Capitolo 5

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Strofino lo straccio sul bancone
Mark mi sta parlando ma le mie orecchie sono come tappate
Ho gli occhi gonfi dopo aver passato tutta la notte a piangere per quello che era successo
Mi sento uno schifo e la colpa non era neanche mia
O forse si...

"Mi stai ascoltando?"
Dice Mark schioccando le dita davanti a me
Io scuoto la testa e la alzo, guardandolo
"Si, scusami...Dicevi?"
"Ti ho chiesto come mai hai gli occhi gonfi"
"Niente...non ho dormito stanotte"
Abbasso la testa continuando a pulire
"Grace se è successo qualcosa, dimmelo"
"Perché deve essere successo qualcosa? Sto bene, ho solo detto che non ho dormito"
Mark mi afferra il polso e mi tira a sé, costringendomi a girarmi verso di lui
"Mark lasciami"
Stavo per piangere e non volevo, non davanti a lui
Lui mi afferra la mandibola e mi alza la testa indietro, girandomela poi verso destra

Ho coperto i segni che mi aveva lasciato Tom sul collo con il fondotinta e spero solo che lui non li veda

Mark afferra lo straccio bagnato e comincia a strofinarmelo sul collo, mandando a puttane il fondotinta
"Cosa sono questi?"
"Niente"
Dico mentre il labbro inferiore comincia a tremarmi
"Chi te li ha fatti Grace?"
"Nessuno"
"Dimmelo"
Lui urla sbattendo la mano sul bancone davanti a me e sussulto
"Non sei il mio cazzo di fidanzato, lasciami stare"
Dico cominciando a piangere
Lui si calma e mi afferra le mani
"So che non sono il tuo fidanzato, ma sono come un fratello per te e tu come una sorella per me, voglio solo assicurarmi che tu stia bene Grace, voglio assicurarmi che nessuno ti faccia male"

Continuo a tenere basso lo sguardo
Non ho il coraggio ne di guardarlo ne di raccontargli quello che é successo
Sento solo tutta la colpa addosso a me e non so come possa reagire Mark
Alzo gli occhi verso di lui pieni di lacrime
"Ieri..."
Mi interrompo prendendo un respiro, facendo un singhiozzo
"Quando sono uscita ho trovato le ruote della macchina tagliate, poi è arrivato quel ragazzo, Tom, l'ho sempre visto in compagnia degli amici e quindi pensavo facesse il duro per fare il figo, invece ieri era da solo e credevo fosse gentile, invece quando siamo arrivati a casa lui..."
"Lui cosa?"
Comincio a singhiozzare guardando in basso
"Siamo finiti a letto insieme e quando ha finito mi ha pagata tirandomi 200 dollari in faccia"

Le mani di Mark lasciano le mie e vedo che le stringe in due pugni
"Scusami"
Dico tirando su con il naso, singhiozzando, asciugandomi le lacrime
"Scusa di cosa? Non è colpa tua"
"Invece si, sarei dovuta andare a piedi"
"Grace guardami"
Mi guardo le scarpe mentre mi torturo le dita
"Guardami..."
Ripete e lo guardo mentre lui mi afferra le guance, accarezzandole con il pollice
"Non é colpa tua okay? Non piangere per lui perché non merita le tue lacrime, è solamente uno stronzo, mi dispiace che ti abbia trattato cosi"
Annuisco calmandomi
"Vieni qui"

Mi stringe a lui, portandomi una mano sulla nuca e mi preme il viso contro il suo petto, poggiando il mento sulla mia testa
Poggio entrambi le mani sul suo petto mentre le lacrime gli bagnano la maglia bordeaux che indossava
"Fa che stasera non si presenti, perché come lo vedo lo ammazzo di botte"
"Non importa Mark, lascialo stare"
Dico tirando su con il naso

Stasera lo ignoro

21:00
Come le altre notti la sala si riempie e comincio a lavorare anche se non c'ero per niente con il cervello
Sbaglio ordinazioni e sbaglio composizioni dei cocktail
Non riesco a ragionare

Prendo un bicchiere per l'acqua e lo riempio con la tequila
Poi la bevo
Mando tutto giu anche se non devo bere sul lavoro, ma se non bevo non riesco a concentrarmi

Servo i clienti avendo la mente più lucida adesso e le prime due ore di lavoro passano molto veloci

"Il solito Bambolina"

Lo guardo qualche secondo negli occhi
Ignoro la sua ordinazione passando al cliente accanto a lui, preparando ciò che aveva chiesto

"Sei sorda per caso?"

Metto la decorazione e la cannuccia al bicchiere servendo quest'ultimo al cliente prendendo i soldi, mettendoli in cassa e passo al cliente successivo, non dando la minima attenzione a lui
Tom si alza incazzato, mi afferra i capelli e mi tira verso di lui, facendomi poggiare la pancia sul lavabo davanti a me
"Fammi da bere stronza"
Mi sbotta in faccia
"Mi fai male"

I clienti attorno al bancone lo afferrano in tutte le parti del corpo, facendogli cosi lasciare la presa sui miei capelli e mi allontano, fino a poggiare la schiena alle mensole con gli alcolici dietro di me

Trascinano Tom fuori dal locale e riprendo a lavorare anche se scossa per quello che è appena successo

Sto preparando un cocktail ad un cliente quando all'improvviso tutte le persone presenti dentro il locale cominciano ad uscire, recandosi fuori all'aperto
Mi sporgo per vedere fuori

Che cazzo sta succedendo?

Bad //Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora