Astinenza

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| Rating: Verde/Giallo; Genere: Introspettivo, Divertente; Note: AU; Altro: la fan-fiction nasce come one-shot di 2000 e più parole sulle difficoltà di Petra  nell'accettare la reticenza fisica di Levi dopo mesi di relazione, è diventata qualcosa di diverso ma a breve potrei pubblicare anche l'originale :P |


In cui Petra ha qualche problema di autocontrollo.

Erano giorni che Petra si dannava e la situazione stava rapidamente sfuggendo al suo controllo. Aveva provato davvero di tutto, eppure nulla era riuscito a darle un po' di sollievo.

Non la lettura - i saggi non la distraevano abbastanza, i romanzi stimolavano sin troppo le sue fantasie e le poesie la sua decisamente fervida immaginazione.

Non la cucina - il forno era davvero troppo caldo e, quando si era ritrovata ad ansimare davanti all'impasto dell'ennesima torta, aveva deciso di darci un taglio.

Non la televisione - aveva gridato di frustrazione davanti una delle tante scene poco pulite di una delle serie che Hanji le aveva consigliato e, per sfogarsi, si era accanita con rabbia contro il pulsante di spegnimento del telecomando.

Petra bruciava ogni momento di più e la cosa la imbarazzava non poco. Aveva fatto di tutto per nasconderlo a se stessa, ma alla fine si era arresa.

Il problema si era presentato quando, settimane prima, Levi aveva iniziato a lavorare sette giorni su sette senza tregua. L'uomo tornava a casa solo per poche ore, nei momenti più disparati, stanco come non l'aveva mai visto. E Petra sapeva che c'erano altre priorità, altre preoccupazioni a cui avrebbe dovuto dedicarsi, eppure non riusciva a non bruciare. Inutile ripetere quanto se ne vergognasse.

Dopo il fallimento delle serie tv, aveva preso la difficile quanto necessaria decisione di uscire di casa. Per sempre, si era detta, mentre fuggiva al profumo di lui che impregnava ogni lembo dell'abitazione. Si era iscritta ad un corso di yoga e, anche se sperimentare tutte quelle nuove posizioni non era stato proprio un toccasana per i suoi sogni ad occhi aperti, aveva trovato il modo di tirare avanti. Si era offerta di fare i turni full-time nei finesettimana alla mensa dei poveri e non si faceva certo pregare per gli straordinari al lavoro.

La sua vita era diventata frenetica, tanto che erano rari i momenti in cui riusciva a pensare. La mattina in doccia non aveva il tempo di indugiare sulle carezze dell'acqua calda, la sera era troppo stanca per attardarsi sulla vista del proprio corpo nudo quando si spogliava. Aveva trovato un equilibrio, un limbo che le consentiva di ridurre al minimo il problema e poggiava su un unico assunto di fondo: evitare, sempre e comunque, in tutti i modi possibili, il proprio fidanzato.

Le fu quindi difficoltoso mantenere la calma quando quella mattina, entrando in cucina per prepararsi la colazione, lo ritrovò appoggiato contro il lavabo. Quasi non si strozzò con la sua stessa saliva.

Petra aveva passato lo sguardo sugli avambracci scoperti, sulla pelle nuda del collo e sulla curva sinuosa che dal mento andava giù e giù fin dove le asole vuote della camicia le permettevano di arrivare. Aveva deglutito a vuoto, prima di passare la lingua sulle labbra improvvisamente secche.

L'uomo l'aveva guardata, le iridi scure ancora appannate dal sonno, e le aveva dato il buongiorno con voce roca. S'era avvicinato a lei, le aveva baciato lieve la fronte.

Petra non aveva resistito e l'aveva tirato a sé. Il problema, contro le sue labbra, non le era mai sembrato tanto grande e tanto dolce.

Dannatissima astinenza.




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