«Colori?»
«Approvati.»
«Disegno?»
«Sì... bello, certo. Figo, appariscente.»
«E le lettere?» Val smette per un attimo di prendere appunti sul quaderno. «Mi sembrano strane. Ecco, quelle forse le cambierei. Non mi va di lasciare il titolo scritto a penna. E se le ritagliassi dai giornali? Poi le incollo sopra, qualcosa del genere.»
«Non credo cambi poi così tanto,» Dex si lascia sfuggire un sospiro di pura frustrazione, mentre si appoggia al muro; sono entrambi seduti sul letto di Valerie, lei con la schiena contro la testiera del letto e le gambe accavallate sulle sue, e soprattutto sono sommersi da fogli, ritagli di giornale, disegni e quaderni strapieni di appunti e idee.
Quel pomeriggio, quando Val l'aveva chiamato per chiedergli di passare a casa, Dex aveva reagito nel modo più naturale possibile: mandando a fanculo le prove per correre da lei, senza nemmeno ricordarsi di avvisare Lenny e Ian. È fatta, pensava, ridendo tra sé come un ragazzino mentre camminava per le strade di Urbana con le mani in tasca. Cercava di governare l'emozione e soprattutto il suo amico tra le gambe, già in tiro e che rischiava di fargli fare una terribile figura. Valerie Becker è stata ufficialmente conquistata.
E ora eccoli lì. La cosa più eccitante che è stata consumata su quel letto sono i twinkies che Val gli aveva offerto poco prima, mentre già iniziava a farneticare sulla grafica del futuro EP della band.
«I ragazzi mi hanno chiesto di occuparmi della copertina,» ribadisce Val, seria. «Impegnarmi è il minimo che posso fare.»
Dex annuisce, raccogliendo le briciole delle merendine sparse tra i disegni di extraterrestri, per poi succhiarsi il dito zuccherato con aria afflitta. Il fatto di non averne ricavato nemmeno una palpata di tette gli fa pensare di aver perso il proprio charme.
«Quindi è così che avete intenzione di chiamare l'EP?» domanda alla fine, costretto ad assecondare la ragazza. Val accenna un sorriso a mezza bocca e annuisce.
Il disegno che sta indicando Dex è quello su cui tutti e tre i membri del gruppo hanno messo le mani, per poi scrivere il titolo a penna; ognuno ha contribuito aggiungendo un dettaglio, un elemento qualsiasi per creare un'unica opera. Valerie ha dipinto Neftali, il suo personaggio nonché nuovo simbolo del gruppo, che guarda di fronte a sé, quasi mostrando la volontà di comunicare qualcosa allo spettatore. Jason ha aggiunto lo sfondo, un prato verde scuro con un paio di alberi spogli dietro l'alieno, elemento che rende il dipinto ancora più singolare, con quell'omino blu sperduto in mezzo al nulla che fissa lo spettatore, cerca di comunicare qualcosa di indicibile. L'intervento di John è visibile nello sfondo, in cui sono presente un paio di semplici navicelle nere in viaggio verso lo spazio.
«Introducing... e poi il nome del gruppo. Così sembra una frase intera: Vi presento i Neftali's Heart,» accenna Dex con un ghigno.
«Non ti piace?» Val aggiunge, dopo un po': «L'ha scelto Jason».
«In effetti sembra proprio uno a cui piacciono titoli del genere,» ride l'altro, e nel frattempo sposta alcuni fogli e si mette comodo sul letto. «Autoreferenziale... e tutto il resto.»
Val alza le spalle, non capisce bene quale sia il suo punto di vista, o forse è soltanto stupita dal fatto che Dex conosca una parola così complicata. Non ha il tempo di ribattere, però, che l'altro torna a chinarsi verso di lei.
«Insomma...» inizia, appoggiando una mano sul ginocchio di Val; indossa dei pantaloncini neri, larghi e lunghi fino a metà coscia. Seduta sul letto, sono tirati appena più su, ed è tutto il pomeriggio che Dex cerca di infilarci le mani sembrando il più naturale possibile – e fallendo miseramente. «Secondo me stai esagerando con la cura per l'aspetto grafico.»
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Urbana
General FictionSono degli outsider da manuale, i Neftali's Heart. Nati durante le prime settimane estive del '91 in un'isolata cittadina del Midwest, i tre fondatori del gruppo non hanno assolutamente niente in comune, a parte l'essere fuori dagli schemi in un mod...