Un cerchio che si chiude

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La calca è bestiale, nelle prime file. Il pubblico dietro di loro spinge, al punto che quelli in primissima fila si ritrovano schiacciati contro il palco, e non hanno altro da fare se non lanciare schiamazzi e imprecazioni verso il gruppo di apertura che smonta il proprio equipaggiamento.

La notizia della riapertura aveva rischiato di stendere Jason sul colpo, e anche adesso trovarsi di nuovo al Beryl, rinnovato e tirato a lucido, non gli sembra quasi reale. Questo è il posto dove è iniziato tutto, dove John aveva sostituito Dex quella sera e dove avevano aperto per i Mistress. Dal suo punto di vista, l'unico posto a cui tiene di più è il garage dove provano sempre.

Accanto a lui c'è John, che aspetta con trepidazione, forse ancora più di lui, l'entrata in scena della band che segnerà la vera e propria inaugurazione del locale. Gli sorride, quando incrociano lo sguardo; avere di nuovo un punto di riferimento locale per la scena è qualcosa che aspettavano tutti da tempo.

Le urla dei ragazzi si fanno sempre più forti quando si inizia a intravedere del movimento dal backstage; subito dopo salgono sul palco Lenny e Ian, calmi e controllati come al solito. Al loro seguito c'è Dex, che invece saltella agitando le braccia, con la stessa energia di un bambino iperattivo. Il pubblico, già gasato all'inverosimile, a vedere lui e i suoi capelli verdi freschi di tinta si agita ancora di più, ricominciando a schiacciare la prima fila contro il palco. Dex si china a salutare un po' di gente, poi raggiunge il suo posto mentre gli altri due si sono già sistemati.

«Non ci vedevamo da un po', che dite?» esordisce lui, afferrando l'asta del microfono. «Oggi è un'occasione così speciale che non ho nemmeno bevuto.»

John non riesce a trattenere un ghigno mentre scuote la testa. Dex è un frontman nato: sa benissimo che queste cose piacciono al pubblico, che lo fanno esaltare ancora di più. Se non fosse un musicista, farebbe stand-up comedy o qualcosa di simile. Mentre sistema la propria chitarra, continua a chiacchierare per un po' come se stesse parlando a un vecchio amico, e alla fine, prima di iniziare il set vero e proprio, aggiunge: «Spero che il nuovo Beryl vi piaccia. Ma anche in caso contrario, è ora di iniziare».

Lenny, dietro di lui, batte i classici quattro colpi alla batteria e subito il trio si lancia nella prima canzone. Tutto intorno a Jason e John esplode in un boato di energia incontrollata, mentre i ragazzi prendono a pogare gli uni contro gli altri, agitano le braccia e i pugni nell'aria. Creste e capelli tinti di ogni colore si agitano a ritmo di musica, mentre alcuni iniziano a spingersi e a strattonarsi e altri cantano le canzoni che conoscono a memoria.

John guarda fiero l'amico sul palco. È un cerchio che si chiude, gli aveva detto prima di scomparire nel backstage insieme agli altri. Questa è l'occasione che ci voleva per restare uniti.

Non può farci niente, vuole un bene dell'anima a Dex da anni. E per la prima volta da quando si conoscono, aveva ragione lui. Questa volta quello svitato del Mago ha mantenuto la parola data: il posto scoppia di ragazzi e anche persone più adulte. La grande riapertura sembra aver attirato gran parte della popolazione alternativa nei di Urbana e delle cittadine vicine. Aggirandosi per il locale, prima, gli è parso anche di vedere qualche vecchia conoscenza di Chicago.

Il set, come al solito, finisce troppo in fretta. Le canzoni degli Energy Drinks sembrano essere fatte per non soddisfare mai del tutto l'ascoltatore, lasciandolo con il bisogno di ascoltarne sempre di più.

Dex finge di andarsene con il resto della band, ma all'ultimo si blocca e trattiene gli altri due, afferrandoli per le magliette; li avvicina a sé per un abbraccio e poi li coinvolge in un goffo inchino al pubblico, preparandosi in questo modo all'encore. Chissà quanto ci sarà voluto per convincere Lenny e Ian ad assecondare il loro frontman.

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