tre

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insomma? chi ti ha dato il mio numero?
chiesi semplicemente

quella tua amica bionda, credo si chiami lux, abbiamo delle lezioni insieme.

sbuffai, non me lo aspettavo da lei, poteva almeno chiedermelo prima di darglielo, ma non fa niente.

ti serve qualcosa?

no, volevo sapere se i libri ti piacciono, quelli che ti ho dato.

perchè non chiedere direttamente a me il numero, perchè non chiedermi dei libri a scuola?

sì, sono belli, non capisco perchè non ti siano piaciuti.

magari l'ho detto solo per darti fastidio, che dici?

non risposi, chiusi l'app e lanciai il telefono sul materasso, facendolo rimbalzare e quasi cadere a terra.
questo tizio è proprio strano, pensai.
mi alzai dal letto e mi avvicinai alla finestra che dava sulla strada, era tutto così silenzioso... eppure era quasi ora di pranzo, quando le strade sono più trafficate.

presi le chiavi di casa ed uscii dalla porta posteriore per evitare di passare davanti ai miei genitori e quindi un'eventuale conversazione.
non avrei comunque mangiato nulla oggi, non dopo aver scoperto il modo in cui therese è morta.

feci attenzione a non fare rumore chiudendo la porta e cominciai a camminare verso una destinazione indeterminata.
eventualmente finii in centro, davanti alla libreria, quindi ne approfittai per dare un'occhiata.
è davvero terapeutico aprire libri dalla copertina interessante e leggerne la trama, anche se a volte si rivela deludente.

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tornai a casa verso l'ora di cena che mi sarei dovuta cucinare da sola perchè entrambi i miei genitori erano ai loro turni notturni.
la mia vita sembra un po' quella della solita protagonista di una fanfiction wattpad che viene rapita da qualche assassino attraente mentre è sola in casa, ed è spaventoso.

ero ancora arrabbiata con lux, le avrei chiesto spiegazioni il giorno dopo, sempre se ci avessero fatti tornare a scuola...

riscaldai della pizza nel microonde e la misi su un piattino che portai con me sul divano, poi accesi la tv e cercai qualche programma che fosse interessante.
ovviamente non ne trovai nessuno e finii anche la pizza.
mi alzai e misi il piatto dentro al lavandino per poi salire in camera a prendere della biancheria nuova insieme ad una felpa e dei pantaloni da usare come pigiama ed andai in bagno.

chiusi la porta a chiave, lo facevo ogni volta, anche se sono ero in casa da sola.
appoggiai il cambio vicino al lavandino e feci scorrere dell'acqua nella doccia aspettando che si riscaldasse.
mi spogliai dai vestiti che avevo addosso e li lasciai a terra, poi entrai nella doccia.
l'acqua era calda al punto giusto, il rumore del doccino si confondeva con quello del temporale all'esterno.

finii di asciugarmi e misi il pigiama, mi sciolsi i capelli e poi... sentii un rumore, che non era nè un tuono, nè la pioggia.
aprii la schermata del telefono, erano circa le undici e quaranta, i miei avevano a malapena iniziato i turni, e non potevano essere i vicini, dato che erano ad una sorta di ritiro religioso per mormoni.
il rumore sembrava una porta che veniva aperta.
presi il paio di forbici dal cassetto e lentamente aprii la porta del bagno, cercando di fare meno rumore possibile uscii in corridoio tenendo stretta "l'arma" davanti a me.
scesi le scale e mi affacciai sull'entrata principale,

nessuno

continuai a camminare lentamente verso la cucina,

nessuno

mi avvicinai al secondo bagno,

ding

cazzo... il cellulare.
sentii il cuore salirmi in gola, feci di corsa le scale senza guardarmi indietro e mi chiusi in camera, appoggiandomi con la schiena sulla porta.
presi il cellulare.

nuova notifica da: "jack"

sei sola in casa? ;)

cosa? non ho tempo di pensare a queste cose ora.
con il cuore a mille cercai il contatto di lux, della quale sbagliai a digitarne circa cinque volte il nome per colpa delle mie mani tremanti.

lux, penso qualcuno sia entrato in casa, sono sola e il mio cellulare ha squillato proprio quando stavo controllando di sotto.

cercai di parlare il più sottovoce possibile.
nel mentre sentii un altro rumore dal piano inferiore, un'altra porta che veniva aperta.

bonnie, devo chiamare la polizia per te? dobbiamo venire noi? posso farmi accompagnare da mio padre subito... oppure, hai modo di uscire di casa o sei in camera di sopra?

deglutii

sono di sopra, perfavore vieni qui con tuo padre, non posso uscire.

ci sbrighiamo, nasconditi e spegni la luce in camera.

attaccai e feci come consigliato, spensi la luce e mi nascosi nel piccolo ripostiglio di giocattoli, poi aspettai.

non sentii nessun altro rumore, se non il mio nome venire chiamato da lux.
uscii dalla stanzina e abbracciai la ragazza.
"vieni a stare con noi stasera, lo abbiamo già detto ai tuoi"
mi asciugò una lacrima col pollice e mi sorrise, sussurrai un "grazie" e presi le cose che mi sarebbero servite il giorno dopo, non sarei tornata prima dei miei genitori.

so di certo mantenere la lucidità in queste situazioni, ma non riesco a non piangere e scappare, non riesco ad affrontare il pericolo, riesco solo ad evitarlo, o almeno, per ora sono sempre riuscita ad evitare i pericoli, non so se sará così per sempre.
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lux si era già addormentata, lo sentivo dal suo respiro pesante.
io però, non riuscivo a dormire.
presi il telefono e abbassai la luminosità, poi aprii whatsapp ed entrai nella chat di jack.
tra le altre cose, mi ero anche dimenticata di chiedere spiegazioni a lux, ma non era il
caso fare una scenata dopo che mi ha salvata da qualunque cosa fosse entrata in casa mia.

decisi di rispondere al suo inquietante "sei sola in casa? ;)"

ero sola in casa, ora non più, come mai ti interessa?

sentii il battito aumentare, un aumento non provocato da sentimenti, ma da paura.

pura curiosità, volevo solo accertarmi che fossi al sicuro, ci tengo ai miei amici e quello che sta succedendo questi ultimi tempi è davvero brutto... non vorrei che finissi come le altre tre, sai?

non aveva nulla di strano, forse il suo modo di scrivere era un po' inquietante, lo ammetto, sembrava quasi sincero?
ma non potevo fidarmi al 100%, lo conoscevo da pochi giorni e il suo approcciare continuo a me e a lux sembrava sospetto.
aveva l'attenzione di tutti, perchè cercare me, una dei pochi che NON si interessavano a lui?

capisco... tu sei solo in casa?

no, vivo con mia nonna, ma non prolunghiamo questa conversazione, è tardi e devi dormire almeno otto ore per far si che il tuo organismo funzioni perfettamente, buonanotte bonnie :)

fissai il messaggio senza rispondere, vorrei poter giustificare il tutto con la mia paranoia ma qualcosa non mi permetteva di farlo.

you look as sweet as u tasteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora