Scesi le scale velocemente andando ad abbracciare mio padre «Quindi t/n? Hai scelto la scuola?» sorrisi a mia madre andando ad abbracciarla «Si Aoi, ho scelto il Nekoma»
«Sei sicura piccola? Guarda che è in centro a Tokyo-»
«Stai tranquillo caro, la porto io a scuola, abbiamo lo stesso treno» sorrisi a mio padre «Vedi, Aoi è dalla mia parte» lo sentii sbuffare «Fate come vi pare» io e mia madre ci guardammo e scoppiammo a ridere come delle bambine.Skip
Una luce calda mi accarezzò il viso svegliandomi dolcemente. Aprii gli occhi venendo accecata dalla luce del sole che filtrava dai fori della tapparella, mi poggiai su un gomito guardandomi intorno, ieri avevo finito tardi di sistemare le mie cose e mi ero addormentata in poco tempo; guardai la divisa scolastica studiandola con lo guardo e guardandone ogni singola piega. Mi alzai, infondo io dovevo andare a scuola ma visto che Aoi andava a lavoro e si era pure resa disponibile ad accompagnarmi non volevo trovarmi all'ultimo. Andai in bagno e mi feci una doccia veloce, mi feci una coda [Spero che il vostro oc abbia i capelli lunghi] mi guardai allo specchio dopo essermi lavata i denti constatando che non avevo bisogno del trucco, non che io me lo sia mai messa in vita mia, anzi, non so neanche se avevo dei trucchi miei personali.
Scesi velocemente giù trovando i miei genitori già vestiti e pronti per andare a lavoro «Buongiorno t/n!»
«Buongiorno Aoi-san!» ci sorridemmo reciprocamente «Fai colazione e dopo andate alla stazione, forza!» bevvi solo il caffè per poi prendermi la borsa e mettermi le scarpe, aprii la porta «Ma dai!»
«Accidenti, prendi un ombrello» mia madre mi passò l'ombrello e io lo aprii uscendo seguita da lei.
Arrivate in stazione feci il solito gioco del "com'è la vita delle persone" era un gioco da bambini ma era in un certo senso rilassante: tutto girava intorno alla questione di indovinare la vita delle persone, ad esempio vicino a noi c'era un donna vestita in modo molto formale, a giudicare dai vestiti che indossava doveva essere impiegata in un ufficio e forse non era neanche sposata o fidanzata...il treno arrivò con uno stridio così il mio gioco fu interrotto perché dovevo salire sul veicolo per la scuola. Mi misi in piedi vicino a un ragazzo neanche tanto alto, forse era un metro e sessanta tirati, aveva dei capelli castani ma che a me sembrava quasi rosa o comunque molto chiari, gli occhi dovevano essere marroni o di un colore simile al marrone, notai che aveva la divisa maschile della mia scuola e, anche se solitamente non prendo mai l'iniziativa, decisi di chiedergli «Ehm...scusami» si girò verso di me interrogativo «Ti serve qualcosa?»
«Volevo solo chiederti se per caso frequentavi il Nekoma come liceo»
«Uhm, si, perché chiedi?»
«Ecco...io mi sono appena trasferita e vado al secondo anno e...non so nulla della scuola»
«Se vuoi all'ora di pranzo ti posso far fare un giro della scuola allora»
«Te ne sarei grata!» mi sorrisa gentilmente e io ricambiai, era proprio un bravo ragazzo. Parlammo durante tutto il viaggio e poi scendemmo anche insieme dal treno «Cosa?! Ma piove?!» lo guardai stranita da sotto l'ombrello «Quando ero salito sul treno non pioveva!» sorrisi involontariamente «Il mio ombrello è abbastanza grande per coprire due persone, sei il benvenuto se vuoi» mi corse incontro riparandosi sotto l'ombrello, lo presi a braccetto anche se ero più alta di lui e camminammo verso scuola chiacchierando del più e del meno. Ero felice, ero riuscita a farmi un amico già il mio primo giorno di permanenza qui a Tokyo e poi avrei potuto fare i viaggi in treno con lui, dopo tutto abitava solamente qualche isolato più indietro di me, mi aveva detto che mi sarebbe venuto a prendere tutte le mattine per poi andare in stazione.
Una volta a scuola mi mostrò dove si trovava il mio armadietto che, fortunatamente era davanti al suo, e mi accompagno anche in classe organizzando gli orari per trovarci fuori casa mia per andare a scuola «Ok, fammi capire bene: dobbiamo arrivare a scuola per le 8.30, ci mettiamo un'ora e mezza per venire qui contando l'ora di treno e la mezz'ora di camminata quindi dobbiamo salire al treno delle 6.30 per arrivare prima, tu ci metti un'altra mezz'ora per arrivare da me e insieme ci mettiamo mezz'ora per arrivare in stazione quindi dobbiamo alzarci alle 5.00 entrambi»
«Mi faresti un favore se ti svegli alle 5.00» mi fermai davanti alla mia aula «Va bene, ma solo perché sei tu Yaku-senpai!»
«Si si! A dopo!» entrai nella mia aula mentre lui si sbrigava a raggiungere la sua.Ohayo!
Secondo capitolo, spero vi piaccia. Secondo voi mettol la Playlist della storia prima dei ringraziamenti o la metto sempre dopo i ringraziamenti generali? Spero la storia vi piaccia!
Sa-yo-na-ra!
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Kuroo Tetsuro| ᵖᵉʳᶠᵉᶜᵗ
De Todoperfetto /per·fèt·to/ 1. Immune da difetti, errori, lacune, mancanze.