- La valse D'Amélie - version piano -
L'acqua calda si infrangeva sul mio viso scendendo giù per tutto il mio corpo. Quel tepore avrebbe dovuto schiarirmi le idee, dare le risposte alle domande che giravano nella mia mente senza sosta. Cosa sentivo per Damon? Volevo davvero le sue attenzioni? Abbassai il capo, così che l'acqua cambiò percorso scendendo tra le mie spalle. Strinsi a me le braccia come a volermi proteggere da quel sentimento che cresceva sempre di più. Forse avrei dovuto cercarle da un'altra parte le risposte, nella mia mente non c'era traccia. Ma nel mio cuore...nel mio cuore c'era qualcosa. A quel pensiero mi mancò il respiro. Portai la mano destra alla bocca, cercando di non gridare. Perché avrei voluto gridarlo, sentivo qualcosa per lui. Non era la solita cotta, non era la sbandata di un momento, non era solo pura passione. Iniziai a piangere, sbattendo i pugni sul muro bagnato. Appoggiai il capo ad esso, e il ricordo di Matt tornò prepotente.
Dopo essere tornata in hotel, e aver fatto davvero la videochiamata con lui mi sentii vuota. Fu la chiamata più fredda di tutta la mia vita. Lui sembrava tranquillo e accomodante, chiedeva e sorrideva io fredda e distante quasi telegrafica. Non volevo mostrare i miei sentimenti verso di lui, l'indifferenza più totale...ma era stato più forte di me, adesso più che mai non riuscivo a togliermi dalla testa Damon. Quello che gli avevo detto, il suo sorriso dopo, il mio groppo in gola poi. Come avrei mai potuto dimenticare quegli occhi, sorpresi e felici. Non era solo un'idiota, quello stesso idiota che mi aveva fermata davanti agli armadietti, ed aveva detto esplicitamente come si sarebbe comportato con me. Uscì dal bagno, e Avvicinai la mano alla tenda spostandola di qualche centimetro, il sole stava per fare capolino, ed io non vedevo l'ora di vederlo.
( Damon)
Me ne stavo seduto in veranda fumando una sigaretta. Rannicchiato a piedi scalzi con le ginocchia al petto aspettando l'alba. Quella notte non ero riuscito a chiudere occhio. Il ricordo di lei, le sue mani sulle mie, il suo profumo avevano tenuto sveglia la mia mente. Il ricordo delle sue parole. Com'era riuscita ad entrare così in profondità? Era il mio pensiero fisso. Presi l'ultimo tiro sfiorandomi le labbra, prima di lanciare lontano la cicca. Ed eccolo lì, il sole mi dava il buongiorno.
( Elena )
Come il giorno precedente, la giornata lavorativa fu pesante, pretendevano molto da noi, dovendoli affiancare al loro concerto. Soprattutto una certa Rose Jensen ci dava del filo da torcere
Finalmente la giornata finì ritrovandoci come di consueto davanti all'entrata del teatro.
- Ragazzi oggi è stata davvero tosta, ho la mascella indolenzita! - iniziò Enzo facendo roteare il viso
- E domani sarà ancora peggio, quindi cercate per favore di concentrarvi! - Disse Alaric guardando me e Damon
Sicuramente non era passato inosservato il nostro scambio di sguardi in teatro tra una nota e l'altra
- Ragazzi che ne dite di fare quattro salti stasera? - propose Enzo guardandoci speranzoso
- In effetti, dopo una giornata così impegnativa ci vorrebbe un po' di svago! - rispose Caroline - Che ne dici Elena? - guardandomi con occhi rassicuranti
- Beh io...non saprei..-
- Stasera non accetto un no come risposta...- intervenne Damon sorridendomi.
Come potevo dire di no, a quei due cristalli azzurri, ed Enzo non aveva tutti i torti.
Accennai un si con il capo e ci avviamo verso l'hotel per fare una doccia e cambiarci. Caroline si era messa proprio in tiro, vestitino con scollatura a cuore con un fiocco centrale a pois bianchi a fondo nero e Chanel. Io sotto tortura decisi per un vestito con corpetto morbido bianco, con gonna a fiori blu e anche io Chanel. I ragazzi erano già scesi da un pezzo, non potendo aspettare i nostri tempi da ragazze.
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Sognando L'Amore
FanfictionElena Gilbert è una ragazza di 25 anni, a cui sembra non mancare nulla. Un marito innamorato, il lavoro dei suoi sogni, e una carriera come pianista avviata, ma c'è qualcosa che stona in questa sinfonia perfetta... Fino a quando un giorno incontra D...