Capitolo 3

628 19 6
                                    

Non ho mai amato particolarmente la mattina ma questa mattina la sto odiando in particolare. Mi sono svegliata alle 8:30 e così ora sto correndo per casa per cercare di prepararmi e arrivare a scuola per la seconda ora

"Cazzo, cazzo, cazzo" grido quando mi cade a terra il bicchiere da cui avevo appena finito di bere

"Ma che cazzo sta a succede? Me credevo che erano entrati i ladri" Spunta dal salotto un Damiano assonnato che si stropiccia gli occhi

"Che ci fai qua Damià?" Chiedo portandomi le mani sul viso, mi viene quasi da piangere per il nervosismo

"Ho dormito co Thommy. Ieri sera abbiamo fatto tardi pe scrive na canzone. Ma che c'hai? Perché non sei a scuola?"

"Il telefono era scarico, non me ne sono accorta e la sveglia non è suonata, così sto cercando di entrare in seconda ma ho rotto un bicchiere e l'autobus passerà tra cinque minuti e io ho ancora i pantaloni del pigiama e le ciabatte"

"Intanto rilassate" si avvicina legandosi i capelli e mettendosi a raccogliere il vetro rotto da terra. Tento di aiutarlo ma mi blocca "faccio io"

Butta tutto e torna a fissarmi

"Me dici che succede?" Incrocia le braccia al petto piazzandosi davanti a me e fissandomi negli occhi

"Sono solo stressata" taglio corto

"Pari na corda de vìolino" sbuffa sistemandomi i capelli

"Non farò in tempo neanche per la seconda ora"

"Ma sti cazzi de scola! Dai passamo la giornata insieme"

Lo guardo stranita qualche secondo ma poi cedo

"E che famo?"

"Vado a casa a cambiamme. Vestite e fatte trova pronta tra mezz'ora" mi bacia la fronte e prende le chiavi della macchina

Così faccio come dice, faccio una doccia veloce e metto una maglia larga e bianca con dei jeans neri con gli strappi sulle ginocchia e gli stivaletti neri

Neanche il tempo di finire di truccarmi che sento il campanello di casa

"So io" grida Damiano da fuori

Gli apro la porta e torno a finire di truccarmi

Noto subito che indossa una di quelle camicie che adora, sbottonata esageratamente

"Oggi te faccio vede com'è esse giovani" mi mette un braccio intorno alle spalle e usciamo

"Potrebbe essere definito rapimento" lo guardo male

Siamo in macchina da venti minuti e non mi vuole dire dove mi sta portando

"Ao, t'ho detto che oggi te devi lascia anda!" Stacca lo sguardo dalla strada per portarlo su di me

Ho paura di lasciarmi andare quando sono con lui, so che potrei farlo completamente, potrei essere me stessa al cento per cento ma ne sono anche spaventata

Per la prima volta da ieri sera guardo il cellulare che si sta caricando con il cavetto attaccato alla macchina. Ci sono una quantità enorme di messaggi, principalmente da Nico

DevilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora