la punzione che avevo silenziosamente subito era appena giunta al termine.
le cicatrici sul mio piovero sedere resteranno a vita.
<siediti composta, hanno appena pubblicato le promozioni e le bocciature, vediamo se ci dobbiamo incazzare oppure no> disse diego, mettendomi alquanta paura.incrociai le dita, ci speravo.
appena il moro entrò nella pagina
arrivò una notifica dal telefono di diego, era giulia.
non le volevo rivolgere la parola da quando era successa quella cosa.il messaggio diceva ^ei ciao diego, volevo vedere michelle oggi pomeriggio, è libera?^
siccome io l'avevo bloccata da tutti i social aveva scritto a die.
<so già che sarai bocciata, quindi la risposta è no, anche perchè passerai le pene dell'inferno, signorina> questa frase mi distrusse, non si fidavano di me, mai.in effetti sullo schermo c'era una lunga ramanzina della preside sul mio comportamento, e in fondo alla pagina, che dovevo ripetere l'anno.
il mondo mi crollò addosso, me lo aspettavo, ma comunque provai un mix di emozioni: delusa da me stessa, arrabbiata, confusa e molte altre.
alzai gli occhi verso diego, aveva una faccia bruttissima, mi guardava come fossi satana.
spostai lo sguardo verso gian, che pure lui non mi stava di certo guardando amorevolmente.avevo paura di quello che potevano fare quei due, cosí uscii di corsa dalla mia stanza, entrando velocemente in quella di mio fratello tancredi.
<a-aiutam-mi..>sussurrai io nascondendomi dietro di lui.
anche lui aveva uno sguardo super deluso, ma anche un po' dolce.<vieni qui>mi disse lui, allargando le braccia. sprofondai nel suo caldo petto, piangendo e singhiozzando ogni tanto.
<devi promettermi che l'anno prossimo ti impegnerai più di questo, alla prima cazzata che fai sai che succede, chiaro?> disse lui severo, ma giusto.
annuii, non avevo forze di controbattere come facevo sempre.
<ti voglio tanto bene>gli dissi. era la prima volta, forse, che glielo dicevo.<anche io amore>disse lasciandomi un bacetto in testa.
<non ti preoccupare, i ragazzi non ti faranno nulla, ci penso io a loro> disse rassicurandomi.cosí, dopo un po' di coccole, scendemmo al piano di sotto, tanche, andò in cucina da lele, mentre io andai in salotto da tutti gli altri.
<dovresti prendere esempio da lei michelle, è stata promossa al contrario tuo>disse gian.
il mondo mi cadde addosso, ero più che certa che anche lei sarebbe stata bocciata.
non saremo più compagne di classe. non saremo più compagne di cazzate.<non è colpa mia se le prof hanno le preferenze> dissi, facendo comparire sul volto di diego un'espressione orribile.
<lei al contrario tuo quest'anno si è impegnata, michelle!> mi urlò addosso.
all'improvviso sentii un vuoto dentro, un immenso vuoto. mi stava prendendo in giro, mi stava trattando come uno straccio.
una lacrima scese sulla mia guancia, poi arrivò la seconda, che rigò sulla gote. e anche la terza, la quarta, e moltre altre. respiravo male, davvero male.
stavo piangendo davanti a tutti, mi sentivo inferiore.
<fanculo>sussurrai a bassa voce, togliendomi le lacrime da sotto gli occhi.zoe venne subito ad abbracciarmi, e io ovviamente lo ricambiai. la amavo più di ogni cosa.
poco dopo i ragazzi ricominciarono a parlare di fatti loro ed io mi calmai. avevo avuto un attacco di panico, uno strano attacco di panico.
un anno, un anno sprecato. avevo fatto tutto per niente. avevo studiato per nulla. che schifo la vita.
l'unica cosa che mi faceva tranquillizzare era il fatto che tancredi non si fosse arrabbiato con me per la bocciatura, ma che mi abbia aiutato a superare la cosa.
era la prima volta che mi comprendeva, di solito le sue ginicchia mi aspettavano sempre, ma questa volta no.
l'unica che c'era sempre stata per me, ero io. io ero riuscita ad alzarmi dopo essere caduta. io avevo sofferto, io avevo subito. nessun altro, solo michelle.
uscii dal salotto ed entrai velocemente in cucina, dove appunto stavano lele e tancredi.
mi sedetti subito sulle gambe di mio fratello, per poi appoggiarmi al suo petto. sentivo il profumo della sua maglietta che mi entrava nelle narici. era buonissimo.
<tanc, ma sei a-arrabbiato?>gli chiesi, notando che mi guardava semza sorridere.
<no mich, stavo solo pensando>disse lasciandomi un bacetto sulla guancia destra, per poi ricominciare a parlare con il suo amico lele.
da un momento all'altro entrò chanel nella stanza, facendomi spaventare.
<ciao tata>le disse tancredi, facendole una carezza.
<ciao> gli rispose lei, sorridendo.
sorrisi anche io, chanel aveva un sorriso contagioso.<vai a preparare la vasca che vengo a farti la doccia>le disse tancredi, dandole una pacca sul sedere per incintarla ad andare.
lei sbuffò e senza fare capricci, stranamente, ci andò.
mi alzai dalle gambe di mio fratello e andai su quelle di lele, il quale mi strinse forte a se.tancredi intanto andò da chani, mentre io venivo coccolata da lele.
lele era il più dolce, si, ma a stare cosí tanto tempo con tancredi stava diventando 'freddo' pure lui.gli sorrisi. mi sorrise. <non hai fame? non hai pranzato e non hai nemmeno fatto colazione, mich> mi disse lui, dubbioso.
<no, non ho fame..> sussurrai, sapendo che si sarebbe arrabbiato. avendo sofferto in passato di bullismo, voleva che io mangiassi regolarmente, riprendendo il mio peso ideale.
stavo troppo male per mangiare. passavo le notti a piangere, tanto da farmi venire un mal di testa atroce. la lacrime nuotavano sul mio volto, senza mai smettere.
felicità? no. solo e solamente periodi bui, dove non trovavo la luce. non c'era mai stato nessuno, nessuno, oltre alle mie migliori amiche, che mi aiutasse.
mai.
<MICHELLE!>sentii urlare da diego, dal piano di sopra, da camera mia. il suo tono non era per niente dolce, anzi.
spazio autrice
eii, scusatemi la lunga attesa ma eccomi qui con un nuovo capitolo ahah<333 grazie a tutti/e del supporto, vi amo❤️
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Le Ultime Pagine Della Nostra Vita||Sequel
Fiksi PenggemarMichelle, una ragazza dai 17 anni appena compiuti, è costretta a vivere con suo fratello, Tancredi. un tipo violento, insensibile e lunatico, che creerà solo casini nel corso dell'adolescenza della protagonista. sua sorella minore, di 7 anni, Chanel...