Capitolo 7

197 12 1
                                    

Camminiamo per un po' di tempo senza fiatare per non far scappare eventuali animali.

"Sssshhh" dice a un tratto Bellamy.
"Questo è mio" continua il moro.
Stiamo tutti in silenzio per aspettare la sua mossa e proprio quando sta per lanciare la lancia sentiamo dei passi alle nostre spalle.
Lui si gira di scatto e lancia la lancia in direzione dei passi. Il cinghiale scappa e gli altri del gruppo lo rincorrono. Rimaniamo solo io e Bellamy che ci giriamo in direzione dei passi.
"E tu chi sei? Cosa ci fa una bambina qui?" chiede Bellamy notando che vicino all'albero in cui aveva conficcato la lancia c'era la faccia spaventata di una bambina.
"NON SONO UNA BAMBINA! Sono Charlotte e ho 12 anni"
"E dimmi Charlotte, perché sei qui? Avrei potuto ucciderti" dice Bellamy staccando la lancia dall'albero.
"È quel ragazzo che sta morendo non ne potevo più di stare a sentirlo."
"Se stai parlando di Jasper, non sta morendo"le dico io.
"Charlotte hai mai cacciato?" domanda Bellamy cambiando argomento per non far scoppiare una lite.
Lei nega con la testa.
"Eh chi lo sa... magari sei brava" dice Bellamy sorridendole e passandole un coltellino.
"Bell, non è pericoloso dare un coltellino in mano a una bambina?" gli chiedo sottovoce.
"Non hai sentito? Non è una bambina" dice sorridendo.
"Beh oltre questo... ci sai davvero fare con i bambini" gli dico guardandolo.
Lui ricambia lo sguardo e mi sorride.

Dopo un po' che camminiamo notiamo una strana nebbia mista tra un giallo e un verde avvicinarsi a noi.
Vediamo uno del nostro gruppo avvicinarsi alla nebbia e toccarla.
"SCAPPATE! È ACIDA!"
Tutti sentendo queste parole ci mettiamo a correre. La nebbia è molto veloce e noi abbiamo bisogno di un posto chiuso in cui rifugiarci.

Mentre corriamo inciampo su una corteccia esposta di un albero e cado.
Bellamy subito si gira e viene ad aiutarmi.
"BELL VAI! SALVA CHARLOTTE LASCIA STARE ME" gli dico non riuscendomi ad alzare in piedi. Avevo preso una distorsione alla caviglia.
"NON CI PENSARE NEMMENO" detto questo mi fa mettere sopra la sua schiena e io lego le braccia intorno al suo collo e le gambe intorno alla sua vita per non cadere.
"BELL LÌ C'È UNA GROTTA!" gli faccio notare.
Corriamo verso la grotta ed entriamo. Lui sposta un masso per chiudere l'entrata ma si blocca quando sente urlare qualcuno.
"BELLAMY AIUTO" è Atom.
Bellamy cerca di uscire per andare ad aiutarlo ma era troppo lontano, non ce l'avrebbe fatta lo stesso.
Io lo tiro indietro da un braccio.
"Bell è troppo lontano, non ce la faresti. Chiudi la botola o moriremo anche noi."
Bellamy incerto annuisce e chiude completamente l'entrata.
Facciamo stendere Charlotte a un angolo della grotta e io e Bellamy ci sediamo con un po' di distanza tra noi.

Appoggio la testa sulla parete della caverna dietro di me e cerco di riposarmi.
Sto per addormentarmi quando sento Charlotte urlare nel sonno.
"NO! NO! NO!"
Io e Bellamy ci precipitiamo da lei.
"Ehi ehi Charlotte, era solo un brutto sogno" le dice Bellamy.
Lei si mette subito seduta con lo sguardo terrorizzato.
"Ehi va tutto bene? Vuoi parlarne?" le chiedo io.
Lei esita un attimo. Dopo ci guarda entrambi e inizia a parlare.
"Sono i miei genitori. Li hanno giustiziati sull'Arca e li sogno ogni notte. Poi mi sveglio e vedo sempre la faccia di Wells. Sto impazzendo!"
dice scoppiando a piangere.
"Charlotte ascoltami bene, devi uccidere i tuoi demoni da sveglia così non dovrai affrontarli mentre dormi. Quando hai paura stringi forte questo e ripeti 'al diavolo! io non ho paura'" le dice Bell passandole un coltellino.
Così dopo che Charlotte riesce finalmente ad addormentarsi io mi avvicino a Bell sedendomi accanto a lui.
"Sei bravo con i bambini"
"Lo so, merito di Octavia" dice sussurando e continuando a fissare Charlotte dormire.
"Saresti un ottimo padre" gli idco sorridendo.
Lui mi guarda confuso e io capisco il doppio senso che avrebbe potuto far fraintendere ciò che intendevo veramente dire.
Magari a lui è sembrato che stessi pensando a voce alta, lasciando pensare che mi riferissi a un futuro con lui! AAAAHHHH ODDIO.
"Che c'è?" chiedo senza farci caso per far capire che era una semplice osservazione.
"Oh no nulla, anche tu saresti un'ottima madre"
Lui mi fa passare una braccio dietro il collo fino ad arrivare alla spalla avvicinandomi di più a lui e dandomi un mezzo abbraccio.
Non abbiamo mai avuto un contatto noi due e adesso sono ricoperta di brividi, ma poco mi importa voglio godermi questo momento di pace e tranquillità.

Mi accoccolo di più a lui e ci addormentiamo così, abbracciati, io con la mia testa sul suo petto e lui con il suo mento appoggiato sulla mia testa.

Together~Bellamy Blake Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora