Capitolo 3

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A tutti e due era piaciuta la giornata al parco. Ridevano e parlavano, ma erano ancora distanti: tutti due avevano paura di irritare o sembrare stupido all' altro.
< Grazie per la giornata> messagiò Alex.
< Grazie a te... dovremmo rivederci...>
< Cinema? o è troppo banale?>
< È banale non chiederlo. Comunque aggiudicata per il cinema.>
< Prossimo sabato?>
< Ok... va bene qualsiasi ora...>
Sabato arrivò subito.
I due ragazzi scelsero al momento il film. Una commedia. Parlava di due che si innamorano a New York ma le loro vite sono difficili da combaciare.
Tutti due avrebbero voluto stringersi o darsi la mano durante il film, ma ahimè troppo timidi.
In realtà un contatto c'è stato. Verso la fine del film Bella appoggiò la sua mano sul bracciolo che condivideva con Alex, ma per sbaglio ( o forse no ) la appoggiò sopra la mano di lui.
"Oh scusami." Bella.
"Niente." Rispose Alex.
In quei pochi secondi si scambiarono un senso di piacere. Bella sentiva la mano di Alex calda, era grande e protettiva, non avrebbre fatto male a nessuno. Invece la mano di Bella era fredda, piccola come quella di una bambina. Alex pensò come potesse scrivere dei libri con mani così piccole e se le vrebbe mai strette nelle sue.
Finito il film era ormai tarda sera.
"Sei in macchina?" chiese premuroso Alex.
"No, in metro"
"Se vuoi ti accompagno. Sai a queste ore non è bello vedere una signorina da sola in metro."
Bella sorrise, diventò tutta rossa e si nascosebnel suo foulard blu. A lei piaceva il suo modo di fare ormai 'all' antica'. "Signorina" batteva nella sua testa e vide per un decimo di secondo lei nei panno di Udrey Hepburn e lui in quelli di George Peppard in Colazione da Tiffany. Si sentiva importante, anche un po' illusa.
"Certo che puoi accompagnarmi, se puoi anche fino a casa mia. Non vorrei toglierti tempo, darling"
"Non sei tu quella che mi toglie tempo."
Salirono insieme sulla metro.
"Chi è quello che ti toglie il tempo, darling?" chiese senza pensarci, anche se poi avrebbe voluto tagliarsi la lingua.
"Beh... ce ne sono tante di persone..."
"Ho capito."
Arrivarono alla fermata. Camminarono cinque minuti per arrivare a casa di Arabella e della sua amica.
"Eccoci!" esclamò Bella.
Alex guardava attentamente la casa "Pensavo che con tutti i soldi che hai fatto abitassi in una di quelle casette più avanti..."
"Non sono una di quelle persone, darling. Il mio mondo è piccolo, come la mia casa, ma è meraviglioso. Spero che un giorno ti troverai da queste parti e avrai voglia di entrarci, darling"
Arabella abitava sopra un caffè, The Wonderful Coffee si chiamava. In quella strafa c'era ogni tipo di persona, dai sedicenni alle prostitute e ogni tipo di musica, appunto intorno c'erano molti pub o club, dalla casa di Bella si sentiva suonare hip hop.
"È Elisa che ascolta i suoi dischi" lo informò Bella.
"Va bene - rise- mo dovrò ricordare la via... ehm ècstato bellissimo stare con te..."
"Grazie, darling"
"Beh... buonanotte.
"Night, darling".

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