Capitolo 7

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Jungkook appoggiò il piatto di fronte a me chiusi gli occhi automaticamente, respirando quel profumo invitante.

Ero stufa di tutti i cibi precotti dell'ospedale, ora mangiare qualsiasi cosa cucinata da Jin sarebbe stato il paradiso.

Aspettai che tutti avessero un piatto, per poi iniziare a mangiare.

Era passata una settimana dal mio ritorno e tutto procedeva normalmente, se così si può definire.
Non avevo più ricevuto domande e io non ne avevo fatte.

Scoprii che Jin e Namjoon si erano trasferiti in un appartamento vicino la gelateria dei genitori di Jin per quando lavoravano fino a tardi, il resto del tempo lo passavano qui.

Dopo averlo saputo, mi ero appuntata che avrei dovuto in qualche modo entrarci e controllare che fosse tutto a posto. Ancora dovevo entrare nella sua stanza, ma non volevo affrettare le cose. Non volevo creare sospetti e soprattutto volevo stare con loro.

<<Hana?>>

La voce di Jimin mi risvegliò dai miei pensieri. Mi girai verso di lui e incontrai il suo sguardo preoccupato.

<<Sì? Scusami, mi sono incantata>> risposi ancora distratta.

Lui mi guardò per un attimo, per poi annuire e continuare a mangiare.

Appena tutti finimmo mi alzai e cominciai ad aiutare Jin a sperparare la tavola e pulire i piatti.

<<Allora stai meglio?>> mi chiese una volta soli.

<<Si>> risposi convinta, e lo ero davvero.

<<Bene, sono contento. Dopo vado a lavoro, vuoi venire con me? I miei ti vogliono vedere?>>

<<Sì, non è una cattiva idea>> mi avrebbe fatto bene prendere un po' di aria dopotutto.

<< Voglio che tu riprenda la tua vita>> concluse dandomi una pacca sulla spalla e riprendendo a lavare i piatti.

Rimasi immobile per un istante dopo quell'affermazione. Non sarebbe stato possibile.

[...]

Nel pomeriggio uscii insieme a Jin e ci dirigemmo alla gelateria dei suoi genitori. Con tutta la forza possibile, ignoroai la Ford che ci seguiva a distanza di sicurezza e con la coda dell'occhio vidi i capelli biondi di Kris.

Una volta entrati, la madre di Jin mi corse incontro.

<<Hana, che piacere vederti, da quanto tempo!>> mi strinse a sé e mi abbandonai tra le sue braccia.

<<Già>> replicai cautamente, ma venni scossa quando sentii delle braccia esili circondarmi.

Il profumo di Miyoung mi inondò e gli occhi mi si inumidirono subito al senso di familiarità.

<<Non andartene mai più>> mi sussurrò all'orecchio e annuii inconsciamente.

Si staccò dall'abbraccio e mi guardò. Appena avevo visto Hoseok gli avevo chiesto di Miyoung, e mi disse che si trovava all'estero per un corso di formazione. Ero riuscita a sentirla per telefono, ma averla lì di fronte a me era tutt'altra cosa.

Lei era tutto quello di cui avevo bisogno.

Passai tutto il pomeriggio insieme a Miyoung e Jin, e per un attimo mi sembrò di essere tornata alla normalità. Se non fosse stato per quella macchina parcheggiata a qualche metro da me. Sentivo anche da lì lo sguardo di Kris su di me, vigile nell'osservare le mie azioni.

Miyoung mi distrasse subito dai miei pensieri appena Jin si fu allontanato dal tavolo in cui ci trovavamo.

<<Hana, io sono la tua migliore amica>> le sue mani calde strinsero le mie. <<Hana, dimmi che ti è successo>> chiese quasi pregandomi.

Sospirai e guardai per un attimo un punto fisso.

<<Non so se ne voglio parlarne, ma prima o poi devo farlo, giusto?>> dissk rassegnata e lei annuì alle mie parole, spronandomi ad andare avanti.

Stavo per mentire alla mia migliore amica come avevo fatto con i ragazzi, e sarebbe stata solo la prima volta.

<<Ero distrutta dall'incidente di Taehyung. Io- io avevo paura.
Sono ritornata alla mia vecchia casa, e ho preso quel poco che mi serviva. Soldi, vestiti, ho preso il primo treno che ho trovato. Sono andata da dei parenti di mia madre, e sono rimasta da loro per tutto questo tempo >> vidi la sua completa attenzione su di me e sospirai prima di continuare << Lo so, potevo chiamare o farmi sentire, ma avevo bisogno di staccarmi da tutto quello che mi faceva ricordare mio padre, Taehyung e tutta la storia che gli va dietro. Non so come ho fatto a pensare che avrei potuto vivere senza di voi >> conclusi malinconica. La presa sulle mie mani diventò più dolce e iniziò ad accarezzarmi con il pollice, il suo sguardo non lasciò mai il mio.

<<Sono arrabbiata con te questo non lo negherò, però sono anche felice di averti qui davanti a me e sapere che tu stai bene. Ci sei mancata molto >> mi disss sorridendo e io ricambiai. Mi era mancata molto.

<<Ora però dimmi chi ti ha ferito>> diventò improvvisamente seria e questo mi fece corrugare la fronte, sentendo un nodo formarsi in gola. Mi schiarii la voce cercando invano di ingoiarlo e le risposi.

<<Non so chi sia stato, l'unica idea logica è che fosse qualcuno legato con la storia di mio padre, o una cosa del genere. Non ne ho idea, non me lo ricordo >>

<<Sembra che tu stia dicendo le cose a caso>> la sua voce interruppe subito il mio monologo e alzai il mio sguardo sul suo duro.

<< È vero, ma non so cosa dire, non so chi fosse e credimi non me l'aspettavo per niente>> pronunciai l'ultima frase con convinzione. Su quello non potevo mentire perché era la verità. Mi squadrò sospettosa per qualche secondo.

<<Comunque questo può solo voler dire che sei in pericolo, e non va bene>> constatò seria e io annuii.

<<Me ne rendo conto Miyoung. Ma ora il mio unico pensiero è che sono tornata e sono con voi, e so che in un modo o nell'altro sono al sicuro, mi sento al sicuro>>

Mi guardò per un po', e poi si sciolse in un sorriso.

<<Nonostante io non sia sicura che questa è la completa verità, sono contenta del tuo ritorno. Ora pensiamo solo ad andare avanti, che dici?>> concluse appoggiando la sua mano sopra la mia.

Il mio stomaco si chiuse e dovetti ingoiare la saliva due volte prima di annuire e sorriderle.
Non mi piaceva per niente dove stava andando questa situazione.
Se avessi potuto mandare a quel paese Hongbin e tutta la compagnia l'avrei fatto.

<<Ho bisogno di un po' di aria, vado a fare una passeggiata>> dissi alzandomi dal tavolo.

<<Vengo con te>> rispose subito Miyoung afferrando la giacca, ma la fermai.

<< Ti prego, vado da sola, ho bisogno di un po' di tempo>>

Annuì incerta alle mie parole ma non fece obiezioni.

<<Va bene. Fatti sentire per qualsiasi cosa, che sia perché ti sei rotta un unghia o perché vuoi dirmi cosa ti è successo veramente, capito?>> chiese facendomi l'occhiolino e risi alla sua constatazione.

La abbracciai e uscii dalla gelateria.
Il fatto che Miyoung mi conoscesse così bene mi scaldava il cuore e allo stesso tempo mi preoccupava.
Camminai per quasi dieci minuti e mi allontanai dalla gelateria, infilandomi in qualche stradina.

<<Ci rivediamo>>

Appena sentii la voce di Kris mi girai di scatto.

Blood, Sweat & Tears (RUN II) - BTS Italian FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora