Prologo

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Yoongi fissa la scena davanti a sé piangendo e urlando. 

Yg: NOOOOO! V-vi prego l-lasciate stare a-appa e eomma! N-non fate loro d-del m-male - piange singhiozzando mentre prova a liberarsi dalla presa di quei grandi uomini cattivi, come lui li chiamava mentre vedeva i propri genitori davanti a lui che venivano malamente picchiati. 

Poi il colpo finale. Due spari e i genitori di Yoongi che cadono a terra sanguinanti e il piccolo bambino di 5 anni corre piangendo da loro cercando di svegliarli invano in quanto i loro cuori avevano smesso di battere. Yoongi urla, urla fino a perdere voce. 

I signori Lee, artefici di tutto prendono il piccolo Yoongi sporco di sangue dei suoi genitori in braccio ,mentre quest'ultimo si ribella muovendosi tra le loro braccia mentre piange silenziosamente senza dire una singola parola, e lo portano a casa con sé. 

Nei giorni a venire il piccolo Yoongi non parla, non fa assolutamente nulla se non piangere stando chiuso nella piccola stanzetta che gli era stata assegnata. Lo portarono di forza dal medico preoccupati e lo fecero visitare. Dopo un'attenta analisi lo lasciarono andare. 

Gli anni passarono e Yoongi fu ricoverato in ospedale psichiatrico dove ancora oggi vive ma non per molto. Nessuno ha più sentito la sua voce da quel fatidico giorno, il giorno del suo quinto compleanno. Ovviamente non ha smesso per un attimo di incolparsi dentro di sé per quello che era successo. Viveva isolato nella sua stanza e quando diventava ingestibile lo legavano pure. Aveva solo 16 anni ma era tutto l'opposto dei suoi coetanei. Tutto timido e silenzioso, si imbarazzava facilmente ma, nonostante i suoi problemi, quando poteva aiutava tutti. 

Dall'altra parte c'era il suo futuro sposo, Kim Taehyung. Giovane vent'enne rubacuori freddo e apatico. Dopo aver perso l'amore della sua vita in un incedente stradale era cambiato drasticamente, vedere la sua amata fidanzata morire davanti ai suoi occhi e non essere riuscito a salvarla lo logorava dentro.

Certo, dirigeva perfettamente l'azienda di famiglia, ma nella vita quotidiana era cambiato totalmente. Nessun'emozione, nessuno spazio per il vero amore. Cambiava amante ogni qualvolta voleva, di certo le ragazze non gli mancavano. 

Non era nel suo carattere, almeno non è la persona che i suoi genitori avevano cresciuto con tanto amore e attenzioni. Speravano che qualcuno potesse aiutare il loro bambino a capire che nonostante la sua perdita, aveva ancora tante possibilità. Perché si sa, quando si chiude una porta, si apre un portone. 

Angolo autrice 

Che ne pensate? Vi piace?

Sarà un po' diversa dal genere di cose che scrivo, spero vi piaccia lo stesso e che io non deluda le vostre aspettative. 

Lovely - TaegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora