Capitolo 5, Parte 1: A pranzo con la strega

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Nonostante per Joel sembrò che qualcosa nella sua vita iniziava a riprendere senso e rimettersi al proprio posto, le settimane successive a quel fatidico bacio erano state alquanto movimentate.

Era arrivata la primavera, e sulla città di San Francisco iniziavano a manifestarsi le prime giornate calde e piacevoli tipiche di quel periodo dell'anno.

Jay aveva deciso di dare un freno alla sua vita di Angelo Bianco, ribellandosi a molti degli ordini impartitigli dagli Anziani e rispettando soltanto alcuni dei suoi incarichi che gli erano stati affidati, i più importanti.

Si era reso conto che Joel aveva davvero bisogno del suo aiuto, e lui voleva essergli davvero vicino per aiutarlo ad affrontare al meglio determinate situazioni.

Jade, rispetto a loro due, se la passava peggio: da quando aveva rivelato ai suoi genitori di essere una strega, entrambi non l'avevano presa bene, soprattutto la signora Anderson che stentava ancora a crederci.

La ragazza non le aveva parlato ancora di Joel, perché sapeva che, nel caso le avesse detto di aiutarlo nella lotta contro il male, sua madre avrebbe fatto ricadere tutta la colpa su di lui e chissà cosa avrebbe potuto fargli.

La conosceva fin troppo bene, quindi aveva deciso di andarci con i piedi di piombo. Ma ben presto, dovette parlarle anche di lui. Ogni volta che usciva di casa, per qualsiasi motivo, doveva giustificarsi. Doveva dire precisamente dove andava, farsi accompagnare con l'auto, tornare a casa allo stesso modo.

Dato che questo incideva molto sul suo rapporto con Joel, dovette dirle la verità:
«Non sono l'unica ad avere dei poteri speciali mamma, c'è un altro ragazzo che è come me...» le aveva detto una mattina, cercando di porre la sua amicizia con Joel su un altro piano.

Inevitabilmente la signora Anderson credette che fosse stato lo stregone a ridurla così, e ci vollero giorni prima di convincerla del contrario, purtroppo non riuscendo nell'impresa.

Un pomeriggio di metà aprile, quando entrambi i ragazzi erano nella cucina di casa Halliwell, Jade parlò a Joel dicendogli: «Ti ho organizzato un pranzo con i miei genitori... qui».

Lo stregone strabuzzò gli occhi.

«Vuoi farci uccidere tutti?» le chiese Joel, sarcastico.
«Magari incontrandoti i miei genitori capiranno che sei davvero un bravo ragazzo» gli rispose.

«Jay!» chiamò Joel improvvisamente, vedendo l'Angelo Bianco orbitare istantaneamente all'interno della stanza.

«Dimmi tutto» gli disse dolcemente il ragazzo, ricevendo dal suo protetto un dolce sorriso che si dilungò in un risolino e uno sguardo smielato tanto quanto il tono utilizzato dall'Angelo Bianco.

«Toc toc!? Terra chiama i due innamorati morbosi! Mi considerate?» si intromise Jade, facendo sobbalzare entrambi i ragazzi.

«Ehm, sì. Allora Jay, Jade ha firmato la nostra condanna a morte per giovedì a pranzo, ti va di partecipare?» chiese ironicamente lo stregone che ricevette un buffetto sulla nuca da parte della strega.

L'Angelo Bianco guardò entrambi con aria interrogativa.
«Giovedì non ho scuola e ho organizzato un pranzo con i miei genitori, qui con voi. Vorrei poter far capire loro che rischio certamente la morte ogni giorno, ma lo faccio per una buona causa. È come se fossi un pompiere!» disse, facendo ridere i due ragazzi.

Improvvisamente, dall'atrio sentirono la porta d'ingresso spalancarsi, le pareti vibrarono per via del forte vento. I tre ragazzi si precipitarono sul luogo del fracasso, convinti che il solito demone di turno avesse fatto un sobrio ingresso, ma in realtà non trovarono nessuno.

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