6.quella dannata vicinanza...che non mi fa più ragionare.

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Lo guardo indecisa e nel suo volto si forma un ghigno sfacciato.Più i suoi occhi mi entrano dentro piuttosto sento una nuova sensazione farsi spazio dentro di me, come una specie di attrazione che mi suggerisce di ritornare in quel letto e, nonostante la mia libido mi esorti ad ascoltarla,stavolta mi riscuoto subito dai miei pensieri e mi giro di nuovo a guardarlo. Guardo le sue labbra, i suoi occhi e il suo sopracciglio alzato quasi in segno fi sfida. Vado verso la porta da cui è entrato qualche minuto prima sperando di non sbagliare, invece è proprio la porta di uscita che fortunatamente mi fa evitare di far sfigurare il mio intelletto sotto i suoi occhi, che mi scrutano profondamente dalla testa ai piedi. Non sento il bisogno di girarmi per sentirli e non ho alcuna intenzione di girarmi,se mi sta tornando il lume della ragione perché mandarlo via?
Continuo a guardare davanti a me chiudendomi la porta alle spalle, anche se so bene che una porta non potrebbe mai proteggermi da lui, se un umano può sfondare una porta un lupo potrebbe farla a pezzetti così piccoli da giocarci a scacchi.
Sento un ringhio che mi fa venire la pelle d'oca. Forse ho sbagliato, forse devo tornare indietro oppure forse dovrei fare solo un respiro profondo che non mi fa però passare l'ansia. La casa sembra vuota, non si sente alcun rumore oltre i miei passi, ma ho sentito parlare molto di quanto i sangue di lupo siano abili a nascondere le proprie tracce e non emettere alcun rumore in battaglia, e deduco che ciò succeda sempre per via dei loro sensi amplificati.Mi guardo intorno girando quasi su me stessa per vedere tutti i dettagli di questo particolare corridoio, non per il fatto che sia strano ma per via del fatto che sembri troppo...normale.

Il corridoio infatti si presenta come un semplice corridoio, diverso dallo stile minimal della camera da letto. So che probabilmente a fare questi pensieri sembrerò una cretina, certo non mi aspettavo teste piene di sangue come lampadari...forse...ma nemmeno miliardi di foto appese al muro.

Guardo le mura, che mantengono sempre dei colori neutri, con delle fotografie incorniciate da delle cornici di marmo bianco. Guardo con attenzione le fotografie, sono davvero tante e non saprei quale guardare prima, forse non dovrei guardarle ma iniziare a correre, eppure non riesco la curiosità è troppa lo ammetto. Alcune fotografia sembrano avere avere decenni, altre invece ho capito esser dipinti e avranno millenni. Non ne sono molto sicura ma credo di aver proprio ragione per il fatto che sembrano molto fragili. Evito di toccarle ma le osservo con attenzione, la prima che risalta ai miei occhi è una foto dove un Drake, con probabilmente qualche secolo in meno, ha un braccio sulla spalla di un ragazzo, che indossa un medaglione, e che pare avere la sua stessa età. Negli occhi di Drake leggo la fierezza che prova per l'amico che probabilmente ha raggiunto un traguardo che ambiva. Nella foto sembrano amici da molto tempo, dai loro sguardi complici e quasi uguali. Sposto lo sguardo cercando altre foto che possano catturare la mia attenzione. Ne trovo una molto particolare e probabilmente è uno dei dipinti più grandi che ci sia in questo corridoio, raffigura Drake con un'angolazione laterale, sembra un pò più giovane di adesso ma mantiene comunque la bellezza che ai miei occhi lo contraddistingue. Raffigura lui su una montagna molto ripida e al di sotto della montagna ci sono migliaia di lupi, che probabilmente facevano parte del suo branco. Sembra una distesa di lupi infinita, tanto che non tutti sono inquadrati. Il dipinto è molto dettagliato e pare essere vero, riesco a guardare lo sguardo di Drake ma anche lo sguardo dei lupi al di sotto del monte, sembra che ululino alla Luna, disegnata dolcemente come fonte di luce. Gli occhi dei Lupi guardano Drake, i loro volti sembrano segnati da una stanchezza infinita ma soprattutto dallo sconforto mentre i loro occhi sembrano quasi pieni di speranza, speranza di un giorno migliore probabilmente. Quella speranza che acceca, quella speranza che ti dà di nuovo la vita persa in precedenza, quella speranza che ti provoca nuove emozioni, quella speranza che in un momento di assoluto sconforto tutti cerchiamo. I loro occhi erano rivolti verso Drake, loro avevano trovato la loro fonte di speranza. Lo guardavano con ammirazione e lui era là a guardare la Luna esattamente con il loro stesso sguardo, nel ritratto sembra forte e sicuro di sè ma io sento qualcosa di più, una sensazione, che mi dice che in realtà era timoroso e impaurito. Non so cosa sia questa sensazione ma la sento, più viva che mai, è come se mi circondasse, come se fosse mia. E lì capisco, capisco che gli occhi di quei lupi, giovani e anziani guardavano Drake come il loro Alpha, un Drake giovane e impaurito per via dell'enorme carico sulle sue spalle. Invisibile ma enormemente pesante. Lo vedo, vedo nel suo sguardo che è spezzato, sembra non pensare le stesse cose che fa vedere al mondo. Ed è ancora così, rotto, diviso in due parti in disaccordo fra loro.

-Cosa stai guardando?- sussurra sul mio orecchio esattamente l'uomo a cui stavo pensando. Sobbalzo portando la mano nel petto e sento il mio cuore batte all'impazzata.Mi chiedo che ci faccia qui, non era nel letto? Oh...cazzo mi sa che ho perso l'opportunità di fuggire imbambolandomi nuovamente a pensare a lui. Come fa ad essere così attraente ai miei occhi? Come fa ad essere come una calamita per me?

Quando realizzo la situazione sussulto girandomi di scatto indietreggiando -oh alla buon'ora- dice divertito -ci dobbiamo trovare sempre così vero? ogni volta che scappi. Sembra quasi che ti piaccia- dice con un sorrisetto che mi innervosisce così tanto che se potessi glielo leverei dalla faccia strappandolo.

-Stammi lontano- dico poco sicura per via della vicinanza venutasi a creare, quella dannata vicinanza che non mi fa più ragionare.
-Perché dovrei?Non credo che tu sia nella posizione di darmi ordini- mi guarda storto assottigliando poi gli occhi. Apro la bocca cercando di parlare ma le mie labbra che si muovono non emettono alcun suono.

Si allontana leggermente scrollando le spalle -adesso ci capiamo principessa, vuoi rimanere un altro po qui o mi segui nel mio ufficio?-dice. Mi vuole irritare? faccia pure, ma io farò lo stesso.

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