Capitolo 2

2.2K 85 5
                                    

Lo loro vite dopo quella sera erano le stesse.
Bella si alzava presto ogni mattina e la sua giornata si svolgeva nelle strade di Soho.
Alex, invece non aveva orari, quando non era in tour le sue giornate si sprecavano a letto.
Tutti due spesso guardavano il telefono con la speranza di essere cercati da uno dei due, ma venivano continuamente delusi, tranne Bella, dopo una settimana dal bacio ricevette un sms da Alex. Turner cercò coraggio per tutto il tempo e finalmente lo trovò pur avendo ancora timore di infastidirla.
<Ciao. Sono Alex. Non so se ti ricordi. Comunque mi piacerebbe uscire con te. Alex >
Vedendo il messaggio, Bella sciolse tutti i sensi di colpa nei confronti dinlui e le paure di non vederlo più.
<Va bene per domani. Hai già tu idee? > Rispose lei.
<St. James Park?>Domandò lui.
<Alle 11?>
<Va benissimo.>
<A domani.>

Alle 11, Bella arrivò puntuale ascoltando Something dei Beatles. Camminava spensierata dentro la sua giacca jeans, la testa alta e la postura da "regina", sapeva camminare fra la gente e far finta di essere sola, appunto non cercava mai lo sguardo degli altri nel parco, anzi li evitava.

Alex era lì giá da 15 , minuti. Era seduto fermo immobile per la tensione, temeva in un suo rifiuto e desiderava minimo un altro bacio.
Alzò lo sguardo e la riconobbe, anche se aveva i capelli sciolti, invece il trucco era lo stesso, un semplice tocco di eyeliner. Si alzò in piedi.
"Ciao." la salutò con un sorriso che arrivava fino alle orecchie. Era bellissima per lui.
"Ciao. Ma... " Bella si accorse subito della tivaglia a quadri con sopra tramezzini e bibite.
"Siediti pure" la invitò.
" È stupendo" si meravigliava ancora lei.
"Grazie. Allora come va?"
"Bene. Mi ha fatto piacere che tu abbia accettato il mio invito."
Bella spostò lo sguardo intimidita dall' attenzione di Turner e si sentiva le sue guance arrossire, quindi le coprì con le mani.
Alex la guardavasperando che un giorno avrebbe appoggiato le sue labbra su quelle guance rosse.
"Che ne dici se iniziamo a gustarci i tuoi tramezzini?" lo colse di sorpresa.
"Sisi, va bene! Ho fatto due con la nutella e due con la marmellata ai frutti rossi... spero che ti piacciano..."
Senza risponder, Bella si abbuffò. "Sono buonissimi!"
"Beh grazie... sono soltanto dei semplici sandwich!"
"Non sottovalutare i panini, darling"
Si scambiarono due sorrisi, poi Bella iniziò a parlare.
"sai, darling, penso di avere un cd della tua band... ho capito che eri tu dal tuo timbro di voce... sei di Sheffield? Darling, hai l' accento uguale a mio zio di Shefield."
"Si. Pensavo che sapessi da dove provenisse la mia band."
"Ascolto musica, non guardo le origini o la storia. Eccezione i Beatles."
"Ti piacciono?"
"Tanto."
Si scambiarono un altro sorriso.
Alex riprese a parlare "So che può infastidirti... ma mi è piaciuto il tuo libro... è così vero!"
"Non mi disturbano i complimenti, darling. mi ispiro alla mia vita, anche se sono ancora giovane, ho appena 18 anni...."
"non sembra da come ti esprimi. Ho 26 anni e mi sento più immaturo."
"voi uomini siete più immaturi. Vivi a Londra?"
Ad Alex sbalordì il suo improvviso cambiamento di discorso e capì che forse l' argomento uomini era delicato. Appuntobil suo libro è pieno di delusioni da parte di uomini. Delusioni che a lui puzzavano di veritá.
"Sì vivo a Londra anche se gli altri della band stanno ancora a Sheffield. Vivo nel quartiere di Bloomsbury. Per me Londra é quel quartiere, non sono pratico a muovermi qui, è grazie al mio amico Miles che mi muovo, anche se lui è di Liverpool."
"Vivo a Soho... il quartiere dove ci siamo incontrati."
"Ah sì"
"Vivo con la mia migliore amica Elisa, anche se per me è una sorella e sua figlia di due anni, sai l' ha avuta a 16 anni."
"Siete tutte precoci! Tu pubblichi il tuo primo libro a 17 anni e lei...ecco..."
"Ha fatto..."
"Sì, ha fatto la sua prima figlia a 16 anni!"
Beh sì, solo che io l' ho fatto consapevolmente, lei no. Comunque anche se vivo a Soho sono nata e cresciuta nel quartiere di Marylebone."
"E perchè Soho?"
"Beh... è perfetto per come sono adesso. Il luogo dove vivi deve essere come un tuo vestito, deve essere un qualcosa di tuo, di te stesso."

Waiting For YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora