-Sei un umano? -
T/N's pov
Il pomeriggio a casa, non raccontai nulla, ma tanto a quanto pare già lo sapevano.
Mi beccai la ramanzina, e poi me ne andai in camera.
<<mamma!>> urlai dopo un pó.
Lei non rispose.
<<Mamma!>> aumentai il tono della voce.
<<Sì? >> chiese entrando in stanza.
<<Posso andare da Levi? >> chiesi.
<<Hm.. Va bene >> disse sospirando.
<<Posso restare a dormire da lui?>> chiesi sperando in un sì.
<<Ok, ma solo perché domani è sabato>> disse.
Io saltati di gioia e mi vestì, e corsi a casa di Levi che distava solo un viale.
Levi era fuori, seduto sugli scalini dell'entrata.
<<Levi!>> dissi mentre mi sistemavo il vestito a fiori.
Lui mi guardó e sorrise salutandomi con la mano.
Corsi verso di lui e gli saltai addosso abbracciandolo.
<<Mi dispiace, sarei dovuta venire con te>> dissi a testa bassa.
<<Ma figurati, non è niente di che, non mi sono solo offeso per essere considerato una razza inferiore dalla gente di cui più mi fidavo!>> sbraitó.
Io rimasi un pó stupita, non lo avevo mai visto fare così.
<<Scusa, ma ero stressato. Non è giusto. Adoro Mussolini, ma perché allora lui mi odia?>> chiese.
<<Non ti odia, se ti conoscesse sono sicura che gli staresti simpatico>> dissi prendendolo per mano.
<<Già, hai ragione! >> disse stringendo la presa sulla mano.
Arrossì leggermente.
Non so perché, conosco Levi da quando ho un anno praticamente, ma non l'ho mai visto in quel modo.
Beh come dice mia mamma, sono troppo piccola per capire queste cose.
<<Comunque perché sei qui?>> chiese sviando il discorso.
<<perché volevo passare del tempo con il mio migliore amico! Posso anche dormire da te!>> dissi.
<<prima gioia della giornata>> rispose.
In cielo si erano formati dei nuvoloni già da un pó, incredibile come il tempo cambi così velocemente.
<<tra poco scoppierà un bel temporale, andiamo dentro casa?>> chiese.
<<Va bene, se mi sporco il vestito che mi ha confezionato mio padre, mi farà lavare i piatti per otto anni!>> esclamai alzandomi.
Entrammo in casa, e andammo in camera di Levi, pulita come al solito.
Mi sarei voluta buttare sul letto nella posizione che volevo, ma poi mi ricordai di non avere dei collant.
<<Levi mi presti dei pantaloni?>> chiesi.
<<Ho un vecchio pigiama di mia sorella, di quando era piccola, se vado in camera sua posso prenderlo. Andiamo>> disse.
Andammo in camera di Mikasa, a detta mia la sorella adottiva perfetta, Levi era fortunato.
Era bella, dolce, gentile, premurosa e...
Follemente innamorata di mio fratello.
Levi entró in camera, che aveva la porta socchiusa e subito dopo feci lo stesso.
Mikasa stava scrivendo sul suo diario, e appena mi vide mi salutó sorridendo.
<<Mikasa, mi presti un tuo vecchio pigiama?>> chiese Levi.
<<Oh certo, T/N dorme qui?>> chiese andando ai cassetti cercando il pigiama.
<<sì e vuole anche stare più comoda>>
La camera di Mikasa era accogliente.
Il colore prevalente era il rosa, ma quello così pallido che quasi si avvicinava al grigio, e stesso per il letto e le tende, tutto rosa con altre tonalità.
<<ecco>> disse porgendomi un pigiama bianco con dei ricami rossi.
Levi lo prese e mi portó di nuovo nella sua stanza, che per un bambino era parecchio geometrica!
<<Intanto mi cambio anche io>> disse Levi prendendo il pigiama da sotto il cuscino.
<<Sei un maniaco!>> dissi arrossendo.
<<Ma dove le impari tu ste cose? Non mi tolgo la canottiera e i boxer, e poi puoi girarti di spalle>> disse gurandosi.
Mentre mi stavo cambiando non riuscì a fare a meno di controllare.
Ma no! Non quello!
Volevo vedere se Levi aveva davvero la coda.
Non si vedeva, e se non si vede non c'è... Credo.
Mi cambiai velocemente e mi sdraiai sul letto.
<<Che ore sono?>> chiesi troppo pigra per guardare l'orologio.
<<Quasi le sei>> rispose.
<<E io ho già sonno>> dissi sbadigliando.
<<Ma come! Dobbiamo fare qualcosa! >> disse saltando sul letto per farmi aprire gli occhi.
<<sono tutta orecchie!>> dissi.
<<Giochiamo ad... Mhm.. Indovina l'animale!>> disse la prima cosa che gli venne in mente.
Ma seriamente? Che noia, Levi devi essere più originale.
<<Inizio io>> disse scendendo dal letto.
Si mise a quattro zampe, ed iniziò a fare il verso dell'asino.
Subito mi vennero in mente le parole di Historia.
"Levi ha la coda?"
"È umano anche lui... Ma che dolce"
"Scommetto che fa il verso dell'asino!"
<<cambiamo gioco, perché non giochiamo a nomi cose città?>> chiesi.
<<Oh, ok >> disse prendendo due fogli di carta.
C'erano cinque colonne: Nome, Oggetto, Animale, Cibo, Popolo.
Era capitata da lettera E.
E- Eren (nome)
E- elastico (oggetto)
E- E̶b̶r̶e̶o̶ (animale)
Cancellai subito la parola quasi fino a strappare il foglio, e dopo lo buttai per terra una volta che la parola divenne irriconoscibile.
<<Ma cosa fai?>> chiese.
<<Dai andiamo a mangiare! Ho un pó fame! >>
Angolo atroce
No T/N, cattiva T/N.
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Stelle di Seta ❤︎Levi x reader❤︎
FanficT/N era una ragazza cresciuta credendo che le idee di Mussolini erano giuste, ma quando ha visto quello che succedeva a Levi, non era più tanto sicura. In questa storia si trattano temi come: -Guerra -Razzismo