𝕋ℝ𝔼

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Quella sera ero molto stanco per via della faticosa giornata di lezioni. Tornato in casetta mi lavai, mi misi il pigiama  e mi infilai  nel letto senza aver cenato.  Dopo un pó entro Aka in stanza.

Aka: hey, stai dormendo?  -disse aprendo la porta.
Tanc: no.
Aka: non mangi?  -si sedette ai piedi del mio letto che era ancora unito al suo.
Tanc: da quando ti preoccupi per me?
Aka: anche gli altri mi hanno detto di venirti a chiamare perché non hai mangiato niente neanche a pranzo.

Era vero. Non avevo molta voglia di mangiare in quei giorni.

Tanc: non ho fame.
Aka: perché?
Tanc: sono in ansia
Aka: per il serale?
Tanc: si...credo.

Nella prossima puntata del pomeridiano dovrebbero scegliere a chi dare le maglie del serale. Ero molto in ansia perché ero quasi sicuro di non farcela. In quel momento avevo molto sonno e non volevo parlarne.

Aka: vuoi parlarne?
Tanc: non ora, ho sonno.
Aka: okey...

si alzó per uscire dalla porta ma si bloccò per girarsi verso di me che guardavo il soffitto.

Aka: ti vorrei chiedere scusa per come ti ho trattato, non è colpa tua se è uscito Evandro. Ti volevo anche ringraziare per ieri.
Tanc: non preoccuparti Aka
Aka: dai ora dormi, io arrivo più tardi.

mi lasció un bacio sulla guancia ed uscì dalla porta. Mi addormentai subito pensando a come sarebbe stato arrivare al serale.
Mi svegliai di soprassalto quando sentii Aka sbattere la porta.

Aka: scusa... ti sei svegliato
Tanc: si
Aka: ti da fastidio che rimanga i letti uniti? Vuoi che li divida?
Tanc: non ti preoccupare, vieni dai.

Dissi facendogli cenno di venire nel letto. Questa volta non riuscivo più  ad addormentarmi ma sentivo aka che era ancora sveglio, allora decido di chiamarlo.

Tanc: che ore sono aka?
Aka: le 3. -disse dopo essersi girato verso la sveglia.
Tanc: come mai sei venuto a letto così tardi?
Aka: non avevo, in realtà non ho sonno.
Tanc: capisco... neanche io
Aka: scusa per averti svegliato, vuoi parlare? - disse girandosi verso di me.
Tanc: certo - mi girai anche io verso di lui ed ora ci ritrovavamo faccia a faccia.

Anche se era buio riuscivo a vedere i suoi occhi marroni e i suoi capelli che gli toccavano la fronte. Ci fu un momento di silenzio poi fui io il primo a parlare.

Tanc: vuoi parlarmi di Martina?
Aka: si... se hai voglia di ascoltarmi
Tanc: dai dimmi, perchè vi siete litigati?
Aka: beh in realtà ci siamo lasciati ufficialmente, sai le tue parole mi hanno fatto molto riflettere. -disse tirando un lungo sospiro
Tanc: ma io ti ho soltanto detto che non sei stupido e che puoi capire da solo ciò che è meglio per te.
Aka: si, proprio per questo mi hai aiutato, non mi hai fatto il solito discorso come tutti gli altri. -rispose accennando un sorriso.

Aka: grazie Tancredi
Tanc: di niente aka, qualsiasi cosa io ci sono.
Aka: chiamami Luca.

Dopo un pó di silenzio mi venne in mente un brutto pensiero.

Tanc: Aka, fuori ci vediamo?
Aka: ovvio, è vero che mi stai sul cazzo... Peró ad odiarti non ti odio. -terminó facendo una risatina leggera che mi fece sorridere.

Aka: buonanotte Tanc -mi disse dandomi un bacio sulla guancia prima di girarsi dall'altro lato.
Tanc: notte -risposi io prima di addormentarmi.

𝕊ℙ𝔸ℤ𝕀𝕆 𝔸𝕌𝕋ℝ𝕀ℂ𝔼
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