Capitolo 7

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"Portami dove ti senti più libero." chiese Bella ad Alex, mentre lui si stava facendo la doccia e lei fuori dal bagno mentre si vestiva con gli stessi vestiti della sera prima.

Uscì fuori dalla porta senza dire niente, Arabella lo guardava un po' titubante, non le aveva ancora risposto.

"Quindi?" insisteva.

Lui la guardava, sorridendo in modo un po' arrogante, e questo infastidiva alla signorina.

"Vestiti. Non troppo elegante. Hai dei jeans?"

"Darling, ho lasciato tutto a casa mia."

"Ah... giusto. Sai cosa? Voglio che tu vada via in metro, torni a casa e io ti verrò a prendere."

"Mi cacci così? Mi deludi, Turner."

Alex si girò verso di lei. Era nudo, aveva solo l'asciugamano intorno alla vita e lasciava scoperto il suo busto. La prese ai fianchi e la portò verso di sè. Lei ormai era intrappolata nella magia di Alex Turner. Le sue braccia, il suo petto, il suo viso e i suoi perfetti capelli neri, in quel momento bagnati, ma lucenti che gli gocciolavano sulla fronte.

"Baby, come posso cacciare via la mia princess?"

"L'hai app..." Turner fece tacere Bella con un bacio. Un bacio da gentiluomo, quelli che ha sempre cercato in tutti gli uomini che ha voluto avvicinarsi.

Al sorrise, soddisfatto "Ti aspetto alle 11 sotto casa tua."

"Non mi va." rispose Bella con sguardo fermo. "Non mi lasci andare così se mi vuoi! E smettila di sorridere! Sei fastidioso! Pensi di essere simpatico? Gentiluomo? "

Seduto sul letto, sempre con in dosso solo l'asciugamano bianco che profumava di dopobarba, e Arabella ne era atratta, Alex parlò di nuovo "Mi fai morire, baby..."

"Mi fa piacere, darling."

"E se ti accompagnassi io fino a casa tua, così ti vesti con nuovi vestiti, poi scendi e partiamo?" le accarezzava il collo, sapeva come sedurre una donna, sopratutto se arrabbiata.
Bella, sempre col suo sguardo fermo e severo, tolse la mano di lui da lei . "Andiamo!" ordinò la signorina.

Alex ammirava il caratterino di lei. Faceva la preziosa e lui era atratto dalla sua preziosità. La guardava da dietro e rideva nel solo pensare che le piaceva una donna così. Pensò poi che lei era una Donna.

Uscirono insieme. "Mettiti questo, però" le porse una casco da moto.

"Why?" lei andava verso la macchina.

"Mi sento libero sulla mia Harley".

Gli sorrise. E salì sulla motocicletta. Osservò come lui la guidava: era leggero e delicato. Bella pensò che stava diventando gelosa... scacciò via dalla sua mente quel pensiero e si diede della stupida e ingenua. Poi, vicino a casa, iniziò a pensare che era da ore, da cena che non fumava e neanche lui... No, lui sì che aveva fumato, stamattina, mentre si faceva la barba. Affascinante, per lei. Non vedeva l'ora di scendere per accendersi una sigaretta e cambiarsi i vestiti. Non ha mai usato li stessi vestiti per due giorni, le faceva schifo.

"Eccoci!" esclamò Turner. Erano arrivati a casa di Arabella.

Salirono tutti due.

Non c'era Elisa. Era andata a fare un giro per la città con la figlia, aveva lasciato un post it sul tavolo del soggiorno per avvisare l'amica.

Bella corse in camera a cambiarsi, Alex la seguì. Non aveva più paura di essere invadente e aveva ragione, alla signorina piaceva farsi seguire da un gentiluomo come lui.

Aprì tutti gli armadi, per avere una visione più ampia del suo guardaroba. Prima di tutto sfilò fuori dalla sua cassettiera mutandine e reggiseno. Erano di pizzo, color verde acqua e stavano già facendo impazzire Alex, che la aspettava sulla porta, incantato dai movimenti di Bella. Poi buttò sul letto, insieme alla lingerie una maglietta a maniche a trequarti, dei jeans e una giacca di pelle.

Si spogliò senza problemi davanti ad Alex, per infilarsi la biancheria. In quel momento sentì il netto bisogno di fumare. Dal cassetto del comodino fece uscire un pacchetto e prese una, Alex era già pronto con l'accendino per accenderla, si avvicinò alla bocca di lei e gliela accese. "Che cavaliere..." pensò Bella.

Vestita, si guardò allo specchio, mancava qualcosa. Prese un foulard e degli occhiali da sole neri. Vicino alla porta si infilò ai piedi le ballerine nere.

Uscirono.

"Dove andiamo? E' quasi ora di pranzo." domandò Bella.

"Vedrai. E' il posto a cui tengo di più al mondo."

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