Capitolo 2

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Pov Collin

Quando bussai alla porta e la signora Robbinson mi vide scoppiò in lacrime, dopotutto erano 8 anni che non mi vedeva. Ero come un figlio per lei, per via della forte amicizia con la figlia, e lei come una mamma per me, l'unica in grado di sostituire la mia (morta per concepirmi).

S.R: -Collin sei tu?-

C: -Si signora Robbinson-

S.R: -È fantastico vederti, sei cresciuto tantissimo! Eppure le vecchie abitudini ancora non le hai dimenticate, ti ho detto tante volte di chiamarmi Serena e darmi del tu-

Mi abbracciò così forte che quasi non mi fece respirare, poi si asciugò le lacrime.

S.R: -Dai entra-

Quando iniziammo a parlare di come erano stati questi 8 anni, vidi una spleandida ragazza scendere le scale. Era mora e aveva i capelli legati e sparati un po' a caso ma che le davano un'aria sexy, era abbastanza alta, aveva un fisico da paura e gli occhi erano color verde smeraldo tralatro molto familiari.

È bellissima!!

T: -Mamma vado da Jessica-

Merda! È Tamara...la mia miglior nemica/amica...come cazzo ho fatto a non accorgermene subito!...Merda! Merda! Merda!
Però è bellissima....Merda!

S.R: -Tamara aspetta, non ti ricordi più di Collin?-

Le vidi quei meravigliosi occhi diventare lucidi e non mi accorsi che la mia vista si stava appannando.

Lei mi abbracciò ed io non potei fare ammeno di stringerla forte a me. Quanto mi mancava...da morire.

S.R: -Collin passerà l'estate qui quindi non credo che sia necessario stare da Jessica-

T: -Si hai ragione...ora la avviso-

S.R: -Io ora devo andare al porto. Vi voglio bene ragazzi miei-

T&C: -Anche io-

T: -Ora ti porto in camera tua, aspetta solo un secondo che avviso la mia migliore amica del tuo arrivo-

C: -Ok-

Mentre parlava al telefono potei ammirarla meglio senza dare troppo nell'occhio: quella t-shirt che portava metteva in risalto il suo ventre piatto, mentre i pantaloncini evidenziavano il suo didietro.

Cazzo è troppo bella...me la mangerei.

Collin è la tua amica di infanzia! Contieniti!

Quando finì di parlare al telefono tornai alla realtà e, mentre lei mi faceva vedere la mia camera, feci fatica a portare le due valige enormi e pesanti che avevo portato.

Un'estate indimenticabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora