Capitolo 6

452 16 0
                                    

Lascio il cocktail impreparato sul bancone e mi dirigo anche io fuori per vedere quello che stava succedendo

Tutte le persone che erano dentro e fuori dal locale erano messe a cerchio ed alcuni stavano anche riprendendo la scena con i cellulari
Mi faccio spazio tra la gente per arrivare al centro del cerchio

"Stronzo"
Sento dire da una voce familiare
Mark...

Arrivo finalmente al centro e mi tappo la bocca con le mani sgranando gli occhi alla scena che mi trovo davanti

Tom e Mark si stavano picchiando
Avevano entrambi la faccia e le mani coperte di sangue
Ad un certo punto Mark si ritrova a terra con Tom a cavalcioni sopra di lui
Lui gli sferra pugni e pugni sulla faccia, colpendolo in ogni parte

"Fermati"
Dico intromettendomi nella situazione
Tom alza lo sguardo verso di me e vedo che nel suo viso si crea un sorriso
"È il tuo fidanzato?"
Mi chiede lui mentre aveva il pugno fermo a mezz'aria
"No"
"Allora cosa ti interessa di lui"
Gli sferra un ultimo pugno sul naso e poi si alza, lasciando Mark steso a terra
Tom si pulisce gli angoli delle labbra sporchi di sangue con il pollice mentre mi guarda
Poi si avvicina e mi sussurra nell'orecchio
"Adesso hai un favore in debito con me per non averlo ucciso"
Mi passa due dita sporche sul viso, macchiandomi le guance di sangue e poi se ne va

Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?

Mi inginocchio accanto a Mark che ancora non si era alzato e gli afferro il viso dalle guance
"Mark"
Lui socchiude gli occhi e sposta lo sguardo su di me mentre gli colava il sangue dalla bocca
"Pensavo di batterlo"
"Sei un coglione cazzo"
Lo aiuto ad alzarsi mentre lui grugnisce dal dolore, porto un braccio dietro la sua schiena e il suo lo porto intorno alle mie spalle
Rientriamo entrambi nel locale e prima che tutte le persone potessero invadere di nuovo la pista e il bancone, chiudo le porte a chiave

Da ora il locale è chiuso

Accompagno Mark nello spogliatoio e prendo la mia borsa dove tenevo un piccolo kit per le emergenze
L'avevo detto che sarebbe potuto servire
Il kit conteneva del disinfettante, garze, cotone, delle forbici e dei cerotti

"Sei davvero un coglione Mark, ma cosa ti passa per la testa?"
Dico prendendo il cotone imbevendolo di disinfettante
"Volevo fargliela pagare"
"Ti avevo detto che non importava"
"Invece si che importa, perché ha abusato di te"
Resto in silenzio e poggio il cotone sulle ferite
Lui stringe i denti
"Scusa se ti faccio male"
Pulisco il sangue ancora fresco che era su tutta la sua faccia e prendendo due pezzi di cotone pulito glieli infilo nelle narici per fermare il sangue
"Grazie"
Sussurra lui
"Dovrò dire al capo di ingaggiare dei buttafuori così da non far entrare più quel figlio di puttana qua dentro"
Dice Mark alzandosi
"Forse sono io il problema, dovrei licenziarmi"
Dico mettendo a posto il kit dentro la mia borsa
"Non lo dire neanche per scherzo Grace, se qualcuno se ne deve andare qui, di certo non sei tu"
Sospiro ed esco dallo spogliatoio, andando a pulire la sala
"Posso venire a casa tua?"
Dice Mark, sedendosi su una sedia
"Si certo, ma sono senza macchina, dovremmo andare a piedi"
"Tranquilla, ho la mia"
Gli sorrido e riprendo a pulire

[...]

Apro la portiera della macchina di Mark e lo aiuto a sedersi, poi faccio il giro e mi siedo al posto del guidatore, accendendo la macchina, tornando a casa

Una volta a casa, aiuto Mark a salire le scale e lo faccio stendere sul letto, togliendoli le scarpe e il cotone che era ancora dentro le sue narici
Gli sbottono la camicia e noto che aveva il petto pieno di lividi
"Ti fa male?"
Dico passando il dito su uno di essi
"No tranquilla"

Mi sento tremendamente in colpa per come Tom l'ha ridotto
È un bravo ragazzo non si merita di essere picchiato così solamente perché voleva proteggermi

Gli slaccio anche la cintura e gli tolgo i pantaloni
Mentre lo faccio Mark si schiarisce la voce imbarazzato e mi scappa una piccola risata
Piego i pantaloni e li poggio sulla sedia poi apro l'armadio cercando qualcosa da dare a Mark
"Non ti preoccupare, sto bene anche cosi"
Dice lui mettendosi sotto le coperte
"E se poi hai freddo?"
"Tranquilla"
Richiudo l'armadio e prendo il pigiama andando a cambiarmi in bagno
Mi guardo allo specchio e dopo aver preso l'asciugamano lo bagno con l'acqua, cominciando a strofinarmelo sulle guance per togliermi il sangue secco che Tom mi aveva lasciato

Ritorno in camera dopo essermi messa il pigiama e mi stendo accanto a Mark sul letto
Lui si era gia addormentato
"Notte Mark"
Sussurro anche se non poteva sentirmi e poggio la testa sul cuscino, addormentandomi poco dopo cercando di dimenticare tutto quello che è successo

Bad //Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora