Capitolo 6, Parte 2: Pozione Rossa

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2 ore prima

«Mi sa che ti devo salutare, Jay mi sta aspettando in soggiorno. Magari ci sentiamo più tardi, fammi sapere com'è andata la serata!» disse Joel, concludendo la telefonata con Jade.

Posò il telefono sul bancone e si mosse verso la credenza per prendere due piatti piani.
In ognuno di essi compose due enormi hamburger, circondandoli di patatine fritte e alcune salse.

Maldestramente, prese i due piatti e li portò in soggiorno, dove Jay aveva già messo il film che avrebbero "visto" quella sera.

«Fantascienza va bene, no?» chiese, sorridendo al suo protetto e aiutandolo con i piatti.
«Va bene qualsiasi cosa, basta che stiamo insieme» gli disse dolcemente Joel, sedendosi accanto a lui.

Iniziarono a guardare il film mentre gustavano i loro hamburger, commentando di tanto in tanto qualche scena più eclatante.

Finito di cenare, i due ragazzi si misero più comodi: Jay si appoggiò alla spalliera del divano e Joel si poggiò con la testa sul suo petto, accarezzandoglielo con la mano destra.

Dopo un po', mentre il film progrediva in sottofondo, lo stregone sollevò il viso e baciò l'Angelo Bianco, prima dolcemente, poi con sempre più passione.

Fece scivolare un paio di dita sotto il colletto della maglia, accarezzandogli il collo, il punto in cui concentrò i suoi baci.

Joel portò le mani alla base della maglietta di Jay, stava per sfilargliela quando un rumoroso fracasso scosse i due ragazzi proprio sul più bello.

Si voltarono verso l'origine del frastuono: la finestra del soggiorno era distrutta, i pezzi di vetro tutti sparsi sul pavimento, alcuni erano caduti anche sul divano e per poco non avrebbero tagliato anche i due ragazzi.

Joel e Jay si alzarono di scatto, pronti a mettersi sulla difensiva.
Dal vuoto creato dalla finestra saltò fuori un uomo dalla pelle pallida, mostrava loro i canini.

«E la mia serata sarebbe stata rovinata per una sanguisuga? Poltrona!» esclamò Joel, muovendo la mano dal mobiletto all'intruso, che venne scaraventato contro il muro accanto alla finestra rotta.

«Abbiamo preso già la tua amica, maghetto!»gli disse il vampiro, sghignazzando.
«Jay, va' a prendere un paletto di legno in soffitta. E tu, spiegati meglio» disse con tono autoritario lo stregone, prendendo la poltrona che aveva lanciato contro l'intruso e premendogliela addosso, così che non potesse muoversi.

Quando l'Angelo Bianco orbitò al terzo piano senza dir niente, il vampiro parlò, mantenendo il suo tono beffardo: «La tua amichetta strega, l'abbiamo rapita! Ordine della Sorgente».

Joel premette la poltrona contro il corpo steso del nemico, che sghignazzò dal divertimento.
«Dov'è Jade? Dimmelo bastardo!» lo sfidò lo stregone.

«Rinuncia ai tuoi poteri e te lo dirò!» gli disse in risposta l'intruso.
«Ancora con questa storia dei poteri!?» controbatté Joel, che fu sbalzato all'indietro dal vampiro pronto ad attaccarlo.

L'intruso lo sbatté al suolo e si mise cavalcioni su di lui, mostrando nuovamente i denti. Gli teneva i polsi fermi con entrambe le mani, mentre la bocca si avvicinava sempre di più all'arteria nel suo collo.

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