ℂ𝕀ℕℚ𝕌𝔼

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Quella mattina fu Enula a svegliarmi perchè avevamo lezione allo stesso orario. Con lei avevo creato un bel rapporto di amicizia, ci confrontavamo sempre sui brani e sul lavoro, e riusciva sempre a capire quello che mi passava per la testa. Molto spesso i nostri orari di lezioni coincidevano e, come oggi, andavamo insieme in sala prove.

Mi vestii con le prime 2 cose che trovai nell'armadio e andai a cercare Enula che era andata anche lei a prepararsi. Non si trovava in camera sua allora andai a cercarla nelle altre stanze. La 2 che controllai era quella di Giulia,Rosa e Martina.

Aprii la porta velocemente perché credevo che fossero già tutti a lezione ma ritrovai Martina e Raffaele sul letto, si stavano baciando, direi più che baciarsi si stavano mangiando la faccia ...
Non sapendo cosa fare chiusi in fretta la porta sotto al loro sguardo spaventato.

Mi sentii chiamare mentre camminavo velocemente e imbarazzato verso un'altra stanza. Era Raffaele

-Tancredi, oh, fermo aspetta!

Mi sentii in obbligo di girarmi.

-dimmi

-ti prego non dire niente ad aka... è capitato, non era mai successo prima...

-non devi giustificarti con me, ma con lui.

Mezz'ora dopo Io ed Enula stavamo camminando per arrivare in studio. C'era uno strano silenzio tra di noi. E lei ovviamente se ne accorse subito.

-Tancredi, che hai?

Non sapevo che rispondergli. Ero ancora scioccato dalla scena di prima, si sapevo che Martina era una stronza... ma tradirlo con il suo migliore amico era troppo. Ovviamente dovevo dirlo ad Aka e mi decisi che sarei corso da lui appena tornato in casetta.

-Tancredi?? Sveglia! -Mi interruppe Enula.

-ehi! Sto bene -risposi sforzando un sorrisetto

-non ti credo.

Tornai in casetta dopo 2 ore di lezione. Riprovai tutti i brani assegnati ed il mio nuovo inedito che sarebbe uscito dopo poco. Arrivai verso le 20:00, la cucina e il salone erano pieni. Molti cucinavano, alcuni mangiavano ed altri guardavano la tv. Decisi di andare a farmi una doccia e poi cenare con calma. Aka non c'era nè in salone nè nella nostra stanza quindi pensai che era fuori in giardino. Dovevo parlargli di quella cosa prima che potessi cambiare idea. Infondo eravamo diventati molto amici e lui si fidava ciecamente di me.

Mi lavai, mi infilai velocemente dei pantaloncini con una maglia a maniche corte ed uscii in giardino non curante dei capelli che gocciolavano ancora.
Non trovai Aka e decisi di andare a vedere in cucina.

Non potevo credere ai miei occhi...!

𝕊ℙ𝔸ℤ𝕀𝕆 𝔸𝕌𝕋ℝ𝕀ℂ𝔼
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