Altre Due Winchester

Non siamo di certo delle ragazzine

Da quando le ragazze sono tornate e si sono riprese, vengono trattate come bambine, peggio di quando Cupido le aveva prese di mira, letteralmente.

Ma sta volta le ragazze non se ne stavano con le mani in mano e così una settimana dopo che sono tornate, una sera convocarono tutti al grande tavolo del soggiorno per discutere una volta per tutte.

La situazione era questa, Castiel, Dean, Sam e Crowley da un lato del tavolo e di fronte a loro Mary e Jess.

Mary: Allora noi sappiamo che per voi siamo importanti e che ci volete bene ma noi non siamo ragazzine indifese, voglio allenarci, voglio venire con voi quando andate in qualche caso.

Jess: Dalle vostre facce sappiamo che non siete d'accordo per via delle ferite che ancora si devono chiudere e perché ci cercano tutti come se fossimo l'oro durante la caccia all'oro, ma se siamo sopravvissute ai due arcangeli e stato solo perché eravamo un minimo allenate, quindi per favore.

Mary: Esattamente, secondo Michele noi siamo i loro contenitori perfetti, fatte su misura e quindi non si arrenderanno facilmente e noi non abbiamo la minima intenzione di restare chiuse qua come dei topi.

Jess: Ma datoche non vi vedo convinti a nessuno dei quattro, abbiamo una proposta, finché non costole di Mary non saranno guarite del tutto e così anche le mie ferite, non verremo in missione ma io voglio riprendere gli allenamenti e sta volta si allenerà anche Mary con me, quindi abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti voi.

Mary: Ma solo finché le mie costole e le ferite di Jess non guariranno perché quando accadrà, volenti o no, noi usciremo da qui, con o senza allenamento.

I quattro uomini non potevano far altro che sospirare consapevoli della testardaggine delle ragazze e che sarebbe stato impossibile farle cambiare idea.

Dean: E va bene per la vostra felicità, si inizierà l'allenamento ma domani, ormai oggi godetevi questo ultimo giorno di riposo.

Le ragazze erano felicissime, di essere riuscite nel loro intento.

Mentre Mary e Jess parlavano tra di loro, la minore si accorse di un certo angelo dagli occhi chiari che non smetteva di guardare sua cugina, così essendo lei la più furba tra le due le chiese un favore.

Jess: Mary senti ma per caso ho lasciato la mia felpa in camera tua ieri sera ?

Mary: Oh sì, immaginavo che l'avresti cercata, me ne stavo per dimenticare.

Jess: Potresti andarla a prendere ?

Mary: Certo, aspettami qua.

Jess: E chi si muove.
Disse tranquilla quando in realtà quando vide Castiel seguire la cugina stava esplodendo i gioia.

Da quanto era intenta a pensare alla coppia, non si accorse che il re dell'inferno le si era seduto accanto e la stava guardando, fin quando l'uomo non le si avvicinò all'orecchio per dirle una frase che la fece rabbrividire.

Crowley: Mi sento quasi offeso al fatto che presti più attenzione alla coppia angelica che a me.

Jess: Re, mi dispiace che si sente trascurato, adesso la mia attenzione sarà concentrata totalmente su di lei.

Nel frattempo

Mary era arrivata in camera sua e stranamente non riusciva a trovare la felpa della cugina, eppure era sicura che fosse sulla sedia.
Uscì dalla stanza per tornare da Jess ma non si aspettava di trovarsi Castiel con il pugno a mezz'aria pronto a bussare alla sua porta se lei non avesse aperto prima.

Mary: Castiel, cosa ci fai qui ?
Disse sorpresa nel trovarlo lì.

Castiel: Oh Mary, io

Mary: Tu ?