Min Joon POV
<< Mi stai dicendo che hanno preso Butcher?! >> urlai disperato al telefono ascoltando quello che uno dei miei scagnozzi mi stava raccontando. Butcher era uno dei migliori, gli avevo semplicemente detto di portarmi una ragazzina e lui si era fatto sopraffare? Veramente? Mi strofinai esasperato gli occhi e sospirai. Nessuno doveva mettermi i bastoni tra le ruote, specialmente ora che mi trovavo in quella situazione. << Torna subito alla base e fai rapporto. Prima che ti venga a prendere io >> sussurrai l'ultima frase, ma ero sicuro che la persona all'altro capo del telefono mi avesse sentito chiaramente. Terminai la chiamata e lanciai il telefono sulla scrivania, abbandonandomi sulla poltrona.
Avevo posto tutte le mie speranze su questo piano: sapevo che una volta rapita quella ragazza Hongbin avrebbe fatto di tutto per riprendersela, anche darmi quello che volevo. Iniziai ad innervosirmi e quando sentii di nuovo il telefono squillare lo presi e lo lanciai addosso alla parete con rabbia. La porta del mio ufficio si aprì all'istante e incrociai lo sguardo con quello impaurito della segretaria.
<< Vattene >> dissi prima ancora che lei potesse aprire bocca e si scusò frettolosamente, scomparendo dietro la porta. Mi passai una mano sui capelli disperato e osservai il panorama della città di Incheon. Dovevo trovare una soluzione a quel disastro; Hongbin aveva preso il mio Butcher ed ero sicuro della sua lealtà, ma sapere che avevo messo in pericolo la sua Hana non sarebbe di certo stato a mio favore. Ero fottuto.
Sentii per la millesima volta la porta dell'ufficio aprirsi e dovetti prendere un grosso respiro prima di girarmi per urlare qualche insulto alla mia segretaria, ma incontrai lo sguardo duro di Namjoon. Non avevo contato anche lui.
<< Hana non è tornata a casa, dimmi che tu non c'entri e io me ne vado >> il suo tono profondo mi fece subito capire che fosse incazzato nero con me e non potevo certo biasimarlo, ma avevo questioni più importanti a cui pensare di un nipote che ancora non aveva capito come le cose funzionassero lì dentro. Non risposi alla sua domanda e sostenni il suo sguardo. I suoi occhi si fecero neri come la pece e lo vidi stringere i pugni ai suoi fianchi.
<< Cosa vuoi fare, picchiarmi? >> chiesi beffardo e questo lo fece sospirare rumorosamente, nel tentativo di calmarsi. Doveva solo osare toccarmi.
<< Dov'è? >> domandò semplicemente e io mi accomodai sulla sedia, osservandolo dal basso all'alto.
<< Non preoccuparti, non sono riuscito a rapirla. A quanto pare quella ragazzina sa il fatto suo e c'è qualcuno che la segue giorno e notte come avevamo sospettato. Non l'ha neanche sfiorata >> dissi cercando di sembrare disinteressato.
<< Butcher? >> chiese sollevando un sopracciglio e io annuii. Potei vedere la vena sul suo collo gonfiarsi, segno che si stava trattenendo dal rispondermi male. Una cosa che mi piaceva di mio nipote era che nonostante tutto avesse sempre mostrato rispetto nei miei confronti.
<< E ora va via- >> esclamai liquidandolo con la mano << è tardi e dovresti essere a casa >>
<< Prima o poi dovrai dirmi cosa vuoi da loro >> il suo tono serio non mi colpì, ma lo fece la sua domanda. Non volevo metterlo in mezzo e lui lo sapeva, speravo di risolvere la questione da solo in modo che la notizia non potesse girare.
<< Lo farò >> mentii spudoratamente e potei giurare che lui se ne fosse accorto. Non mi rispose e io non dissi nient'altro. Lanciò un'occhiata al telefono ormai in mille pezzi e poi girò i tacchi, uscendo dall'ufficio e sbattendo la porta dietro di sé.
Alzai gli occhi al cielo e mi portai una mano sul viso. Dovevo pensare alla nostra prossima azione.
Hana POV