Capitolo 12

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"Lasciami in pace"

Sbotto, gettando la sigaretta ormai consumata a terra, allontanandomi da Tom che mi aveva raggiunta nel retro

"Non vedo il motivo per il quale devi essere arrabbiata o gelosa, qualsiasi cosa tu stia provando in questo momento...
Grace era solo sesso il nostro, semplice attrazione fisica, se voglio uscire con qualcun'altra ci esco e lo stesso dovresti fare tu, uscire con qualcun altro"

Lo guardo per tutto il tempo con una faccia schifata e il mio schifo per lui aumentava sempre di più ad ogni parola che pronunciava
Non riesco neanche a rispondergli per quanto provo ribrezzo per lui

"Fai solo schifo Tom"
Mi allontano da lui incazzata ma dopo mi fermo e torno indietro, mollandogli sulla guancia uno schiaffo a cinque dita, facendo risuonare lo schiocco del palmo della mia mano contro la sua gota

"Vergognati"
Gli volto le spalle nuovamente e sbatto la porta del retro, rientrando nello spogliatoio, rimettendomi il grembiule intorno alla vita
Ero incazzata e volevo tornare a casa, ma non potevo lasciare né il lavoro né Mark da solo
Così torno a lavorare, scordandomi anche nella confusione quello che era successo

2:00
Stranamente abbiamo finito prima questa sera

"Ci vediamo domani Mark"
Lo saluto, tornando a casa con la macchina che finalmente ero riuscita a riparare
Una volta arrivata a casa, parcheggio e scendo dalla macchina, chiudendola
Afferro le chiavi di casa ed entro, togliendomi subito le scarpe all'ingresso, accendendo le luci del soggiorno
Getto un urlo appena vedo Tom seduto sulla poltrona accanto al divano, con in mano un bicchiere di whiskey che lo sorseggiava

"Che cazzo ci fai in casa mia e come ci sei entrato?"

Dico non distogliendo lo sguardo da lui mentre in mano avevo ancora il borsone e le chiavi con le quali avevo aperto la porta

"Vattene subito"
Urlo indicando la porta con il braccio

Lui fa una piccola risata, poi si alza, poggiando prima il bicchiere sull'isola in marmo della cucina, poi si avvicina mettendosi dietro le mie spalle;
Mi sposta lentamente il ciuffo di capelli che avevo affianco al viso e avvicina le sue labbra al mio orecchio sussurrando
"Io sono ovunque"

Mi allontano subito, voltandomi verso di lui e gli punto il dito contro aprendo la bocca per parlare ma lui mi precede, mettendomi l'indice sopra le labbra

"Shh"
Sussurra lui

Comincia ad avvicinarsi a me allorché mi allontano finché con le spalle, tocco il muro, rimanendo intrappolata tra il corpo di Tom e le mura
"Cosa vuoi?"
Dico guardandolo negli occhi
Lui alza l'angolo destro della bocca in un sorriso pieno di maliziosità
"Volevo scusarmi, o forse dovresti scusarti tu per avermi tirato uno schiaffo quando non avresti dovuto"
Dice mentre sento il suo indice percorrere la pelle nuda sotto alla maglia arrivando all'inizio del bordo dei leggings

Avvicina di nuovo le labbra al mio orecchio
"Lo sai che non mi piace quando qualcuno mi disubbidisce"

Afferra i miei fianchi e mi volta velocemente facendomi toccare il muro con la guancia mentre il suo corpo comprime il mio contro la parete
Afferra la fine della mia maglia, nonché l'orlo di essa, e me la sfila velocemente e tenendomi ferma con una mano dalla schiena, si sfila la cintura che reggeva i suoi pantaloni
Mi afferra le braccia e con la cintura mi lega i polsi dietro la schiena per poi spingermi contro il tavolo, facendomi poggiare la pancia sopra lo stipite di esso

"Tom... cazzo lasciami stare"
Mi tappa la bocca con la cravatta che si era tolto legandomela stretta dietro la testa e scende le mani sui leggings, togliendomi tutti gli indumenti inferiori
Mi mette una mano sulla testa, spingendomela contro il tavolo mentre con l'altra comincia a darmi delle sculacciate sul sedere, cominciando dalla natica destra
1...2...3...
Continua senza fermarsi mentre non posso fare a meno di mugolare degli gemiti di dolore poiché stava cominciando ad essere doloroso e anche se non riuscivo a vedere, ero più che certa che la zona fosse diventata rossa
Sposta la mano sull'altra natica, quella sinistra, colpendo la mano sulla pelle nuda, ricordandomi di quando gli diedi lo schiaffo
Forse è per quello che lo sta facendo

D'improvviso si ferma e sento che si sta togliendo i pantaloni, dal rumore della zip che ha abbassato
Voglio girarmi ma non ci provo, rimanendo ferma come lui mi aveva messa
Sento le sue mani calde, forse per le sculacciate, afferrarmi i fianchi e mi alza il busto, girandomi, facendomi sdraiare sul tavolo
Afferra le gambe e me le apre, per poi penetrarmi con violenza, mentre porta le sue mani sul seno che aveva liberato da dentro il reggiseno

Fa male
Ma non posso fare niente
Non posso urlare e non posso muovermi

Mentre spinge dentro di me, sento che ansima ed allunga una mano sopra la mia faccia, alzandomi la cravatta sopra gli occhi
"Voglio sentirti ansimare"
Dice prima di piegarsi di più sul mio corpo cosi che avesse più forza per spingere la sua erezione dentro di me

Lo accontento, cominciando ad ansimare anche se la situazione non mi stava piacendo per niente
Anzi, volevo solo che finisse e che se ne andasse
Mi sembra di vivere un dejavù, quando per la prima lo feci con Tom e lui a fine scopata mi pagò come se fossi una prostituta

La mano di Tom mi stringe il collo fino a quando con una ultima spinta, raggiunge l'orgasmo, riversando il suo seme sopra la mia pancia e il ventre

"Che ti sia di lezione"
Dice prima di rivestirsi, riprendendo la cintura dai polsi, rimettendosela ed esce da casa mia come se niente fosse lasciandomi sopra il tavolo con ancora la sua cravatta sopra gli occhi

Sono immobilizzata
Sto piangendo
Sono scossa per quello che è appena successo e soprattutto ho il sedere in fiamme per quante sculacciate mi ha tirato sopra
Ho paura che per Tom sia solo un giocattolo e stasera me ne ha dato semplicemente la conferma

Bad //Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora