quattordici

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mi risvegliai nella stessa posizione in cui mi ero addormentata, fuori era davvero buio e quindi iniziai ad impanicarmi e pensare di essere in ritardo ma quando presi il telefono ed osservai l'ora mi rassicurai, erano solo le 11 il che era perfetto, giusto in tempo.
presi la giacca e con lo zaino in spalle uscii di casa camminando velocemente, non che fosse tardi ma non volevo farlo aspettare troppo e volevo quel cazzo di audio, anche se ero scettica, era davvero possibile una cosa del genere? vabbè.

la struttura era completamente buia, salvo per i pochi lampioni che illuminavano l'esterno, la figura di jack era immobile appoggiata ad un muro, fumando una sigaretta.
mi fece un cenno con il capo e lo salutai con la mano,
"insomma? ce l'hai questo audio?"
il ragazzo annuì semplicemente e mi fece cenno di seguirlo all'interno della scuola, dove apparentemente aveva il computer e tutta la roba.

arrivammo nello scantinato della scuola, faceva davvero schifo, era tutto umido e puzzava di morto, c'era sicuramente morta almeno una famiglia di procioni.

"hai portato il cavo? puoi collegarlo sulla presa là dietro?" disse jack,
annuii e presi la torcia per farmi luce.
arrivai alla presa ed appoggiai la mia fonte di luce a terra, ma il cavo non sembrava voler entrare
"hey ja-" prima che potessi chiedergli se avesse un'adattatore notai qualcosa infondo al corridoio
"stavi dicendo qualcosa? hai collegato il cavo?"
non risposi, presi la torcia e camminai lentamente puntando la luce su quella che sembrava una mano.
più mi avvicinavo più l'odore diventava intenso e ripugnante, il sudore freddo mi scendeva dalla fronte.
girai l'angolo e lo vidi, il corpo di un quasi irriconoscibile adam, i suoi occhi erano bianchi, le sue labbra viola e la sua pelle grigia, era immerso in una pozza di sangue ormai quasi secco ed i suoi vestiti erano completamente strappati e rovinati.
mi portai una mano alla bocca per evitare di rigurgitare e la mia torcia cadde a terra.
piangendo tornai indietro ma jack era scomparso
"JACK! JACK? DOVE SEI?"
"sono qui, bonnie"
mi girai ed incontrai la maschera blu troppo famigliare per i miei gusti, era proprio appoggiata sul viso di jack.
ora sembrava tornare tutto, ero davvero così ingenua? stupida? come avevo fatto a non accorgermene? a quel punto era stato lui ad uccidere lux, giusto?
mi stava manipolando dal primo giorno, stava giocando con la mia mente, perchè non mi aveva uccisa subito come aveva fatto con tutte le sue vittime?
"non pensare nemmeno di scappare bonnie, sai che ti prenderò"
"perchè? perchè mi stai facendo questo?"
"questo cosa? ti sto solo aiutando, te l'ho detto che ti avrei aiutata e che avrei risolto tutto."
"adam... era mio amico, proprio come lux..."
deglutii ed iniziai ad indietreggiare, la sua risatina risuonò per tutto lo scantinato, poi il mio corpo si mosse da solo e mi ritrovai a correre per le scale, totalmente buie.
inciampai un paio di volte ma riuscii ad arrivare nel corridoio principale della scuola, dove la luce dei lampioni riusciva ancora a penetrare ed illuminare il passaggio.
ma non riuscii ad andare troppo lontana, avevo già digitato il numero della polizia ma il telefono mi era stato scaraventato via dalle mani quando jack mi spinse a terra e fatto sbattere la testa.
"non farti questo da sola, usa la testa, sii intelligente, non voglio farti del male ma se chiamassi la polizia dovrei ucciderti, lo sai questo, vero?"
annuii velocemente, ormai la mia vista era offuscata sia dalle lacrime, sia dall'imminente svenimento provocato dalla perdita di sangue dalla mia testa... non c'era molto che potessi fare se non odiarmi ancora di più.
presto non sentii o vidi più nulla, sperai di morire lo devo ammettere, ma purtroppo non succese nulla di tutto ciò.

il buio mi circondava, non era nient'altro che una stanza vuota. 
mi spinsi con la schiena contro il muro serrando gli occhi, temendo di vedere cosa sarebbe successo dopo. 
non ne potevo più, volevo correre ma dove potevo andare?  non c'erano finestre e la porta era chiusa.
sapevo che c'era qualcosa là fuori, dietro quelle porte che mi tenevano chiusa a chiave.
sapevo cosa ci fosse ed avevo paura. 

quando la porta si aprì cigolando, le lacrime iniziarono a sgorgare.
"ti ho preso qualcosa." era familiare.  il tono familiare di qualcuno che non osò nemmeno posare una mano su di me, ma che aveva l'impulso di farmi a pezzi. 
il linguaggio del suo corpo diceva tutto. 
si era seduto di fronte a me porgendomi una tazza di thè.
"bevilo ora che è caldo"
deglutii guardando la tazza, non avrebbe avuto senso avvelenarmi ed uccidermi ora, ma aveva sicuramente brutte intenzioni nei miei confronti.
esitando presi la tazza dalle sue mani e sorseggiai il thè, avevo molta sete e dell'acqua fresca sarebbe stata davvero una scelta migliore del thè caldo, ma mi ero accontentata.
"bene."
il ragazzo davanti a me riprese la tazza ed evitai qualsiasi forma di contatto con lui.
si alzò lentamente e mi sentii il suo sguardo addosso.
"guardati, ho lasciato la porta aperta e non hai nemmeno provato a scappare, sei così spaventata?"
deglutii e non risposi, giocando con le mie mani e fissando il pavimento.
"va bene, io ora vado, se tenti qualsiasi cosa sei morta, ma tu farai la brava, giusto?"
sentii le lacrime scendere sulle mie guance ma non alzai comunque lo sguardo.
dopo pochi secondi se ne andò e chiuse la porta a chiave, lasciandomi a terra a realizzare cosa era appena successo.

you look as sweet as u tasteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora