Capitolo 24

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Pov Collin

Quando andai al bancone per prendere delle bibite per me e Tamara vidi un ragazzo avvicinarsi.

X: -Hey!-

C: -Hey! Chi sei?-

X: -Piacere io sono Nico...e tu?-

C: -Io sono Collin-

Ci scambiammo qualche parola e poi mi offrì un bicchiere di vodka.

Senza rendercene conto io e Nico arrivammo al quarto giro. Dopo un pò iniziai a sentirmi strano, non riuscivo a ragionare e agivo inconsciamente. Vidi una ragazza avvicinarsi...ero talmente confuso che non riuscii a vedere bene chi fosse ma il vestito era lo stesso di quello di Tamara, quindi era senza alcun dubbio lei.

Mi prese per mano e mi portò fuori dalla discoteca. Mi stava portando in un posto scuro...dopodiché iniziò a baciarmi.

Era un bacio passionale e pian piano mi sentii sollevare la maglietta.

La avvicinai a me e la presi in braccio avvolgendole le gambe attorno al mio bacino. Quando lei si staccò dalla mia bocca per baciare il mio collo aprii gli occhi e vidi Tamara dietro di lei.

Cazzo! Questa ragazza non é Tamara!
Ma che cazzo sto facendo!

Lasciai la ragazza che andò tutta ubriaca verso la discoteca e vidi gli occhi di Tamara pieni di lacrime che le bagnavano le guance. Andai verso di lei ma lei iniziò a correre lontano da me.

Io la rincorsi sperando di sorpassarla ma,quando credevo di farcela,lei entrò in casa sbattendomi la porta in faccia.

Sentivo il suo pianto dietro la porta...e stavo per piangere ache io.

C: -Tamara...-

T: -Non dire neanche una parola!-

La sua voce tremava a causa del pianto.

C: -Ti prego non v-

T: -No! Non voglio sentire niente! Hai oltrepassato ogni limite!-

C: -Non voglio parlare attraverso una fottuta porta, ti prego!

Quando sentii che stava aprendo la porta iniziai a sperare che avremmo chiarito quell'equivoco.

T: -É finita Collin...sparisci!-

E mi chiuse nuovamente la porta in faccia.

Iniziai a piangere per la disperazione.

Ma che cazzo ho fatto!
Sono uno stronzo!
Ho fatto soffrire Tamara...la mia Tamara...
Stronzo! Stronzo! Stronzo!

Non feci altro che piangere e insultarmi mentalmente passandomi di continuo le mani nei capelli quasi a volerlo strappare dalla rabbia. Il tutto vagavo invano per la città...in quel momento volevo morire.

Un'estate indimenticabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora