cap 19

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ormai era pomeriggio inoltrato ed io e levi eravamo già arrivati nei pressi del wall sina...

i territori interni...

chissà com'è vivere qui...

...

appena varcammo l'entrata del muro molti sguardi si posarono su di noi e nel mentre sentii anche alcune persone che parlavano...

x: hai visto quei due, sono del corpo di ricerca!- esclamò un signore indicandoci

x: oh quello è il capitano levi! dicono che sia il soldato più forte dell'umanità...- disse un'altra

x: chissà chi è la ragazza insieme a lui...- continuò poi l'altra che era accanto alla signora che aveva parlato prima

ignorai i commenti successivi posando il mio sguardo sulle bancarelle che si trovavano nelle vie principali...

c'era molta gente in giro e tutti sembravano allegri ed ignari di ciò che si trovava al di là delle mura...

tutti sembravano vivere le loro vite in pace e serenità...

-vieni passiamo per di qua-
la voce di levi mi risvegliò dai pensieri, annuii e lo seguii fino ad inoltrarci in un vicoletto

x: aiuto! aiuto!- un urlo femminile ci fece bloccare all'istante per poi farci girare nella direzione dell'altro per guardarci negli occhi

io e levi ci scambiammo uno sguardo e senza esitare ci avviammo correndo nella direzione della voce...

appena svoltammo l'angolo del vicoletto ci ritrovammo davanti una donna sulla quarantina con in mano un cestino di frutta che si trovava davanti ad un bambino a terra ferito...

subito mi avvicinai scendendo dal cavallo in un lampo affiancandomi al bambino privo di sensi, seguita poi a ruota da levi...

avvicinai un orecchio al petto del bambino per verificare che fosse ancora vivo, e così fu...

appena rialzai lo sguardo osservai meglio il piccolo...

aveva un enorme ferita sulla testa e dietro la nuca, un occhio nero e vari graffi sul viso e sulle braccia...

t/n: dobbiamo aiutarlo...- dissi prendendo dalla sacca che avevo portato un fazzoletto di tessuto e una borraccia d'acqua- scusi...potrebbe spiegarci cosa è successo più o meno- continuai rivolgendomi poi alla signora

s(signora): ecco...io stavo portando questo cestino a casa quando all'improvviso mi sono ritrovata davanti lui già ferito...mi dispiace ma non so nient'altro...- disse la signora facendo un espressione dispiaciuta

levi: sa per caso chi è la madre oppure se ha una famiglia?- chiese intervenendo levi mentre io continuavo ad aiutare il bambino

s: no...

t/n: non possiamo lasciarlo così...dobbiamo curarlo- dissi girandomi e guardando levi

levi mi guardò ed annuì

così appena finii di ripulire le ferite del bambino lo presi in braccio e gli accarezzai le guance sporche di terra...

era un bambino abbastanza piccolo aveva più o meno sui 4/5 anni...i capelli erano corvini, la statura era minuta e sembrava abbastanza debole...

ad un certo punto mentre lo accarezzavo sulle guance si mosse...

t/n: ei piccolino...- dissi dolcemente

il piccolo aprì gli occhi debolmente e mi guardò con sguardo languido...aveva gli occhi neri come la pece che non lasciavano trapassare emozioni, se non dolore...chissà cosa gli era capitato per ridurlo in quel modo...

Questione di sguardi (levi x fem-reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora