capitolo 2|| l'uscita

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mi guardai allo specchio, mi facevo schifo, o almeno, tancredi mi faceva fare schifo da sola. avevo tagli e graffi dappertutto, ma soprattutto lividi, per quanto ci diano forte quando mi menavano.

respirai profondamente, per poi risorridere, ovviamente per finta, come sempre. presi il mio dentifricio e cominciai a spazzolarmi i denti, dopo aver preso anche lo spazzolino.

le palpebre mi tremavano, probabilmente per le ore che stavano per giungere, ore di ansia e noia totali.
appena pronta, uscii dal bagno. mi guardai in giro, cercando il mio zaino.

stava dove lo avevo lasciato la notte seguente. per rabbia, totalmente a caso, gli tirai un calcio, che lo fece volare alla porta della mia stanza.

accesi il mio telefono per controllare l'orario, ma notai prima un'altra cosa. Ryan mi aveva mandato un messaggio, e per di più non ci sentivamo da settimane, dopo l'amore non reciproco da parte mia.

entrai in whatsapp, andando nella sua chat, mi aveva realmente mandato un messaggio, non era uno scherzo.
^ci vediamo al parco di fianco a casa tua alle 14^scrisse lui, senza neanche domandarmelo.

d'altronde volevo risolvere con lui, sí, ma da amica, solo da amica. o forse.
risposi con un misero ^ok^, anche se non me lo aveva chiesto.

guardai, finalmente, l'orario. come ogni mattina era tardi. cosí, presi lo zaino, calciato poco prima, e lo trascinai all'ingresso, dove zoe, impaziente, mi aspettava.

le felpe larghe, anche di estate, ormai mi facevano compagnia. avevo paura che qualcuno scoprisse che venivo violentata.
spensierata, salutai mio fratello, ed uscii.

volevo "risolvere" anche con zoe e marta. se dovevamo convivere non potevamo scannarci ogni volta che ci vedavamo. in realtà mi mancava il rapporto di prima che avevo con la mora in questione.

ci divertivamo insieme, eravamo come sorelle. ci confidavamo tutto, ma purtroppo tutto questo è andato in cenere. questo mostra che un 'per sempre', nella vita, non lo troverò mai.

stavamo camminando almeno distanti da un metro, fissando la strada che ci stava di fronte. non avevo il coraggio, non sapevo che dirle.

se lei non parlava, allora non parlavo neanche io.
appena arrivate davanti al grande cancello della nostra scuola, senza salutarci, andammo dal nostro gruppo di amiche.

corsi verso gaia e anna, non vedendo giulia.
<eii, ragazze! come state?>chiesi loro, sorridendo e cercando di essere il più felice possibile.

<tutto bene, anche se non so per qualr motivo non c'è giulia>disse la rossa, mentre gaia annuiva e si aggiustava il septum.

sbuffai, odiavo quando qualcuno non mi rivelava tutto. annuii anche io, poco dopo che la campanella suonò.

ci salutammo, ed io mi incamminai verso la mia aula. che sfiga, perchè dovevo essere ancora in classe con ryan, mi vergognavo a guardarlo.

entrando in classe, vidi zoe, e tutti gli altri, tranne lui. salutai gentilmente la prof e andai al mio banco. in ultima fila, di fianco al muro e a una secchiona da cui copiavo..che cosa chiedevo di meglio? era un sogno quel posto.

che strano. ryan non aveva mai saltato un giorno di scuola da quando aveva ricominciato ad andarci regolarmente. e cosí anche giulia, anche se lei era un po' più menefreghista.

la voglia di spararmi si faceva sempre più intensa. la verfica di scienze...ero pronta, pronta per copiare tutto.
<mhh..siccome manca ryan, tu ambra andrai al suo posto>sussurrò la prof alla mia compagna di banco.

no! ma perchè tutte a me? e ora da chi potevo copiare se non da lei? ero isolata, sicuramente la prof aveva capito che non avevo studiato e mi voleva far sudare un bel voto.

tirai un pugno al banco, ma nessuno, per fortuna, mi considerò.
**
driiin! evvai! finalmente la campanella dell'ultima ora.

ovviamente, un po' come sempre, si scatenò il putiferio all'interno della mia aula, ma ormai ci ero abituata.
presi il mio zaino e uscimmo dall'aula.

alla fine nella verifica avevo sparato molte cavolate, ma non importava.
dovevo vedermi con ryan al più presto.

senza fermarmi a salutare nessuno, corsi verso casa, per appoggiare lo zaino ed andare al parchetto che distava pochi metri da casa.

non aspettai neanche zoe, era troppo lenta per i miei gusti. arrivata, ero sudata fradicia, anche perchè avevo addosso una felpa pesantissima e facevano 30 gradi.

aprii la porta, entrando in casa, ma non trovando nessuno.
lasciai lo zaino al centro del salotto e riuscii di fretta.

camminai verso il parco, con il telefono sotto agli occhi.
vidi da lontano, su una panchina, due ragazzi. li guardai meglio, ma non sembravo conoscerli.

non trovavo ryan da nessuna parte, eppure erano le due del pomeriggio.
ero sempre più vicina a quei ragazzi, seduti l'una sopra l'altro, mano nella mano.

sentii la voce. il mondo mi cascò addosso. le mani mi tremavano, cosí come le gambe e le braccia. stavo provando un mix di emozioni che non sapevo descrivere.

andai vicino ai due. avevo scoperto chi erano.
<mi fate schifo, sia tu, che lei. ero venuta qua per chiarire ryan.>dissi io seria, rivolta a ryan e..giulia.

<no michelle aspetta..volevo dirti che tu mi piaci ancora..scusa se ti ho trattat->lo fermai. non riuscivo a comprendere il senso.

<io ti piaccio ancora però fai sesso con giulia?>gli urlai io, per poi correre più lontano possibile da loro.

ebbene sí, avevo anche io sparato una minchiata. non stavano scopando, ma in quel momento non riuscivo a ragionare.

mi arrivò una chiamata, cosí tirai fuori il telefono dalla tasca posteriore dei jeans. era tancredi, mio fratello.

'michelle dove sei?' mi chiese preoccupato.
'sono uscita, ma ora torno a casa' dissi io piangendo, cercando di nasconderlo.

'oi, che è successo?' mi domandò nuovamente.
'nulla, ora arrivo, ciao' risposi io, fredda.

tornai illusa da dove ero partita, con il cuore infranto. avevo capito che non potevo fidarmi più di nessuno.

aprii di nuovo la porta con le chiavi, entrando silenziosamente.
tancredi sembrava preoccupato, ma per me, era soprattutto incazzato, perchè non gli avevo detto che ero uscita.

mi avviai verso la cucina, sperando di trovarlo lí.
<ciao..>sussurrai io, alle sue spalle.
si girò, guardandomi e staccando gli occhi dal suo iphone.

<mi spieghi che hai fatto?>disse lui arrabbiato.
<nullaa>ripetei io, stufa.
<sappi che mi stai facendo incazzare eh>disse puntandomi un dito contro.

sbuffai, incrociando le braccia.
<e poi mi dici perchè non mi avvisi quando esci?>disse ancora incazzato.

<non sono cazzi tuoi>dissi io, rendendomi conto della gravità della cosa solo dopo averla detta.

si girò di scatto verso di me.
<ripetilo>disse sfidandomi.
scossi la testa, scoppiando a piangere davanti a lui.

<scusami, non ho fatto apposta>gli confessai.
mi lasciò prima una sculacciata, poi mi prese a sedere in braccio a lui.

𝒔𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝒎𝒆💜
eii amici, come state? io tutto bene..spero che il capitolo vi piaccia! ❤️




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