9 settembre 1944
Ieri, martedì 8 settembre 1944 alle 18.41, Londra è stata bombardata per la prima volta dai missili V2 tedeschi. Si dice che la città sia stata scossa da terribili esplosioni che provenivano da Staveley Road, vicino al Tamigi. Il boato è stato talmente forte da essere avvertito, addirittura, a dodici chilometri di distanza.
Sono davvero esausta, ogni volta che penso che stia per finire, succedono queste cose atroci. Sto iniziando a pensare che questi tedeschi possano sentire i miei pensieri.9 settembre 1944, pomeriggio
«Vado con la signora Olga a fare rifornimento», dissi a Niccolò, mentre uscivo di casa. Mi incamminai verso il portone e bussai, la porta si aprì e lei uscì sorridendo, mi stampò un bacio sulla fronte, «Andiamo tesoro, cerchiamo di non fare tardi».
«Certo, altrimenti come faranno questi uomini senza di noi?», dissi ridacchiando.
Mentre facevamo la fila per il pane lei mi chiese, «Sentito del bombardamento?».
«Quello di Londra?», chiesi per essere sicura di non essermi persa altro.
«Esatto», disse, pensierosa.
«Churchill non l'avrà presa bene».
Mi guardò e accennò un piccolo sorriso tirato, «Dovremmo essere abituati a queste tipo di notizie, ma puntualmente mi scandalizzano come se fosse la prima volta», confessò.
«Non si ci può abituare a tanta crudeltà», affermai triste.
Entrambe ci perdemmo nei nostri pensieri, non ero più sicura di nulla, la mia vita era un totale disastro, come le vite di tutte le persone che c'erano intorno a me, le guardai una ad una, sicuramente c'erano persone che avevano perso un marito, un figlio, un fratello e così via. Io personalmente in questa guerra avevo perso tutto, non avevo più una famiglia e pensandoci più lucidamente, le parole di Niccolò erano corrette, era da completi incoscienti formare una famiglia in questo momento, solo per colmare il grande vuoto che avevo nel cuore, c'era tempo, dovevamo solo aspettare il nostro momento. Un debole sospiro sfuggì dalle mie labbra e la signora Olga mi guardò sospettosa, «Cosa c'è Magda?».
«Nulla, sono solo un po' stanca».
Mi guardò più scrupolosamente, si chinò su di me e posò le sue labbra sottili sulla mia fronte, «Puoi stare tranquilla, niente febbre», disse sorridendo.
Le sorrisi con gratitudine, sapevo benissimo che non si era bevuta la storia della stanchezza ma, come sempre, cercava di rispettare i miei spazi e io l'adoravo per questo.Tornai a casa con il sorriso sulle labbra ma, quando aprii la porta, morì alla stessa velocità di come si era formato. Vidi Niccolò aggirarsi furiosamente per la cucina, sul tavolo vi era poggiata una lettera, mi avvicinai cautamente, «Niccolò?», lo chiamai.
Sì voltò come un fulmine, i suoi occhi erano rossi di rabbia, le narici dilatate, prese la lettera e urlò, «Che diavolo significa?».
Guardai più attentamente, strizzando gli occhi e quando mi resi conto di cosa aveva tra le mani indietreggiai, guardai Niccolò, il suo viso era diventato impassibile, «Rispondi!», gridò, continuando ad avvicinarsi , «Eri l'amante di Kastor?».
Deglutii a fatica, «Posso spiegare tutto», balbettai.
Buttò con rabbia il pezzo di carta sul tavolo e mi guardò come se fossi una sconosciuta, «Perché?...Perché proprio tu?», sussurrò scosso.
«Mi avrebbe uccisa», cercai di avvicinarmi a lui ma si scostò, «Non avevo altra scelta, e questo tu lo sai bene».
«Non avevi una scelta? Sei sicura?», urlò ancora, «Abbiamo sempre una scelta Magda».
«Non in questi casi!», affermai in preda alla rabbia, «Pensi che per me sia stato facile? Pensi davvero che io mi sia divertita? Non stavo giocando, e tu, insieme agli altri siete vivi grazie a me».
«Vuoi che ti ringrazi?», chiese in tono minaccioso.
«Sei un uomo senza cuore», urlai di rimando.
«Ti sbagli e non sai nemmeno quanto», disse, incamminandosi verso la porta.
«Dove vai?».
«Devo pensare», prima di uscire mi guardò, «Tu sapevi già tutto di mia sorella».
Gli corsi dietro e mi frapposi tra lui e la porta, «Conoscevo Lucrezia, ma non avevo la minima idea che fosse tua sorella», cercai di spiegare, lottando disperatamente contro le mie lacrime che minacciavano di uscire.
«Non ti credo più».
Mi spinse di lato e colpii il muro con la schiena andando a sbattere con forza il polso sullo spigolo del mobile.
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UN INTRECCIO PERFETTO
ChickLitLa vita di Maddy è stata stravolta nel giro di una sera. Un secondo, basta così poco per perdere tutto e toccare il fondo. Ma il destino è sempre dietro l'angolo. Maddy troverà il diario della nonna Magda, grazie al racconto di quelle pagine scoprir...