Capitolo 1

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POV T/N
devo ammettere che modestamente ho molti amici e sono molto simpatica, secondo mia madre sono odiosa e secondo mio padre sono strana, ma da quando ho iniziato il liceo mi sono trasferita dai miei nonni, loro si che sono fantastici! sono troppo gentili e mia nonna mi cucina sempre anche se non è il caso, pensa che io sia molto più magra di chiunque altro anche se mia madre diceva il contrario.

Ero a scuola quando mi sono fidanzata con Todoroki, io glielo avevo chiesto, lui all'inizio aveva detto di no ma la seconda volta mi disse che ricambiava. Una volta mentre stavo in classe a seguire la lezione, Todoroki mi disegnava sulla mano piccoli cuoricini poiché siamo vicini di banco, il professor Aizawa iniziò a parlare della unione dei villain facendo vedere una foto di un ultimo avvistamento.

La foto raffigurava una ragazza bionda, un ragazzo con i capelli neri e quelle che sembravano cicatrici ed un uomo con una mano in faccia e i capelli grigi. Shoto si fermò e guardò la foto perplesso, io lo guardai <hey shoto, non è la prima volta che li vediamo> Shoto sospirò e guardò la mia mano <lo so ma quello coi capelli neri- no niente..> sospirò di nuovo e continuò a disegnarmi cuori sulla mano.

>>SKIP>>
dopo le lezioni Shoto doveva tornare a casa per alcuni impegni così io andai a prendermi un bubble-tea  in un negozio vicino la scuola. Tornai a casa ed una volta sul terrazzo della casa di mia nonna mi misi a guardare un poco di tiktok mentre finivo le palline dentro il bicchiere.

passarono circa 15 minuti e mentre iniziò a tirare un poco di vento ed iniziarono a cadere le prime gocce di pioggia corsi a ritirarmi a casa di mia nonna, cercai di aprire la maniglia della porta ma era bloccata, intanto nelle scale sentii delle persone che parlavano, poiché era un condominio bello alto non mi preoccupai e pensai di iniziare a bussare per chiedere di aprire. Ma appena stavo per dare il primo colpo alla porta qualcuno disse <siamo l'unione dei villain, non vi preoccupate possiamo fare qualsiasi cosa> era una voce rauca, molto secca, Ma solo dopo realizzai la sua frase. Andai nel panico e mi nascosi nel punto dove la porta mi avrebbe coperto una volta aperta.

Una volta aperta la porta vidi dalla fessura gli stessi tre tipi della foto l'uomo della mano davanti, poi la ragazza che saltellava dietro e poi quello delle cicatrici che camminava trascinandosi i piedi. Si fermarono sulla ringhiera per affacciarsi e l'uomo della mano iniziò a parlare. <dabi..>
il ragazzo con le cicatrici lo guardò e l'uomo continuò a parlare <chiudi la porta> continuò <a chiave> andai definitivamente in panico, non potevo uscire e non potevo restare lì intanto il ragazzo si stava avvicinando, sentivo i suoi passi sempre più vicini fino a quando non chiuse la porta.

a luna piena ||dabi x reader||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora