Capitolo 2, Parte 1: Minuti, ore, giorni, mesi, anni

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Un ticchettio assordante riecheggiava nel soggiorno di casa Halliwell, quella domenica mattina. Joel era seduto sul divano con il libro sulle gambe, mentre ripeteva mentalmente il piano che aveva deciso di seguire quello stesso giorno.

Richiuse il tomo e si avviò per salire le scale quando Jay e Jade orbitarono dal nulla.
«Seguitemi, seguitemi» disse Joel, attraversando la prima rampa.

Quando tutti e tre raggiunsero la soffitta, lo stregone poggiò il Libro delle Ombre sul leggio al centro della stanza.

«Quindi che si fa?» chiese Jade, curiosa.
«Approfittiamo di questo momento di tregua con i demoni e facciamo questo viaggetto nel passato, ho bisogno di sapere il collegamento che intercorre tra la mia famiglia e la Sorgente» rispose Joel.

Jay invece rimase in silenzio: disapprovava il piano del suo protetto ma non voleva farglielo pesare. "Farà quello che meglio crede", pensò.

«La pozione di Invisibilità non ha avuto molto successo qualche giorno fa quindi ho optato per l'incantesimo, che ha avuto buoni riscontri» disse Joel, prendendo dalla tasca dei suoi pantaloni una pergamena tagliuzzata con scritto la formula magica.

La strega gli si affiancò e concentrò il suo sguardo sulle riga scritte a mano, poi, entrambi pronunciarono:

« Fa che la materia
solo un sogno diventi,
rendi il visibile invisibile
e fa tutti contenti! »

Con la stessa velocità di un battito di ciglia Jade e Joel sparirono dalla vista di Jay, che si guardò attorno stranito.

«Siamo ancora qui» disse lo stregone, divertito.
«Quando torneremo ci basterà schioccare le dita e l'incantesimo si spezzerà» continuò.

«Ok, ok... ora prendete la mia mano» disse l'Angelo Bianco, porgendo al vuoto i suoi palmi.

Joel sospirò pesantemente: sapere che di lì a poco avrebbe scoperto la verità gli incuteva molta ansia. Sapere che di lì a poco avrebbe incontrato sua madre e le sue nonne gli smuoveva le viscere.

Lo stregone allungò la sua mano invisibile verso quella di Jay e glie la strinse forte. L'Angelo Bianco ricambiò la stretta: percependo la sua agitazione, cercò di dargli forza.

Quando anche Jade strinse l'altra mano di Jay, l'Angelo Bianco parlò:
«Adesso, Joel, pensa al momento in cui vorresti tornare. Vi raccomando di non farvi scoprire, qualsiasi cosa accada non dovete cambiare niente, altrimenti ci saranno delle ripercussioni».

«Loro ti vedranno?» chiese lo stregone, non allentando la presa della mano di Jay.
«Io non starò con voi, ma resterò in zona nel caso ne aveste il bisogno» rispose.

Joel si concentrò e pensò precisamente al momento in cui sua madre andò via per sempre da San Francisco, lasciandolo con le sue nonne.

Quando acquisì abbastanza sicurezza, disse:
«Possiamo andare».
Jay concentrò il suo sguardo su un punto davanti a sé, e d'improvviso comparve un enorme vortice giallo accanto al leggio.

L'Angelo Bianco iniziò a camminare verso la spirale appena creata, seguito a ruota dai suoi due protetti, poi, i tre ragazzi lo attraversarono, lasciando definitivamente la soffitta.

✵ ✵ ✵

Joel e Jade orbitarono in una camera da letto disordinata, nel cuore della notte. Non erano al 1229 di Prescott Street, quella stanza apparteneva a un'altra casa.

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