fu turbolento, le strade di Greencity, era rovinate dalle continue piogge del periodo. Alarick ripassava nella mente il discorso, che da li a poche ore doveva esporre, il discorso che avrebbe dato via a tutto.
Alle dieci e trenta era già davanti al palazzo dell'altare, non era agitato, era una persona molto calma. Secondo molti addirittura gelida, come se non provasse sentimenti. Il palazzo era una struttura enorme, si ergeva verso l'alto, quasi volesse toccare il cielo. Nel tetto erano esposti due grandi gargoy che con aria minacciosa proteggevano tutto l'edificio. Fisso quell'immesso edificio per un tempo che sembro interminabile, poi con passo deciso si avvio verso il portone di ingresso. Mentre attraversava i corridoi di marmo bianco, ripassava ogni parola del suo discorso, come una filastrocca da imparare a memoria. Qualsi non notò la porta dorata che si ergeva davanti a lui e che segnava che la sua destinazione era lì

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 24, 2023 ⏰

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