Capitolo 9

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Bella era in camera sua, immersa nella scrittura. Aveva già in mente il secondo libro, si sentiva ispirata. Scriveva sul suo computer, erano passate già un paio d' ore da quando aveva iniziato e non si era ancora fermata. Era concentratissima. Per una volta non pensava ad Alex. Non aveva ancora capito se stessero insieme o si dovevano ancora conoscere. Gli piaceva, era pazza di lui, anche se erano da giorni che non si vedevano, dalla giornata a Sheffield. Le mancava il suo profumo, sapeva di dopobarba e bucato pulito, la pelle e i capelli avevano preso l'odore di sigarette. Questi pensieri le tornarono in mente. In un attimo si fermò a scrivere e si distese sul letto. ' Cosa siamo io e lui?' Si erano detti solamente di essere il darling e la baby dell'una e dell' altro, ma forse era solo una battuta, oppure era il suo modo di dire che vuole avere una relazione.
< Dove sei?> Alex le aveva appena inviato un messaggio. Lui era stato tutta la settimana concentrato sulla musica. Non aveva parlato ancora di Bella agli altri della band. Non per niente era riservato, ma non perdeva mai tempo per contattarla. Gli mancava. Suonava la chitarra pensando alla sua voce graffiante, quella notte, il suo tatto. Non potrà mai dimenticarsi di quella volta. Lei si era spogliata davanti a lui, senza esitare, anche se aveva paura, ma si fidava di lui.
< In camera, davanti alla mia nuova storia... pensando a te.> Rispose lei, mordendosi il labbro inferiore.
< Portami dove ti senti più libera.>
Bella non si aspettava quella richiesta, non sapeva cosa rispondergli... avrebbe voluto scrivergli 'tra le sue braccia', ma sembrava troppo scontato. Bella non era scontata.
<Mi vieni a prendere?>.
Era passata poco più di mezzora e Alex l'aspettava davanti casa, era venuto in macchina e non sapeva dove voleva andare Bella.
"Buonasera, darling. Non ci servirà l' automobile, andremo a piedi. " Si avvicinò a lui per baciarlo. Alex chiuse gli occhi mettendole la lingua nella sua bocca. Il bacio era forte, sentito. Bella gli mordeva il labbro inferiore. Erano tutti due eccitati.
"Quindi, dove ti porto, baby?" Le chiese staccandosi dalle sue labbra con il respiro affannato.
" È un posto dove ho sempre voluto andarci... con un uomo..." Mmh come faceva la misteriosa. Era un tornento per Turner. 'Uomo' rimbombava nella sua testa. 'Mi vede così?'
Camminavano a braccetto per le strade di Soho. Era una bella serata d' autunno, le stelle splendevano in cielo e non faceva tanto freddo. Alex non poteva staccare gli occhi da lei. Era vestita con una polo bianca coi bordi verde smeraldo, come la gonna lunga anni '50. Ai piedi indossava delle superga bianche, che anche essendo delle scarpe di ginnastica, le sapeva indossare con eleganza, ed era appena maggiorenne.
"Qui. Dimmi se non vuoi entrare." La sua espressione era terrorizzata, aveva paura di spaventarlo con la sua scelta, ma lui accettò entusiasta senza problemi. "Fa' che ti inviti io a ballare, baby." le baciò la mano sinistra con un tocco delicato, come se baciasse una piuma d'oro. Entrarono al locale. L'insegna vintage segnava il nome del posto ' Twist & Shout '. Era un pub con la sala da ballo, ogni sera suonavano band rock and roll per accompagnare le coppie. L' interno era stile londinese, scuro e intrigante, era pieno di ragazzi e di fumo.
La band, tutta maschile iniziarono a suonare. Alex non esitò a prendere il braccio di Bella e metterselo intorno al collo. Ondeggiavano. Erano di nuovo vicini, attaccati, stretti. Non parlavano, ascoltavano solo i respiri dell' uno dell' altra. Le mani di Alex era calde, stringevano intorno ai fianchi di lei.
"Ti voglio." sussurrò all' orecchio Alexander. Bella non diceva niente.
Iniziò la band a suonare una cover dei Beatles, Michelle.
"È la mia canzone preferita, darling. Godiamocela. " cambiò discorso Arabella.
"La balleremo fino alla fine, baby. Ma rispondimi, mi vuoi?"
Bella deglutì. Era in panico, non sapeva come far uscire i suoi sentimenti.
" Alexander... " Sussurrava, senza guardarlo negli occhi. Doveva liberarsi dei suoi sentimenti, ma era difficile, troppo per lei.
Alex, che stava aspettando la sua risposta, prese in mano la situazione. La baciò, la fece perdere con le sue labbra. Era arrabbiato perché aveva paura. Si staccò, Bella lo guardava con dispiacere, sapeva che di era staccato per farla parlare.
"Io ti voglio, Arabella. Ti prego dimmelo."
Era una supplica, una richiesta, aveva bisogno di sentirlo dire.
"Sto scoppiando, piccola."
Lei appoggiata col mento sul collo di lui, ondeggiava a ritmo di musica, erano tutti due coordinati. Alex sentiva lei respirare con lunghi sospiri, gli baciò il collo.
"Scusa, darling. Non riesco..."
Stava piangendo, lui la guardava, leggeva i suoi occhi, sentiva i suoi sentimenti aveva capito che lei voleva lui, ma non si fidava.
Le prese il braccio. Corsero in bagno. Sapevano cosa sarebbe successo. Lui la buttò sulla porta del bagno degli uomini, dentro. Le tirò su la gonna, era già in lei. Bella si aggrappava alla camicia di lui, che poi la fece alzare e la fece sedere sul lavandino. "Dimmelo, ti prego, so cosa provi, ma voglio essere sicuro, sei un mistero, Arabella."
" Penso di avertelo dimostrato". Si lasciarono con un bacio. "Ma ho troppa paura."
Le lacrime ricominciarono a scendere sopra i suoi tondi zigomi, rossi. Il trucco si stava sciogliendo e per nascondersi si porse le mani sugli occhi. Alex le appoggiò le mani sulle ginocchia e le accarezzò il mento.
"Shh, baby." sussurrava "ti fidi di me?" La guardava con esitazione, aveva paura di perderla, non voleva farla soffrire. In questo momento non era Bella, era Arabella, quella fragile, terrorizzata dalla vita e innamorata dell' uomo davanti a lei, ma non sa come agire.

Lei scese dal lavandino, si sistemò la gonna e uscì dal bagno velocemente, come se dovesse scappare.
Alex rimase solo in bagno, avrebbe voluto inseguirla, ma decise di lasciarla andare, voleva essere libera. Tornò a casa, devastato prese in mano la chitarra e tirò fuori dal frigorifero una birra. Si addormentò sul divano pensando a lei, a tutte le piccole cose che avevano fatto insieme, le sue lacrime.

Voleva solo che fosse sua e lui di lei. Il ricordo della sua voce suonava nella mente.
' Ti aspetterò ' pensava.

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