CAPITOLO 10

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Sorpresa!


Harry non andava a scuola da tre giorni: martedì infatti dopo essersi bloccato davanti la porta della cucina mentre stava per l'appunto uscendo per andare all'edificio scolastico, con gli occhi colmi di lacrime e guance rosse aveva chiesto con voce oscillante di paura e corpo tremante di non poter andare a scuola, se la poteva saltare almeno per quel misero giorno. Quel singolo martedì, si trasformò anche in mercoledì, in giovedì e in venerdì poi, non perché era un così gran persuasore da convincere i coniugi a non mandarlo, ma perché la povera signora M. si era ammalata nella mattina inoltrata del primo giorno, svenendo sulle scale e facendo preoccupare tremendamente il riccio che si era affezionato a quella vecchia signora che sperava un giorno di potere e riuscire a chiamare mamma; aveva dunque dovuto stare a casa per aiutare nelle faccende di casa, l'anziana signora non poteva curare la fattoria, la febbre alta le dava le vertigini e non riusciva bene a stare in piedi.
Harry aveva cucinato, lavato e pulito in quei giorni al posto della signora M., aveva cucinato tutti i pasti della giornata e si era dilettato nell'imparare a fare nuovi dolci con la supervisione dormiente della sua madre affidataria. Aveva provato anche ad aiutare – senza riuscita – il signor M. con il lavoro manuale che la  fattoria richiedeva perché avevano preferito non far venire Greg, non volevano che si ammalasse pure lui di quel strano virus che la donna aveva preso.

Quel venerdì di sole d'autunno che preannunciava un temporale – come era avvenuto la sera del giorno prima – la signora M.  si sentiva meglio, la febbre era calata e riusciva a spostarsi per la casa con la stessa agitazione e velocità con cui faceva di solito; suo marito aveva deciso così quel giorno, che l'avrebbe accompagnata in centro città dal medico curante, di conseguenza avevano deciso che alla fattoria ci avrebbe pensato Greg, da solo e magari al pomeriggio l'avrebbe aiutato anche Niall come era solito succedere. Presto sarebbe tornato tutto alla realtà. Harry era entusiasta di poter vedere Niall e spiegargli quello che era successo; gli mancava il suo migliore amico, gli mancava la sua risata e il fatto che Niall era se stesso in tutto quello che faceva, gli mancava persino parlare con lui.
Greg mentre mangiavano insieme il pranzo preparato da Harry: una gustosa sogliola con contorno di carote crude,  aveva raccontato al riccio che Niall era molto preoccupato per lui: "Non fa altro che parlare di quanto sia preoccupato per te e di quanto tu sia importante per lui." Disse e lo scimmiottò anche, provando a fare la voce del fratellino mentre diceva una delle frasi che l'irlandese biondo tinto ripeteva a sua madre di continuo quando si parlava del riccio: "Lui è il mio migliore amico."
Il ragazzo dagli occhi verdi si sentiva in colpa per aver causato preoccupazione nei suoi amici, non era abituato a qualcuno che si angosciava per lui, ma allo stesso tempo si sentiva anche col cuore pieno di gioia per il fatto che il biondo lo chiamava " il mio migliore amico".  Non avrebbe potuto desiderare altro.


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Lo sapeva, avrebbe dovuto farsi accompagnare  in carrozza, magari offrendo un passaggio ai suoi amici, invece quando il signor Payne che all'uscita da scuola lo stava aspettando e il principe gli comunicò che sarebbero andati alla fattoria di dei signori M. Louis rifiutò con grande gentilezza il passaggio che gli era stato offerto e insistito più volte dal padre di Liam, gli aveva però chiesto la gentil cortesia di andare ad avvisare di questo cambio di piani la signora Horan che si sarebbe indubbiamente preoccupata se non avrebbe visto arrivare il figlio e di avvisare anche i genitori di Zayn, solo per avvertirli però visto che il corvino sarebbe rimasto a dormire dal principe quella sera.
Ora se ne pentiva, il sentiero per andare a casa di Harry era frastagliato di sassi e ricoperto di fango, dato che la notte dei giorni precedenti aveva piovuto molto forte.  Zayn sembrava aveva lo stesso problema dell'erede al trono, loro non erano per nulla abituati a camminare per boschi, su piccoli sentierini ricoperti di fango e a sentire i sassolini sotto le scarpe eleganti mentre lo facevano. Le loro facce schifate e schizzinose dicevano tutto quello che pensavano e gli altri due amici se la ridevano appassionatamente delle loro figuracce ed espressioni disgustate.
I loro stomaci brontolarono – soprattutto quello di Niall, il quale non aveva fatto altro che lamentarsi di quanto avesse fame –  per tutto il tragitto verso casa di Harry e speravano vivamente, principalmente il biondo, che il riccio avesse qualcosa da mangiare nell'immediato, di pronto per quando sarebbero arrivati  anche se la loro era praticamente una sorpresa e il loro amico non poteva di certo immaginarla; l'irlandese sperava anche che Harry avesse fatto i biscotti, adorava quelli fatti dall'amico più di quelli fatti dalla signora Ruth, la pasticcera.

A fatica – dopo le numerose pause di Zayn perché gli facevano male le gambe e quindi doveva per forza sedersi su ogni grande masso che incontrava e soprattutto si dovevano fermare perché il corvino doveva sistemare i suoi capelli si impigliavano agli arbusti; dopo le innumerevoli volte in cui Louis si agitava troppo perché voleva arrivare dal suo riccio quindi sorpassava Niall e Liam sbagliando strada e facendo così modo che i tre amici dovettero rincorrerlo e tornare sul sentiero giusto – finalmente arrivarono alla fattoria dei signori Morris e il primo ad accoglierli fu Greg che stava spalando il fieno sul soppalco della stalla e gli aveva visti da una finestrella, scese giù di corsa curioso del perché suo fratello fosse così in anticipo e di come con lui ci fosse anche il trio regale.
"Ehi raggio di sole, come mai qui a quest'ora? Di solito ci impieghi un'ora a pranzare." Chiese con una domanda più che lecita chiamandolo con il soprannome che aveva affibbiato lui stesso al biondo, era il suo raggio di sole: sempre splendente e vivace, ti riscaldava ogni volta il cuore. Niall amava gustare il cibo in un modo lento, con i suoi tempi e Maura gli preparava un pranzetto che avrebbe sfamato persino un esercito, quindi già il biondo a mangiare era lento di suo, con tutto quel ben di dio ci metteva un'ora buona a finire tutto anche perché: "nulla va sprecato, soprattutto il buon cibo!" era il suo motto di vita, perciò era giusto porre quel quesito.
"Che ci fa sua altezza qui, in campagna?" Chiese con la sbruffoneria che accomunava i due fratelli Horan sempre al suo raggio di sole.
"Volevamo fare una sorpresa ad Harry. Non abbiamo ancora pranzato, stiamo morendo di fare, sai se i signori M. hanno avanzato qualcosa? Louis è qui per la prima risposta che ti ho dato. È finito l'interrogatorio Greg?" Niall rispose tutto di un fiato, aveva una fame pazzesca, se non metteva sotto i denti qualcosa immediatamente avrebbe benissimo potuto mangiare la prima cosa che gli capitava davanti, la fame inoltre lo faceva straparlare più di quanto già non facesse di solito e Greg questo lo sapeva bene, dunque sorrise alle risposte veloci del fratellino.
"Capito. Harry è in casa, c'è solo lui, i signori M. sono in paese. Vi spiegherà poi lui tutto." Disse il maggiore tra i due Horan, quando poi i quattro fecero dietro front e iniziarono ad andare verso la casa, Greg urlò a Niall: "Io ed Harry abbiamo mangiato tutto. Sono desolato Ni."
Niall si girò verso di lui facendo un verso strozzato di disprezzo e disperazione per poi sussurrare a suo fratello che ora mai si era rintanato nella fattoria uno "stronzo" che però sentirono solo gli amici.
Louis ora, davanti alla casa del suo ranocchio era agitato, sentiva le gambe tremare e il muscolo cardiaco impazzire nel suo petto, non era mai stato così agitato nel vedere qualcuno nella sua corta vita. Il cuore gli batteva così forte nel petto che per un attimo pensò che stesse per morire di infarto, ma non poteva, non ora che era davanti alla porta, davanti al suo gruppo di amici e stava per bussare a quella fottutissima porta di legno di ciliegio chiaro.
"Ce la posso fare!"
"Ce la posso fare!"
"Ce la posso fare!"
"Devo solo bussare alla porta e dire "sorpresa", salutare Harry, mangiare e passare un pomeriggio con lui e gli altri."
"Non ce la posso fare!"
"Louis, sai vero come si fa a bussare ad una porta?" Chiese Niall riscuotendo il principe dai suo pensieri tormentati. Annui in risposa freneticamente e alzo il pugno.
"Ce la posso fare! Sto per vedere il mio ranocchio!"
"Aspettate, aspettate. Urliamo "sorpresa" appena apre la porta?"  Chiese Louis.
"Sì, come abbiamo detto prima Louis." Rispose Liam mettendogli una mano sulla spalla.
Il principe tirò un respiro profondo, alzo la mano chiusa a pugno e la fece scontrare contro la porta di legno che produsse un acuto toc toc, si sentivano i passi di Harry per la casa che si stavano sempre di più avvicinando e poi: "Sorpresa!" Urlarono in coro quando la porta si aprì rivelando Harry con un grembiule sporco e il volto impastato di farina. Il riccio strabuzzò gli occhi e poi la sua visuale si accorse di Louis, il principe era di fronte a lui più bello che mai e l'unica cosa che il ragazzo dagli occhi smeraldo riuscì a fare in quel momento di stupore era stata sbattere la porta in faccia agli amici, mentre la sua si colorava di un colore rosso fuoco e ardente.


» SPAZIO AUTRICE!
LO SO, LO SO. PERDONATEMI. LO SO DI AVER DETTO CHE IL CAPITOLO PRECEDENTE ERA DI INTRODUZIONE A QUESTO, MA NON HO MEMORIA E MI SONO DIMENTICATA CHE PRIMA C'ERA QUESTO CAPITOLO DI PASSAGGIO. I PROSSIMI CAPITOLI (DOVREBBERO) ESSERE MOLTO PIU' ENTUSIASMANTI.
CI VEDIAMO MARTEDI' CON IL PROSSIMO CAPITOLO.
SE VI FA PIACERE LASCIATE UNA STELLINA E COMMENTATE.
XOXO.
ELLE.

All'amore non si può comandareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora