Capitolo 6, Parte 1: Jade l'ammalia-vampiri

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Spazio autore: questo capitolo è stato scritto non a due ma a ben quattro mani. Grazie a callmeeGaia per aver partecipato al mio progetto ❤️

«Scusami se stasera tradisco il P3, ma sai, stiamo per diplomarci e sono settimane che le mie amiche mi chiedono di uscire, dovevo accettare prima o poi» disse Jade mentre camminava frettolosa, il telefono poggiato a un orecchio.

«Tranquilla, stasera il P3 è chiuso e deve rimanere chiuso: io e Jay siamo riusciti a ritagliarci una serata tutta per noi!» disse Joel entusiasta dall'altro capo del telefono. Lo stregone era in cucina davanti ai fornelli, stava preparando la cena che avrebbe consumato con l'Angelo Bianco sul divano di casa davanti a un bel film, anche se i suoi piani erano altri.

«Stiamo insieme da qualche mese e beh, sai, non ci siamo mai conosciuti in quel senso» continuò il ragazzo, alludendo a un discorso alquanto delicato.

«Puoi parlarmi del sesso Joel, non ho cinque anni» gli disse sarcastica Jade.
«Molto spiritosa» le rispose con lo stesso tono lo stregone.

«Mi sa che ti devo salutare, Jay mi sta aspettando in soggiorno. Magari ci sentiamo più tardi, fammi sapere com'è andata la serata!» continuò Joel, ponendo fine alla telefonata.

Jade ripose il telefono in tasca e continuò a camminare verso casa di Susanne, la sua compagna di corso che avrebbe accompagnato lei e Cindy, un'altra loro amica, al locale in cui avevano deciso di andare.

La strega era contenta che Joel avesse trovato una sua stabilità, dopo tutto ciò che era successo nei mesi precedenti. Non poche volte, però, si era interrogata sul versante "amore": Jade si sentiva completa, stava bene con se stessa anche se, spesso e volentieri, l'idea di sentirsi amata e di amare qualcuno non le dispiaceva affatto.

Dato il contrasto di sensazioni, la strega preferiva archiviare la cosa e mettere in primo piano ciò che in quel momento le stava a cuore: il diploma e la lottare contro i demoni.

Una volta raggiunta casa di Susanne tutte e tre salirono in auto, pronte a dare il via libera ai festeggiamenti.

✵ ✵ ✵

«Sei sicura sia l'indirizzo giusto?» chiese Jade per la decima volta, non appena si trovarono fuori al locale.

«Sì, 102 Olive Street» le rispose mantenendo la calma Susanne mentre Cindy controllava di nuovo il navigatore: l'indirizzo corrispondeva e il numero civico era stato scritto sulla porta d'ingresso con una bomboletta spray.

Nonostante l'aria poco invitante che emanava, le tre ragazze avevano comunque deciso di dargli una chance, anche perché avevano letto su internet recensioni alquanto positive su quel nuovo e misterioso locale.

Presero un bel respiro, racimolarono tutto il coraggio possibile, tirarono indietro le spalle, e con meno sicurezza di quanto volevano dimostrare, si misero in fila per entrare.

Cindy diede il suo cognome al buttafuori, che le lasciò passare senza alcun problema.
La sala era invasa da una strana nebula opaca che rendeva difficile vedere bene i dettagli, una luce rossa promanava dall'alto rendeva le figure più scure di quanto fossero.

Alla destra dell'entrata c'era il bancone del bar interamente occupato, dietro il quale c'erano due bartender, un ragazzo e una ragazza dalla chimica evidente.

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