Il Mondo delle Fate - Prima Parte

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20 Gennaio 2025:

La notte, con la sua oscurità, andò via, via, sparendo, portando con sé una nuova giornata e di nuovo la luce. Erano le sette del mattino e Kazuto e Suguha stavano dormendo ancora profondamente, come due bambini. Quando il ragazzo, forse per girarsi, si mosse un po' nel sonno, avvolto da una calda e piacevole sensazione di tepore. In un primo momento, lo Spadaccino Nero, non sapeva che cosa fosse, anzi, pensava che fosse quel suo solito Sogno, in cui si ritrovava nella sua Casetta di Legno, al 22° Piano di Aincrad, assieme ad Asuna. Quindi, senza, volere, perché gli venne quasi d'istinto, rimanendo ad occhi chiusi, abbracciò la sua Sorellina. Non era consapevole che, la sera prima, si fosse addormentata accanto a lui. Perciò, quando sentì troppo chiaramente il movimento del suo respiro, avvertì come un senso di "gelo" e quasi come avesse paura di vedere, chi gli stesse dormendo vicino, aprì gli occhi un po' alla volta, ovvero, prima un po' uno e poi un po' l'altro. Quando li aprì, gli prese un colpo e nonostante fosse ancora disteso sul letto, fece un salto indietro di almeno cinquanta centimetri. Volle anche fare un grido, ma lo trattenne in gola, mettendosi e scattando seduto, per guardarsi rapidamente attorno. In quell'istante, si rese conto che non stava sognando e che era in camera sua, nel suo letto del Mondo Reale, ma che non era da solo, in quanto, sul suo stesso materasso, stava dormendo anche un'altra persona. La coperta, nel mentre, si era tirata un po' troppo su e stava ricoprendo completamente il corpo e la sagoma della ragazza, per questo Kirito non si era reso conto. Ad ogni modo, il ragazzo, ripresosi un attimo dallo shock, lentamente e delicatamente, la mise di poco giù, rimboccandola un pochino, anche per capire chi ci fosse e chi si "nascondesse" là sotto e quando vide che non era niente meno che la sua Sorellina, che se la stava ancora dormendo profondamente, come un ghiro e un sasso, non poteva credere ai suoi occhi. Tanto che si domandò come fosse possibile e quando fosse successo. Quando, ricordandosi i fatti della sera prima, comprese.

<< Accidenti a me... Ero tornato a casa dall'ospedale a pezzi, a causa di tutto ciò che mi aveva detto Sugo, e mi sono chiuso qui in camera. In quell'arco di tempo, sono caduto in una profonda disperazione, da cui, alla fine, non ho potuto trattenermi dal piangere, e Sugu è stata così gentile da consolarmi e confortarmi... Proprio come avrebbe fatto anche Mamma. Solo che poi, per quanto ero stanco, senza rendermene conto, a un certo punto, mi sono addormentato tra le sue braccia, come un bambino... >>.

Ricordato e pensato ciò, lo Spadaccino Nero si contorse dalla vergogna, qualche secondo, perché quasi non riusciva a credere che fosse andata veramente, così. Pensando che quando Asuna, a volte, gli diceva che si comportava proprio come un bambino e che era anche ingenuo e innocente, forse aveva ragione, poiché era vero. Passato, comunque, l'attimo di imbarazzo, il nostro Valoroso Eroe, si soffermò ad osservare il viso dormiente e innocente della sua dolce e amorevole Sorellina, sfiorandolo dolcemente e delicatamente, con delle carezze e accennando a un sorriso. Credendo che, dopo che fosse crollato tra le sue braccia, lei avesse provveduto a distenderlo e metterlo a letto, sotto la coperta e che poi, forse, per fargli compagnia e non lasciarlo solo, si era addormentata accanto a lui. Al nostro Kirito, la questione della sua Amata e di Sugo, pesava ancora gravemente sul cuore, ma, forse, anche grazie all'incoraggiamento e alla consolazione di Suguha, non era più dolorosa, come prima. Proprio come se tutta la sofferenza, il dolore e il bruciore pungenti che aveva provato il giorno prima e che erano esplosi nel suo petto, si fossero, via, via, andati a placare e sciogliere durante la notte. A parte questo, grazie anche a ciò che le aveva detto la sua Sorellina incoraggiandolo, ovvero, che non poteva rinunciare a lei facilmente, ripensandoci, le diede ragione. Così con alcuni ricordi di Aincrad e del Castello Fluttuante nella memoria, tra cui la promessa che fece alla sua Amata, di rivedersi anche nel Mondo Reale, era carico e fiducioso, convinto che qualcosa che potesse fare, ci fosse. Con questi pensieri in mente, Kazuto cercò di iniziare al meglio la giornata, cominciando ad aprire le tende e a svegliare la sua Sorellina dormigliona. La chiamò per nome, dicendole: "Ehi, svegliati, Sugu, è mattina". La ragazza sembrava che non avesse voglia di svegliarsi, infatti, fece qualche lamento, mugugnando, ma continuando a dormire. Il suo Fratellone, allora, le diede delle leggere ditate, ma lei continuava a non volerne sapere di aprire gli occhi, quasi cercò di spostare e scansare anche la mano del ragazzo. Alla fine, però, lui gli tirò le guance, dicendole che se non si fosse svegliata e alzata, non avrebbe avuto il tempo, per l'allenamento mattutino. Suguha, allora, sentendolo, finalmente, decise di svegliarsi, aprendo gli occhi. Appena sveglia, fece un "Mmmh" di lamento, ma cercando di mettere a fuoco, diede il buongiorno a suo Fratello e lui ricambiò. Dopodiché, ancora un po' assonnata, si mise seduta sul letto, strofinandosi gli occhi e facendo il classico sbadiglio di "risveglio", si mise a fissare, un secondo, in viso il nostro Kirito, con aria un po' perplessa e confusa. Lui, premurosamente e dolcemente, gli disse un "Ben svegliata", mentre si guardò un attimo attorno, rendendosi conto che quella non era la sua stanza. Non a caso, quando realizzò, i suoi occhi si spalancarono per lo stupore e l'aria assonnata che aveva fino a un attimo prima, svanì completamente, lasciando spazio all'agitazione e all'imbarazzo. Tanto che la Sylph, prima arrossì solo sulle guance, ma poi divenne rossa come un peperone, su tutto il viso. In preda all'agitazione, a malapena riuscì a spiccicare due parole e quasi non sapeva che cosa dire e pensare. Pertanto, ancora tutta rossa, fece uno scatto fulmineo, e in tutta fretta, uscì dalla camera del Fratello, sbattendo la porta. Anche lo Spadaccino Nero, non sapeva cosa pensare, ed era rimasto un po' confuso, dal suo atteggiamento, perché era la prima volta che aveva visto sua Sorella così agitata e non aveva capito che cosa ci fosse stato di male. Visto che, anche quando era tornato da SAO, dopo la Riabilitazione Ospedaliera, era capitato che avevano dormito assieme. L'unica differenza che c'era tra quelle volte e questa, era che, questa, fu una cosa improvvisa e quasi a "sorpresa", mentre, le altre lo sapevano entrambi ed era una cosa programmata. Tuttavia, passato anche quel momento di "confusione", ripensando a poco prima e ancora una volta alla sera precedente, si grattò la testa, esclamando un "Santo cielo", seguito da un "Ha ragione lei", sul fatto che non si dovesse arrendere. Successivamente, si alzò anche lui, aprì la finestra e facendo un bel respiro profondo, come per prendersi una boccata d'aria fresca, si liberò completamente del senso di impotenza, che gli era rimasto dentro, e che ancora un po' lo stava opprimendo. "Lavandolo" via e facendolo scomparire con l'aria fresca e fredda della mattina presto. Preso un po' d'aria fresca, si preparò dei cambi, per andarsi a fare la doccia, quando, a un tratto sentì un suono elettronico. Esso proveniva dal PC che aveva sulla scrivania, che lo avvertiva, anche attraverso un "lampeggio", dell'arrivo di una e-mail. Così, si voltò e mettendosi seduto sulla sedia, mosse il mouse, per far accendere lo schermo e vedere chi gli avesse mandato il messaggio. Nel momento in cui aprì la posta elettronica, vide che il Mittente della mail, era il suo Amico Agil. Pensando che dovesse aver mandato il messaggio in tutta fretta, perché l'oggetto recitava solo un "Look at this!" che, letteralmente, poteva essere interpretato come un "Guarda qui!" o un "Guarda questa!", senza mettere una descrizione o una parola, trovò una foto allegata. Kirito, in un primo momento, non la vide bene, ma gli bastò ingrandirla e aprirla con il visualizzatore delle immagini, per rendersi conto e quasi non poteva credere ai suoi occhi... Tanto che rimase molto sorpreso e di stucco, mentre un brivido gli percorse la schiena. Involontariamente, si alzò dalla sedia, rimanendo piegato a fissare il monitor del PC. L'immagine era un po' sfocata, poiché per ingrandirla così, era stata zoomata più volte, ma gli bastò vedere la sagoma e la figura al suo interno, per capire che si trattava del Lampo di Luce.

Sword Art Online - Fairy Dance (Kirito & Suguha - Pensieri e Vita tra Fratelli)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora