Hana POV
<< Ringrazia di avere Hongbin dalla tua parte, altrimenti non ti avrei mai appoggiato in questa follia >> guardai Kris con la coda dell'occhio e risi al suo tono serio.
Sapevo fosse contrario al mio voler incontrare Min Joon, lo zio di Namjoon, ma sapevo quello che stavo facendo. O almeno speravo di riuscirci.
L'enorme palazzo di vetro a cui eravamo di fronte risplendeva grazie al sole alto di quella giornata calda. Mi sistemai la giacca sulle spalle e controllai il mio riflesso sperando di essere il più presentabile possibile. Kris si specchiò accanto a me e sistemò la cravatta allentandola infastidito.
<< Smettila di toccarla, te l'avevo sistemata bene >> sbuffai parandomi davanti a lui e rimediando al suo danno, stringendo bene il nodo e piegando il colletto della camicia.
Kris odiava vestirsi in quel modo, gli abiti che indossava normalmente erano di certo più comodi, però volevo fare bella figura con la persona che stavamo per incontrare. Si trattava pur sempre di lavoro. Mi guardai in giro per qualche secondo e non appena vidi la figura di Namjoon farsi strada in mezzo alla folla sorrisi, sventolando una mano per farmi vedere da lui.
Namjoon era stato molto chiaro su come si sarebbe svolto questo incontro: requisito fondamentale era la sua presenza. Nonostante non fosse mai stato coinvolto negli affari dell'azienda di famiglia in quanto si occupava di ben altro lì dentro, era molto curioso di sapere che cosa stesse tramando suo zio. Lo vedeva molto agitato negli ultimi giorni e sospettava che qualcosa di ben più grande si nascondesse dietro questo piccolo "capriccio".
Se Namjoon voleva presenziare all'incontro con suo zio, io volevo avere Kris al mio fianco. Non avevo mai contrattato con nessuno dei clienti con cui avevamo avuto a che fare e non volevo sbagliare, non me lo potevo permettere.
<< Scusami per il ritardo, c'era un traffico pazzesco >> Namjoon si avvicinò trafelato e si sistemò la giacca sull'avambraccio, stringendo la ventiquattrore. Il suo viso rilassato mi fece scaricare tutto il nervosismo che sentivo addosso e fui davvero contenta di averlo lì con me.
<< Non preoccuparti. Questo è Kris, è un mio amico >> dissi presentando il ragazzo accanto a me e Namjoon allungò la mano. Kris esitò un po' e dopo avermi lanciato una breve occhiata strinse la sua mano, presentandosi a sua volta. Gli toccai il braccio divertita dal suo fare protettivo e insieme seguimmo Namjoon all'interno dell'edifico.
Le grandi porte scorrevoli si aprirono su una hall gremita di gente. Le segretarie impegnate alla ricezione stavano parlando al telefono e cercammo di farci strada fra le persone che velocemente uscivano dall'edificio oppure entravano nell'ascensore. Alcuni agenti di sicurezza si aggiravano fra la folla e ci salutavano con rispetto non appena incrociavano il nostro sguardo. Seguii da vicino il ragazzo di fronte a me, seguita da Kris che si guardava intorno controllando la situazione.
Entrammo in un ascensore meno affollato rispetto agli altri e Namjoon premette il bottone dell'ultimo piano. Le porte si chiusero automaticamente e dopo qualche piano, finalmente rimanemmo da soli.
<< Sei agitato? >> chiesi a Namjoon osservandolo e subito mi sorrise, smettendo di torturarsi le mani.
<< Non saprei, ma di certo sono molto curioso >> rispose alzando le spalle e mi trovai ad annuire, sapendo che avevo organizzato quell'incontro non solo per porre fine a quella situazione ma anche perchè c'era qualcosa che non mi convinceva. E il fatto che Namjoon fosse curioso quanto me mi rendeva molto sospettosa.
<< Quindi tu non ti occupi degli affari insieme a tuo zio? >> la domanda di Kris suonò tranquilla e Namjoon subito scosse la testa.
<< Non mi interessa niente di tutto questo. Non intendo aiutarlo ma se si tratta di Hana devo intervenire >> i due ragazzi si guardarono per qualche secondo e poi finalmente, Kris annuì alle parole di Namjoon e il silenzio calò nell'abitacolo.