rimasi tremante a terra per non so quante ore, non riuscivo ad alzarmi in piedi, l'unica fonte di calore erano le braccia attorno a me, le mie.
la mia mente era annebbiata da tutti tipi di pensieri, se jack era l'assassino che asporta organi e lo stalker, perchè non mi aveva ancora uccisa? magari era un nuovo modo per uccidere le sue vittime, portandole al suicidio attraverso la tortura psicologica, anche se dalle morti precedenti sembrava più un sadico amante dei bagni di sangue che di giochetti psicologici.sobbalzai quando vidi la porta aprirsi e il ragazzo entrare di nuovo.
"non ho intenzione di ucciderti, per ora, quindi non essere così spaventata, siamo ancora amici d'altronde."
dopo pochi istanti in cui rimasi ferma in silenzio jack mi prese per il braccio strattonandomi e facendomi alzare.
"devi essere più obbediente se vuoi essere la vittima perfetta, vatti a fare un bagno, ti ho portato dei miei vestiti e degli asciugamani, io sarò qui fuori a controllarti."
disse spingendomi nel bagno chiudendo la porta a chiave.
la finestra era sbarrata da delle tavole di legno battute con dei chiodi, l'unica fonte di luce disponibile proveniva dalla lampadina singhiozzante del lampadario.
era tutto così malandato, mi chiesi se fosse casa sua, l'acqua funzionava bene come la luce, quindi, qualcuno stava pur pagando le bollette.non avevo altra scelta se non obbedire, ero già stata troppo stupida a fidarmi di una persona così strana ed andare di notte nello scantinato della scuola con lui.
aprii il rubinetto della vasca e lasciai scorrere l'acqua per pochi minuti.
mi spogliai dei miei vestiti ma lasciai l'intimo, chi si spoglierebbe completamente in una situazione del genere?
mi lavai velocemente sfregandomi via il sangue incrostato dalle varie ferite della sera precedente e lo sporco, ne approfittai per lavarmi anche i capelli per poi uscire dalla vasca ed asciugarmi.
i miei vestiti erano troppo sporchi e rovinati quindi dovetti per forza mettere i vestiti che mi aveva dato jack."ho fatto." dissi debolmente per poi sentire la serratura aprirsi.
non lo guardai in faccia, anche perchè avrei visto quella stupida maschera, perchè la stava ancora portando? come se non avessi giá visto il suo volto...jack mi prese per il braccio e mi portò in cucina, dove mi fece sedere con forza su una sedia.
davanti a me c'era un piatto con della zuppa di quello che sembrava pollo.
"mangia."
esitai e presi il cucchiaio, poi iniziai a mangiare.
non la finii dato che aveva un sapore strano, ma ero davvero troppo affamata per rifiutare un pasto.
"ricordi ieri sera? hai cercato di scappare, per un attimo hai avuto anche un po' di speranza mh?" ridacchiò tenendo lo sguardo fisso su di me, ancora seduta sulla sedia.
"mi dispiace ma dovrai rimanere qui per molto tempo, avevo intenzione di legarti in cantina e non farti uscire ma non credo tu sia abbastanza forte per resistere, dovresti ringraziarmi."
lo guardai sbattendo le palpebre velocemente, con i battiti del cuore probabilmente udibili dall'esterno.
"ringraziami." disse con tono più severo
deglutii "grazie."non capivo nulla di quello che stava succedendo, avevo così tante domande ma non riuscivo ad aprire bocca davanti a lui.
jack mi prese per il braccio ancora una volta per farmi alzare, prima che potesse strattornarmi chissà dove, però parlai.
"jack... perchè?"
"mh? perchè cosa bonnie?"
sospirai iniziando a singhiozzare
"come cosa? cosa hai fatto? cosa stai facendo?"
la vista era annebbiata dalle lacrime, pensavo di star per morire quando jack lasciò la presa dal mio braccio, invece sentì le sue mani agguantate su entrambi i lati del mio viso.
"mi dispiace, non sono abituato a trattare bene le vittime... mi dispiace bonnie, ti spiegherò tutto, ma fidati di me, starai bene..."
ero immobilizzata e tremante, riuscii solo ad annuire, non riuscii nemmeno a scansarmi dall'abbraccio di jack, non riuscivo a capire le sue tattiche di manipolazione sebbene fossero ovvie, ero la vittima perfetta di questa persona dalle intenzioni dubbie, forse non troppo.
"vedi? puoi fidarti."
tirai sù col naso ed annuii, jack mi asciugò le lacrime, mi prese per mano gentilmente e senza strattonarmi mi condusse nella stanza in cui mi ero svegliata.mi fece sedere sul bordo del letto e si accovacciò davanti a me mettendo le mani sulle mie ginocchia e guardandomi in faccia, potevo vedere i suoi occhi da dietro la maschera, sembravano più cupi del solito.
"non posso lasciarti girare per la casa, potresti farti male dato che sei un po' stupida per rimanere da sola con tutti questi oggetti appuntiti in giro, quindi dovrò metterti queste cose, ma solo quando sono fuori di casa..." disse afferrando una catena ed iniziando a legarla attorno alla mia caviglia.
non mi mossi, sarebbe stato inutile anche controbattere ai suoi insulti.
"vorrei che fosse chiaro per te, hai capito quello che ho detto?"
il mio cuore iniziò a battere velocemente quando sentii il clac del lucchetto alla mia caviglia, rivolsi lo sguardo a jack che si era alzato ed annuii "è tutto chiaro."
"bene, dormi ora, ne hai bisogno per funzionare."
obbedii e mi stesi sul letto guardando jack uscire dalla stanza.
non pensai molto alle circostanze, mi addormentai troppo velocemente, sarà stata colpa dei sonniferi che aveva messo nella zuppa.
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you look as sweet as u taste
Romancein una semplice città di montagna continuano a sparire sempre più persone, molte delle quali sono ragazze che frequentano il liceo che bonnie frequenta. mentre bonnie cerca di non farsi uccidere da un misterioso stalker che minaccia la sua privacy a...