Capitolo 6

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Mi sveglio e lui non c'è, lo trovo in cucina che armeggia con il frigo

"Sono andato a prendere i cornetti!" non è per niente una cosa da Damiano

"Sei il migliore" sospiro andando ad abbracciarlo

"Oh fidati, lo so"

Ridacchio scuotendo la testa

Mangiamo mentre chiacchieriamo del più e del meno

"Vado a rimettere il pigiama, è domenica e non uscirò più di casa neanche sotto tortura" va in camera 

Suonano alla porta 

"Nè vai tu!"

Sciolgo i capelli e rimetto il laccetto al polso mentre vado verso la porta in un paio di saltelli

Nicolò

Resto a fissarlo per qualche secondo mentre lui mi guarda schifato

"Non volevo crederci quando Thomas mi ha detto che eri qui" la sua voce è estremamente fredda

"Non è come pensi..."

"Sei una puttana, davvero, non ho parole" mi interrompe

Non sta succedendo veramente, ditemi solo che è tutto un incubo

Sentendo le urla Damino esce dalla camera da letto con addosso solo i pantaloni del pigiama

"Nce posso crede" commenta ridendo amaramente "ce sei arrivato fino a casa mia?" Si piazza dietro di me

"Sai com'è , era la mia ragazza" qualcosa dentro di me si rompe

Era

"Davvero Nico, ti posso spiegare.."

"Cosa vuoi spiegarmi? Come hai fatto la troia con questo?" mi urla in faccia, sto piangendo

"Adesso basta, vedi de andattene a fanculo perché si te fai rivede te riformo a faccia che nte riconosce più manco tu madre" Damiano gli sbatte la porta in faccia

Io non riesco a smettere di piangere

"Ascoltame, è 'no stronzo e nun t'ha mai meritato"

"Damiano" sussurro tra un singhiozzo e l'altro

Lui mi stringe tra le sue braccia


E così dopo due ore a casa di Dami con noi ci sono anche gli altri

Sono sul divano abbracciata a Ethan, Thomas è accanto a noi, Damiano è seduto su una sedia davanti a noi con sigaretta e posacenere in mano e Vic continua a fare avanti e indietro nel salotto

"Fai che lo rivedo pe strada lo gonfio de botte" fa incazzatissima Vic

"Vì, sta bona pure te" la riprende Thommy

"Ao, le ha dato della puttana e della troia, io quello lo ammazzo!" continua lei "a Damià pure te non ho capito mica perché non j hai dato du pizze"

"Mica je potevo menà davanti a lei" si difende lui

"Damiano non c'entra niente" lo difendo anche io

"No infatti se sto cojone de Thomas non je diceva do stavi..." Damiano punta la mano con la sigaretta contro mio fratello

"Ao ma che ne so io? Quello m'ha chiamato e m'ha chiesto do stava Ellie e io gli ho solo detto che stava da Damiano" si giustifica

"Non è colpa tua" gli accarezzo il braccio

"Iniziate a calmarvi tutti e tre" fa Ethan indicandoli

"Poca, in un'altra circostanza forse t'avrei pure dato ragione ma oggi il tuo pace e amore non serve a niente" Dice la bionda buttandosi su una sedia

Io mi stringo a Ethan e chiudo gli occhi ascoltando solo il battito regolare del suo cuore cercando di elaborare gli ultimi avvenimenti

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