mi svegliai tutta sudata, avevo mal di testa e tremavo. probabilmente i sensi di colpa per prima si erano fatti sentire.
mi dispiaceva, ma dovevano lasciarmi i miei spazi.
ero sdraiata sul divano, in salotto, da sola.era da tanto che non vivevo un momento felice, ed era il caso di recuperare, ma prima dovevo risolvere il casino che avevo combinato.
mi alzai lentamente e mi diressi verso la mia camera, per poi prendere i vestiti di cambio, andare nel bagno e farmi una bella doccia.
domani, esattamente domani uscivano le pagelle. promossa o bocciata? questa frase mi girava per la mente.
appena finita la doccia mi vestii e mi asciugai i capelli, anche se preferivo tenerli bagnati.
appena finito, uscii dal bagno e mi incamminai verso la camera di gian, dove erano anche diego e marta.
<ciao> sussurrai io, entrando nella stanza e sedendomi sul letto.
gian era occupato a parlare con martra, mentre diego era interessato a scrutarmi.
<scusami per prima, ero nervosa> dissi io rifugiandomi tra le sue braccia.
<non puoo sempre usare questa scusa, il rispetto va mantenuto sempre michelle> disse, aveva ragione, ma non potevo permettergli di averla vinta ancora per una volta.
<lo so> mormorai sbuffando, e mettendo la testa nell'incavo del suo collo.
<oh, poverina, ha bisogno di attenzioni la piccola> disse marta prendendomi in giro.
<senti brutta zoccola non ti permettere, torna a casa tua al posto di stare qui, brutta puttana> dissi io tirando tutto fuori.
cercai di alzarmi dal letto per picchiarla, ma diego mi tenne ferma.
gianamarco non capiva più niente, era infuriato con me ma non poteva picchiarmi davanti alla sua bella fidanzatina.
<pff, io me ne vado> dissi io, stufa.
<tu non vai da nessuna parte> disse diego con la vena al collo che gli pulsava.marta uscí subito dalla stanza capendo la situazione.
senza pensarci su due volte, corsi fuori dalla stanza, e mi rifugiai in camera di tancredi.gli saltai addosso, e lui mi prese al volo.
<oi> mi disse lui preoccupato.
scossi la testa, per fargli capire che non ne volevo parlare.entrò diego dalla porta, tancredi capí subito la situazione.
mi disegnò cerchi immaginari sulla schiena.<ei mich, calmati> mi disse, prendendomo meglio tra le sue braccia.
<non lasciarmi>dissi attaccandomi di piú al suo corpo.<dobbiamo punirla, non porta mai rispetto> disse diego. tancredi mi guardò malissimo, sapeva anche lui che dovevo essere punita.
diego fece dei segni strani a tancredi, cercai di capire.
tancredi mimò a diego di usare le mani, e non la frusta.<NONONO> urlai io a pieni polmoni.
<oi> disse tancredi, prendendomi il viso tra le sue mani.<guardami, respira>mi fece lui. ero troppo impanicata.
mi asciugai le lacrime di fretta.
mi lasció in terra, lo guardai male.<vai, e poi vieni qui che dobbiamo parlare, non ci si comporta cosí> disse spingendoni verso diego, il quale mi incuteva paura da un miglio di ditanza.
era grosso, anche se provavo a difendermi peggioravo solo le cose.
tancredi mi aveva mandato da chi voleva ferirmi.davvero lo aveva fatto? con che coraggio? sono sua sorella, dovrebbe proteggermi, e invece mi spinge da chi vuole farmi del male.
"vieni"disse diego, tirandomi dal polso, portandomi in camera mia, dove già stava gian.
"sei un brutti guai signorina" mi fece lui, lo guardai male, infondo non avevo fatto nulla di cosí grave.
era seduto di fianco alla cassattiera, dove appunto dentro uno dei cassetti c'erano le mie sigarette.
l'ansia saliva, la paura si prendeva il possesso del mio corpo, certe volte.
respirai profandamente. guardai i due. chiusi gli occhi. mi avvicinai.
"se fossi nei nostri panni, cosa dovremo fare con te?" mi chiese gian, che tra i due era il più calmo.
"ti sembra che io stia bene? ogni santo giorno devo sopportare le vostri voci che a ogni cosa che faccio mi riempono la testa. non capisco, veramente credete che con la violenza io capisca l'errore che ho compiuto? ho 16 anni, se mi parlate riesco a capire, ma se non spiegate io non posso capire" dissi io tutto d'un colpo.
stavo male. nessuno se ne rendeva conto. fumavo. nessuno se ne era accorto.
"sei maleducata e solo la violenza ti può aiutare, è inutile che ti arrampichi sugli specchi" disse diego, 'urlandomi'.
"fatemi quello che dovete farmi" dissi tutto d'un fiato. volevo passare meno tempo possibile con loro.
all'improvviso entrò vale dentro la stanza. con lui le cose non andavano molto bene: aveva sfortunatemente ripreso i rapporti con gaia e non mi calcolava più.
"esci" gli ordinai io.
"no" rispose secco lui. la cosa che più mi dava fastidio era che era entrato senza manco bussare.gli alzai il dito medio, ricevendo una sberla in testa da diego.
"te lo taglio quel dito!" urlò gianmarco."vaffanculo" sussurrai io. "come scusa? ripeti" disse gian, cercando di mantenere la calma.
"nulla" dissi io, insicura.la presenza di valerio mi urtava, molto. "sdraiati a pancia in giù sul letto" mi disse sempre lui.
sgranai gli occhi.aveva vermante intezione di punirmi davanti a vale? questa era umiliazione.
"non davanti a lui, nono" dissi io, indicandolo.
"oh, si, sdraiati, che se no sai cosa succede" disse spingendomi sul letto.l'imbarazzo si faceva sentire.
valerio mi avrebbe difeso?
non riuscivo a ragionare.gianamarco, nel mentre diego prendeva la cintura, mi tirò via i pantaloni, come sempre.
avevo intenzione di non piangere. diego era pronto, valerio e gian guardavano, e io ero stupita.
*prima frustata*
fece male, ma ormai ci ero abituata. non piansi, ma trattenni le lacrime.spazio autrice💜
ei ciao a tutti, mi scuso del ritardo. mi sono presa una pausa, e credo che durerà ancora un po'. mi scuso per il capitolo orrendo ma in questo periodo sono molto impegnata.
per qualsiasi cosa ci sono, scrivetemi in privato se avete bisogno.buona notte, spero che il capitolo vi piaccia. 💜
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Le Ultime Pagine Della Nostra Vita||Sequel
FanficMichelle, una ragazza dai 17 anni appena compiuti, è costretta a vivere con suo fratello, Tancredi. un tipo violento, insensibile e lunatico, che creerà solo casini nel corso dell'adolescenza della protagonista. sua sorella minore, di 7 anni, Chanel...