Quando il Paradiso e l'Inferno vanno d'accordo

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*Nota: In questo capitolo, si accenna ad argomenti a sfondo sessuale, di tortura e di sangue.
Se preferite saltare questa parte, metterò all'inizio e alla fine, questo simbolo ∆.

Dopo la luce accecante che si espandeva sempre di più, siamo state costrette a chiudere gli occhi e quando li abbiamo riaperti, dei nostri genitori, così come del prato dove ci trovavamo prima non c'era più traccia.

Il buker era nient'altro che un ricordo, ci ritrovammo sedute su un pavimento di pietra e legate, davanti a noi i due arcangeli e alle loro spalle una marea di angeli e demoni.

Sarà passata una decina di minuti e tutti i presenti erano in completo silenzio.

Mary: Sentite ma dobbiamo restare qua ancora per molto ?
Non so, magari abbiamo una cella dove possiamo andare ?

Michele: Con che coraggio parli così davanti a noi ?

Mary: Con che coraggio ? Ma se siete stati voi a fare tutto questo, solo per una litigata tra fratelli, avete messo noi umani nel mezzo, quindi adesso la domanda è cosa vuoi da me, oh grande arcangelo Michele?
Disse la ragazza con un tono di scherno.

Michele: Ti credi tanto spiritosa ?
Disse avvicinandosi per poi prenderla per il collo della maglietta e lanciarla distante.

Mary: Ecco, visto, ora ci siamo.
Quindi per avere la tua attenzione devo farti incazzare.
Disse la ragazza dolorante mentre provava a rialzarsi.

L'arcangelo la raggiunse e la prese per il collo sollevandola da terra.

Michele: Non farai così non appena saremo soli.

Mary: Non vuoi dare spettacolo davanti ai tuoi piccoli uccellini ?
Bene, non vedo l'ora.
Disse con la voce strozzata.

Nel frattempo, gli altri due, arcangelo e contenitore, stavano facendo una guerra di psicologica, una guerra di sguardi, a differenza di Michele e Mary che stavano facendo una lotta quasi fisica.

La guerra continuò fin quando l'arcangelo venne chiamato dal fratello.

Michele: Lucifero, quello che vuoi fare, fallo, io mi porto questa ingrata nella sua cella.
Disse al fratello.
Non sei felice ? Adesso vedrai la tua cella e noi ci divertiremo.
Disse ciò alla ragazza che teneva per i capelli, per poi andarsene con lei.

Jess: Maryyy
Urlò la ragazza.

Lucifero: Silenzio.
Disse dando un pugno alla ragazza che cadde sdraiata a terra.

Jess: Per me che progetti hai ?
Disse rialzandosi

Lucifero: Oh piccola Winchester, ti torturerò finquando non mi supplicherai che ti faccia la domanda.
Disse facendo ricoricare con la forza la ragazza con lui di sopra.

Il diavolo vide negli occhi della ragazza paura perché lui era sopra di lei ma anche determinazione perché se era degna figlia di Sam, avrebbe resistito a tutto e a lui piacciono quando fanno così.

Jess aveva paura, voleva piangere ma non l'avrebbe fatto, sperava che ciò che pensava, il demonio non volesse farlo.

Mentre la ragazza pensava ciò, Lucifero si rialzò dal suo corpo per mettersi all'inpiedi e la osservava ma ella non rimase corricata, si alzò subito e ciò stupí il demonio che pensava che Jess fosse troppo spaventata per muoversi, figuriamoci fronteggiarlo.
Ciò scatenò una reazione anche nei suoi demoni che lo fece infuriare e con un impeto di rabbia, prese la ragazza per i capelli e sotto gli occhi dei presenti, uscì dall'enorme sala con la ragazza.

Mentre il diavolo e il suo contenitore raggiungevano la cella della ragazza lungo un corridoio, in quello parallelo Michele stava già torturando Mary.

L'arcangelo aveva ricolpito la ragazza che adesso era a terra con il sangue che gli collava dal naso e dal labbro inferiore.
L'angelo non era come il fratello, non c'era gusto a torturare qualcuno se la vittima non può muoversi, è molto più divertente, vedere come reagisce con le torture da libera.

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