Una strabiliante partita contro uno strabiliante stronzo.

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(ATTENZIONE:in questo capitolo verranno rappresentati contenuti di autolesionismo.I lettori sono stati avvisati)
Frisk:
-E la partita si conclude con 27 a 26 per la giocatrice.-.Disse il Dealer.
Frisk fece un lungo e profondo sospiro di sollievo.
Era stata una partita all'estremo della tensione, ma finalmente ce l'aveva fatta, aveva vinto!!!
Era rimasta con il fiato sospeso durante tutta la partita.
A ogni sua coppia John ne faceva un'altra.
In poche parole avrebbe vinto solo chi avrebbe avuto l'ultima mossa.
E la ebbe lei.
Frisk dentro di se continuava a ringraziare profondamente la Dea Bandata.
Ce l'aveva fatta, ce l'aveva fatta di nuovo!!!
Se nel prossimo Round la puntata fosse stata abbastanza alta e se Frisk avesse vinto sarebbe finalmente potuta andarsene da lì.
Con quei soldi avrebbe avuto il tempo di trasferirsi in un'altra città e di trovare un nuovo lavoro per mantenersi.
Se ne sarebbe già potuta andare da lì, ma per colpa dell'orgoglio di quello Snob doveva ancora partecipare a un Round...e forse anche più se la puntata non fosse stata abbastanza abbondante per salvarla.
Frisk allora guardò spudoratamente negli occhi John.
Voleva vedere la sua espressione.
Voleva vedere il suo orgoglio che traballava per poi crollare nei suoi occhi.
Ciò che vide nel suo sguardo era rabbia, disgusto e senso di incredulità.
Frisk dovette usare ogni forza di volontà dentro di se per trattenere la fragorosa risata ironica e soddisfatta che tentava in ogni modo di uscire.
Quando il suo sguardo incrociò quello di John, Frisk lo vide trasalire.
Lei gli offrì un largo sorriso di beatitudine e vide con sua grande soddisfazione che il suo disgusto e disprezzo verso di lei aumentava a dismisura nello sguardo di John.
Aveva sbagliato a sottovalutarla.

Sans:
Sans stava ridendo di gusto nel guardare la vittoria della sua piccola signorina.
Era stata una delle partite più mozzafiato che aveva mai potuto osservare nella sua vita.
Nonostante quel bastardo snob avesse puntato così poco, negando così tutto il divertimento alla sua preziosa bambolina e a lui, la signorina aveva puntato comunque tutto e se c'era una cosa che Sans adorava più delle atre nel gioco d'azzardo era quando le persone puntavano tutto ciò che avevano.
Dopotutto quella era una società capitalista, dove i soldi significano la sopravvivenza.
La parola "denaro" e quella "vita" erano due parole molto simili in una società come quella in cui viveva.
Lui lo avevo capito fin troppo presto e aveva l'impressione che anche la sua dolce signorina lo avesse capito, motivo in più per cui provare una forte attrazione verso di lei.
Perciò Sans aveva tratto la conclusione che chi puntava tutto puntava la sua stessa vita.
E una partita in cui un giocatore puntava la propria vita...era assolutamente estasiante da ammirare.
Inoltre se il tutto veniva accompagnato dal fatto che a giocare era la sua dolce bambolina diventava una partita assolutamente meravigliosa ed'elettrizzante.
Sans guardò la faccia di quello snob stronzo e si complimentò mentalmente con la sua piccola signorina.
Gli aveva fatto il culo come aveva sperato.
Sotto un certo e fantasioso punto di vista Sans sperava che tra lui e la sua signorina ci fosse una specie di connessione telepatica.
Un legame.
Lo scheletro si risvegliò subito dalla sua aria trasognata e si rimise a osservare la partita.
Si sarebbe complimentato dal vivo con la sua graziosa bambolina, ma al momento non era ovviamente possibile.
Quella giovane donna sapeva il fatto suo, lo aveva capito dal primo momento in cui i bellissimi occhi di lei incrociarono i suoi.
La sua piccola signorina era stata in grado di far crollare l'orgoglio di quello stronzo.
Non c'era che dire:aveva un bel caratterino.
Ed'era un'altro dei tanti motivi per l'ammirazione di Sans verso la sua preziosa bambolina.
Il ragazzo non vedeva l'ora di sapere di più su quella adorabile e bellissima presenza che stava giocando nel suo Casinò.
Non vedeva l'ora di conquistarla.
Lui sapeva che era già sua.
Doveva solo farglielo capire.
Sans sentì immediatamente quella felicità frantumarsi in un miliardo di pezzi quando vide il pugno di John andare velocemente in collisione con il volto di Frisk.

Frisk:
Frisk non fece nemmeno in tempo a vedere il pugno di John che si ritrovò improvvisamente a terra con un fortissimo dolore alla guancia.
Mosse immediatamente la mascella e con suo enorme sollievo non era rotta.
La ragazza guardò di scatto il Dealer che si limitava a osservare John, come se stesse aspettando qualcosa.
E effettivamente qualcosa arrivò.
Dal soffitto si aprì un piccolo buco grande poco più di un tappo di bottiglia.
Da questo buco cadde un'anello interamente d'oro che atterrò sul tavolo da gioco emettendo un rumore metallico.
Frisk era parecchio confusa, non sapendo cosa stesse a significare, ma il Dealer e John sembravano saperlo perfettamente.
La ragazza lo intuì dal fatto che il Dealer ora guardava con una lievissima nota di compassione John, mentre quest'ultimo sembrava implorare pietà con lo sguardo.
Frisk era parecchio divertita nel vedere un tipo che teneva talmente tanto al suo orgoglio ridursi al suo stato emotivo più pietoso.
Il buchetto che si era creato sul soffitto scomparve subito dopo e qualche instante più tardi successe qualcosa che tolse il fiato a Frisk.
L'anello, inizialmente ovviamente rotondo, si divise e prese la forma di una sbarra e cominciò ad allungarsi a una velocità disumana.
John corse via urlando tentando di salvarsi, ma le due estremità della sbarra d'oro furono molto più veloci e raggiunsero il ragazzo.
A quel punto la sbarra si avvolse intorno al corpo di John, legandolo come una catena.
John perse l'equilibrio e cadde per terra.
Frisk realizzò che con quella caduta probabilmente l'uomo ci aveva perso la dignità e provò anche una grande compassione verso quel ragazzo.
Dopotutto, poteva anche darsi che i suoi genitori l'avessero educato male.
Chissà cosa avrebbe provato se avesse saputo che con quella caduta quel ragazzo non aveva perso solo l'equilibrio, non solo la dignità, ma che avrebbe presto perso anche la vita.

Vali più dell'oro GAMEFELLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora