capitolo 8

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appena rientro in casa vedo lisa e alessio ai fornelli.
"avete intenzione di far esplodere casa?" domando, chiudendomi la porta alle spalle.
"guarda che sappiamo cucinare"
"va bene, riditemelo quando arriveranno i pompieri". qualcuno mi tira un pezzo di pomodoro, che schivo. li mando a fanculo e vado in camera per sdraiarmi e risposare.
appena entro trovo vale seduto sulla poltrona ad occhi chiusi.
senza fare rumore mi sdraio sul letto e provo a dormire.
"livia, sei sveglia?"
"sì, sono sveglia"
"posso venire lì?"
"vai"
si sdraia accanto a me, girandosi però dal lato opposto. "la poltrona è scomoda".
scoppio a ridere e lo lascio riposare un po', credo sia veramente tanto stanco.

dopo mezz'ora non sono ancora riuscita ad addormentarmi. decido di alzarmi e di uscire dalla stanza. mi avvio verso camera di arianna e busso, sperando di ricevere una risposta.
"avanti"
fortunatamente è da sola. appena mi vede resta a bocca aperta. cosa c'è di tanto strano?
"hey, ciao! che ci fai qui?"
"so che non mi aspettavi, ma non riuscivo a dormire e pensavo che potessi rimanere un po' con te. se vuoi, sennò torno in camera"
"no no, vieni pure".
mi sdraio di fianco a lei e prendo un grosso respiro prima di parlare.
"quindi, come stai?"
"bene, tu?"
"sto bene" rispondo sorridendole.
improvvisamente mi tornano in mente le parole del mio migliore amico. perché non lo ascolto mai?
"non mi piace marco"
"come?" chiede arianna facendo finta di non aver sentito.
"non mi piace marco"
"e chi ti piace?"
"tu".
i suoi occhi si illuminano. si avvicina velocemente a me e prova a baciarmi, ma mi sento obbligata a respingerla.
"arianna, ti prego"
"cosa?" chiede confusa.
"vorrei parlarne con marco, prima"
"lo faresti?"
"certo, credi che io ti stia mentendo?" le domando per prenderla un po' in giro.
"no, no assolutamente. mi sei mancata".
"oh mio dio, respira, stavi per perdere fiato".
ci mettiamo entrambe a ridere. le prendo la mano e gioco con i suoi anelli. nessuno delle due parla, ci bastano i nostri sguardi.
"arianna, posso farti una domanda?"
"sì, certo"
"sei stata con qualcuna quando ci siamo lasciate?"
"no, con nessuna"
"perché?"
"ti aspettavo, livia. credo sia ovvio"
"perché? sono stata stupida"
"sì, sei stata stupida"
"però pure tu" dico mettendo il broncio.
"lo so, hai ragione".

"comunque se non fosse stato per valentino non sarei qui" continuo.
"lo so, è stra gentile. ti vuole bene"
"sì, anche io gliene voglio".

mi alzo dal letto e mi sistemo i capelli.
"dove vai?" chiede.
"è arrivato marco, devo parlargli"
"proprio adesso?"
"vuoi che dopo ti baci o no?"
sorride come una bambina e annuisce, quindi la lascio sola e mi avvio verso camera mia
lì ritrovo solo il mio migliore amico.
"livia, buongiorno"
"ciao, ho uno scoop"
"spara"
"lascio marco"
vale rilascia un urlo che mi fa quasi paura.
"era ora cazzo, ti sei decisa! le hai parlato?"
"sì, l'ho fatto"
"sono felice" dice sorridendo. "quando hai intenzione di dirlo a marco?"
"dirmi cosa?"
marco entra in stanza abbastanza confuso.

#31# (sequel di "profumo di rosa" ) // arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora