Tempo e Spazio

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Dopo aver salutato velocemente Caroline, senza averle detto cos'era successo con Damon, entrai in macchina accendendo la radio.

 - Skinny love - Birdy - Mi diede il benvenuto. Legai i capelli in un chignon di fortuna, e guardando lo specchietto retrovisore incrociai il mio sguardo, uno sguardo che non mi apparteneva. Vuoto, come la mia anima. Presi dal cruscotto quel pacco di sigarette che ormai nascondevo da parecchi mesi. Non volevo che lui scoprisse questo piccolo vizio non salutare, ma ne avevo bisogno. Era stato di grande conforto nelle giornate buie e piene di lacrime, cose che lui non avrebbe capito, anzi che non voleva capire. La tenevo delicatamente  tra l'indice e il medio con il braccio appoggiato alla portiera tra le fessure del finestrino aperto, e l'altra appoggiata allo sterzo seguiva le movenze della strada. All'improvviso il sorriso beffardo di Damon inondo i miei pensieri, provocandomi una vampata di calore in pieno viso. Mi mancò quasi il respiro al pensiero di lui, e al fugace contatto tra gli armadietti. I suoi occhi azzurri come il cielo estivo, il suo profumo di dopobarba al bergamotto , quelle sue labbra morbide dove aveva affondando i suoi denti mordendosi, feci la stessa cosa ripensandolo. Non riuscivo più a pensare lucidamente, questo era chiaro. Ma come potevo resistere ad un'attrazione del genere?. Non potevo e non volevo.

Parcheggiai sul vialetto, quasi trascinandomi fuori, quando uscendo dalla macchina mi accorsi della luce accesa nel garage, Matt doveva essere lì.

Mi avvicinai piano, e stringendo la borsetta tra le mani entrai. Trovai Matt intento ad costruire una mensola.

- Ti avevo chiesto quella mensola 2 anni fa'..- dissi palesando la mia presenza avvicinandomi al piano da lavoro

- Ho pensato che fosse arrivato il momento di accontentarti! - rispose lui alzando lo sguardo dietro gli occhiali da lavoro e abbozzando un sorriso

Sapevo che lo stava facendo per scusarsi, e cancellare quello che era successo la sera prima. La cosa mi irritò molto, ma risposi lo stesso con un falso sorriso. In momenti come questo avrei voluto tanto buttargli tutto addosso e sfogare la mia frustrazione. Mi girai su me stessa, e senza dire una parola, mi avviai verso la cucina. Lì mi aspettava una tavola apparecchiata di tutto punto con un candela accesa al centro. Guardai tutto sbalordita...non mi aspettavo niente del genere. Arrivò lui da dietro abbracciandomi, e immergendo il suo viso tra i miei capelli disse 

- Ho pensato che trovare la cena pronta, fosse un buon modo per iniziare la serata... - 

Mi girai verso di lui, e con gli occhi di chi ci voleva riprovare ancora una volta, annuì senza dire altro.

( Damon )

Restless - Neja

Entrammo in uno dei locali preferiti da Enzo, un posticino piccolo e appartato. Appena varcammo la soglia le luci dei faretti colorati ci colpii in pieno, facendo gasare Enzo, che prima alzò le braccia in alto gridando, e poi girandosi verso di noi ed indicandoci si allontanò verso la pista da ballo che si trovava lì vicino. Lo conoscevo da poco ma mi era bastato per capire che fosse un pazzo come me. Si lanciò sulla pista da ballo, agitando le braccia a ritmo circondato da delle ragazze, la cosa mi fece sorridere, era un coglione vecchio stile, e la cosa mi piaceva. Con Alaric invece ci sedemmo al bancone  ed ordinano subito due martini con ghiaccio. 

- Penso che tu ed Enzo siate uguali!  Guardalo l'idiota...direi che è anche più idiota di te! - puntualizzò sorseggiando il suo drink guardandolo

- Il ragazzo sa come divertirsi, mi piace...- risposi con un sorriso - ma ora torniamo a noi - dissi appoggiando il drink sul bancone - Parlami di Elena... - 

- Non c'è molto da dire, figa di legno, laureata alla Julliard , sposata con il giustiziere della legge Matt Donovan da 5 anni e non hanno figli. - 

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